E’ partita da poco meno di un mese la petizione popolare, promossa da La fabbrica di Nichi di Cerignola, per il ripristino del murale “Giuseppe Di Vittorio e la condizione dei lavoratori nel mezzogiorno”, che sorgeva nell’attuale Piazza della Repubblica. E’ con orgoglio che La fabbrica di Nichi può affermare che, tra sottoscrizioni raccolte al banco, sottoscrizioni raccolte dai membri de La fabbrica e sottoscrizioni on line, la petizione ha ormai raggiunto quota mille firme. Tuttavia, Cerignola può e deve fare di più! La fabbrica di Nichi fa appello a tutti i sindacati, alle associazioni, alla società civile, alle istituzioni e ai partiti politici di questa città affinché sottoscrivano e sostengano la petizione. Inoltre, La fabbrica di Nichi chiede che la questione del murale venga dibattuta e portata al centro delle questioni cittadine. Perché Giuseppe Di Vittorio è un simbolo per Cerignola tutta, un simbolo che va al di là degli steccati politici e ideologici. Perché è una vergogna che Cerignola, che ha dato i natali al padre del sindacalismo italiano, non abbia attualmente un monumento che lo ricordi e che lo celebri in maniera degna. Eppure, quel monumento Cerignola l’ha avuto. Il murale “Giuseppe Di Vittorio e la condizione del Mezzogiorno” è stato un’opera di altissima valenza artistica, celebrata, tra gli altri, da una personalità della caratura di Carlo Levi. Un’opera unica nel suo genere, commissionata dal Comune di Cerignola al Centro d’Arte Popolare di Fiano Romano, realizzata dagli artisti Ettore De Conciliis e Rocco Falciano e poi, senza un vero motivo, smontata e riposta infine in pezzi in un magazzino di proprietà comunale sito in Viale S. Antonio. Con la petizione promossa da La fabbrica di Nichi, si chiede:
– la messa in sicurezza, la richiesta di riconoscimento come bene culturale e la tutela dell’opera;
– agli organi competenti, che siano intraprese le giuste e necessarie iniziative per restaurare l’opera e che le si trovi una degna collocazione, restituendo così alla città un pezzo della sua storia e garantendo, a futura memoria, un adeguato ricordo al suo figlio più illustre.