Il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, Fabrizio Tatarella, commenta in maniera telegrafica le dichiarazioni di Mainiero sulla presunta unilateralità delle decisioni assunte da Tatarella sulla composizione dell’esecutivo provinciale del partito finiano. Presentando i nomi dell’organico, il coordinatore afferma che «è gente con voglia di lavorare». Di seguito la nota integrale.
Venditti Claudio, Loriso Vincenzo, Iuliani Roberto, Candela Umberto (Coordinatore cittadino Foggia), Di Corato Massimo, Lamarucciola Rino, Zifaro Maria Pina, Vincenzo Benedettino, Fortunato Giovanni, Pece Enzo, Tartarino Fernando, i giovanissimi Carlo Dercole e Michele Marucci (responsabile provinciale Generazione Futuro). Sono i tredici componenti dell’esecutivo provinciale che mi affiancherà nel mio lavoro di Coordinatore di Futuro e Libertà in Capitanata. Ne è componente di diritto il Consigliere provinciale Emilio Gaeta. Roberto Iuliani è il Vice Coordinatore provinciale Vicario, coadiuvato dagli altri due Vice Enzo Pece e Maria Pina Zifaro. Il Collegio di garanzia e dei probiviri eletto nel corso del Congresso è, invece, composto dagli avvocati Antonio Attino, Francesco Dibattista, Enzo Pece.
È un organismo territorialmente e anagraficamente equilibrato, come prescritto dalla Statuto, nel quale dovrà crescere la presenza femminile, ma che è composto di persone animate da grande dedizione ed impegno. Nei prossimi giorni lavoreremo alla costituzione dei dipartimenti tematici e insidieremo la sessione elettorale, anche questa prevista dalla Statuto, per discutere delle imminenti elezioni amministrative. In tutti gli organismi saranno chiamati a lavorare, in ragione di specifiche competenze, persone animate da senso di equilibrio, responsabilità, voglia di costruire per far crescere ulteriormente FLI in Capitanata, una delle realtà, a detta di tutti, presa come modello ed esempio da molti a livello nazionale. Un merito che rende onore a tutti quelli, semplici iscritti, militanti, dirigenti, che ogni giorno lavorano sul territorio. Non piace solo a chi è impegnato in un perenne, ubiquo, e sempre più solitario dissenso. Mi spiace per lui.