C’è anche il presidente dell’Audace Cerignola, Giuseppe Dinisi, tra le nove persone coinvolte ed arrestate nell’inchiesta della Procura di Napoli per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi. Secondo l’accusa, nel periodo nel periodo compreso tra luglio 2008 e ottobre 2009, due tra gli indagati, fra cui Dinisi, servendosi di due discariche non autorizzate di Cerignola e Cava de’ Tirreni e all’intermediazione di una società di servizi ambientali di Angri e del trasporto realizzato dai mezzi di diverse società, gestivano il traffico illegale di rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalla lavorazione del pomodoro. Circa 1000-1500 le tonnellate di rifiuti prodotte da un gruppo industriale conserviero (La Doria) nei suoi tre stabilimenti e poi smaltite fuorilegge con l’ausilio di falsi certificati, identificando i rifiuti come materiale inerte. Quanto basta per modificare la classificazione dei rifiuti ed evitare il maggior costo di conferimento presso gli impianti di compostaggio. I fanghi venivano smaltiti illecitamente nell’impianto di Cerignola in cui era stata realizzata una discarica sfruttando una ex cava nell’azienda di proprietà di Dinisi, ma non abilitata. Al momento della notifica del provvedimento di custodia cautelare, il massimo dirigente della società calcistica è stato colto da malore. Attualmente si trova nel reparto di Cardiologia del “Tatarella” di Cerignola: le sue condizioni sono buone. Già alcuni mesi fa Dinisi fu coinvolto in una inchiesta simile, dalla quale però uscì senza imputazioni. (da daunia mews-tg norba 24, foto daunia news)