Mai come in questo periodo il cerignolano medio sta facendo conoscenza con la parola “ambiente”. Non si scaldino gli ambientalisti per vocazione, non siamo di colpo diventati una città dal pollice verde, tutt’altro. Eppure, sarà anche una semplice congiuntura, ma l’attenzione nei confronti delle tematiche ambientali è diventata altissima. Sul piatto tre questioni cruciali: l’inceneritore EcoCapitanata, i pasti per le mense scolastiche cucinati dalla Ladisa a due passi dall’inceneritore ed infine il verde e la pulizia della città. La chiusura del primo, l’allarme dei genitori per il cibo distribuito ai loro bambini nei circoli didattici e l’attenzione di alcuni movimenti (vedi La fabbrica di Nichi) per le condizioni in cui versa, ad esempio, la Villa Comunale, sono i sintomi di una cittadinanza che forse ha scoperto che ambiente fa rima con qualità della vita. Ecco che, allora, con il garante di questa qualità della vita, l’assessore all’ambiente Stefano Palladino, Lanotiziaweb ha deciso di scambiare due chiacchiere.
Lo scorso 12 ottobre si sarebbe dovuta tenere una Conferenza di servizi in Regione nella quale decidere il futuro dell’inceneritore EcoCapitanata, la cui attività è attualmente ferma. Cosa si è concluso?
“Niente, perché la conferenza è stata rinviata a data da destinarsi”.
Perché è stata rinviata?
“In quell’occasione si doveva ‘approvare’ il piano di rientro dal superamento dei limiti delle emissioni di diossina stilato da EcoCapitanata. Il programma presentato dall’azienda, evidentemente, non ha soddisfatto in alcun modo l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), che ha preteso delle specifiche ulteriori in merito, rinviando così il tutto”.
Quando si terrà la prossima conferenza?
“Sinceramente non ne ho idea, anche se io ho una mia proposta: la conferenza facciamola quando l’Arpa avrà in mano i risultati delle analisi sui livelli di diossina nel terreno, analisi che, ricordo, solo un laboratorio di Taranto è in grado di fare. Queste analisi sono fondamentali: capendo se e quanto la diossina sia penetrata nel terreno potremo capire se l’attività di EcoCapitanata è stata costantemente fuori controllo, o se quello “sforamento” dei livelli di diossina è stato solo un episodio”.
Che ruolo può giocare o sta già giocando il Comune di Cerignola in questa partita?
“Come amministratore della città io non ho alcun interesse a che EcoCapitanata riapra il prima possibile. Mai come in questo momento, da 17 anni a questa parte, ad esempio, possiamo essere sicuri sulla non contaminazione del cibo cotto dalla Ladisa. L’Arpa si può prendere tutto il tempo che vuole per le analisi, nel frattempo EcoCapitanata resterà chiusa. Se riaprirà è soltanto perché il piano di rientro e quello di monitoraggio avranno soddisfatto le esigenze dell’Arpa e quindi quelle della città”.
Le analisi chimico-merceologiche commissionate alla Samer di Bari, un laboratorio individuato da Ladisa e già sotto inchiesta per rilascio di certificazioni false, non hanno tranquillizzato la città. Che valore hanno, allora, quelle analisi?
“Nessun valore, le analisi della Samer io neanche le ho lette, non m’interessano. A me servono le analisi dell’Arpa, che già si era impegnata a farle nella scorsa Conferenza dei servizi. Solo di quelle mi fido”.
Due commissioni per le nuove analisi: la prima per cercare il laboratorio e commissionare le analisi, la seconda composta dai consiglieri comunali con funzione di garanzia e controllo. Erano necessarie?
“Abbiamo commissionato un mese fa le analisi ad Arpa, almeno la seconda commissione credo che sia quantomeno ‘ridondante’. Anche il sindaco la pensa così”.
La zona industriale, dal punto di vista ambientale, sta messa male. O no?
“Proprio ieri ho fatto un sopralluogo alla zona industriale, assieme a tecnici della Regione, perché anche EcoLav ha chiesto l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Lì abbiamo diverse aziende agroalimentari, è ovvio che un continuo monitoraggio sull’attività d’incenerimento (che riguarda solo EcoCapitanata) va fatta. Per quanto riguarda le discariche abusive, poi, a breve istituiremo un nucleo ambientale all’interno del corpo dei Vigili Urbani composto da tre unità. Per presidiare l’area, inoltre, oltre alle telecamere comunali già in funzione, ci attiveremo per far entrare in azione anche le telecamere della prefettura”.
Chi gestirà il verde in questa città?
“Faremo cinque diversi bandi, le cooperative interessate saranno quelle di tipo B, cioè quelle con al loro interno soggetti socialmente svantaggiati. Abbiamo risparmiato tantissimo nel sottrarre il verde alle competenze della Sia. Prima il servizio ci costava 60 mila euro al mese, in questo primo mese e mezzo abbiamo già risparmiato 9 mila euro”.