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    Scrivo per…proporre una soluzione per l’Interporto

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    Pubblichiamo di seguito una nota, che in realtà risulta essere una vera e propria proposta, di un nostro lettore, Antonio, il quale ci fornisce una soluzione per l’Interporto di Cerignola. Non solo denunce ma anche, e speriamo sempre più numerose, proposte costruttive da parte dei nostri cittadini.

    In un momento in cui tutte le Amministrazioni locali devono liberarsi di proprietà, in modo da fare “cassa”, come affermava l’allora Ministro Tremonti, mi sembra appropriata la proposta che intendo sottoporre all’attenzione della comunità di Cerignola. Premetto che ho fatto una piccola indagine ed ho scoperto che nel 1962 il Comune di Cerignola ha aderito ad un progetto denominato A.S.I.Consorzio per lo sviluppo industriale e dei servizi reali alle imprese della Provincia di Foggia” con sede in Foggia, Via Monsignor Farina n. 62, questa iniziativa considerata allora vincente risulta essere la più conveniente, molto più che gestire e tenere una struttura “obsoleta” che è costata alla Comunità molti soldi “l’Interporto” ed il vicino agglomerato “Incubatore di Imprese Artigiane”. Due progetti “falliti” da circa venti anni, nonostante la caparbietà e la irrisolutezza “politica” nel programmare ed agevolare un qualunque percorso, atto a risolvere la questione. L’esempio di circa cinquantanni fa è ancora oggi il migliore “Un Consorzio”. Capitale misto con una percentuale del 80% ai privati ed il 20% al pubblico, una gestione dei servizi affidata esclusivamente al consorzio, al quale le azienda interessate ad occupare gli spazi, versano un canone. L’interesse del Consorzio è quello di mantenere alto il livello d’intervento e garantirsi la regolarità della corresponsione dei canoni. Città del nostro comprensorio hanno realizzati un Consorzio A.S.I., quindi i soldi sperperati in attesa di vedere occupata quell’area, ormai da tempo “affidata” ai vandali e ladri, che ne hanno fatto un collettore per i “loro bisogni”. La cittadinanza è sempre più lontana dalla realtà, i politici hanno gestito “sciupando” le risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea e da Sviluppo Italia.

    6 COMMENTS

    1. La proposta può essere anche valida, ma il fatto che sia anonima, la sprofonda … firmatevi con nome e cognome se scrivete lettere pubbliche altrimenti siete allo stesso livello di chi usa questo mezzo per diffamare o spacciare il falso.

    2. Ogni volta che non ci sono notizie o comunicati stampa arrivano lettere in redazione……….che coincidenza…………………..se non fossi positivo penserei che siano lettere false…………ma sono positivo e vedo il meglio in tutto……………………..

      • Fa bene ad essere positivo,perché non c’è nulla di falso ed artefatto nella lettera,che è giunta in redazione giorni fa. Quella a volte di restare anonimi è una scelta dei nostri lettori,sulla quale non si può sindacare,così come anche lei non si sottrae non firmandosi… Grazie per l’attenzione,staff!!!

    3. La paternità intellettuale, non è mia, deve essere infatti riconosciuta all’autore, che ne ha realizzato uno in una vicina cittadina. Io sono il relatore. in quanto voglio tutelata la forma espositiva elaborata dall’Ingegnere, indipendentemente da quanto, io relatore, abbia pouto contribuire all’idea originaria. Le capacità di realizzare e portare a termine un progetto in tal senso, dopo averne studiato e confrontato “le regole o vincoli” esistenti oltre alla volontà politica di “concedere” questa opportunità, sono già “collaudate”, ma credo che non sia l’uovo di Colombo. Per “uscire dalle secche” bisogna, forse, solo mettere in moto la logica, se basta!?.

    4. si dimentica che le aziende non hanno creduto e non credono all’interporto. Qui è stato il vero fallimento. Quindi, consorzio di cosa?

    5. Il vero fallimento è dovuto non al disinteresse delle aziende ma dal fatto che nessuno dei nostri pezzi da 90 sarebbe riuscito ad avere il pieno controllo della gestione tantomeno il merito di avere avviato il tutto.Niente a me niente a nessuno così hanno ragionato i politici di turno.Ormai il tutto è deperito per riattivare e ripristinare la struttura ci vorrebbero una barca di soldi quale consorzio potrebbe accollarsi tutto ciò?saluti e w l’Italia…..

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