Tiene banco, anche nel Consiglio Comunale, la questione Mandrone. Questa volta è stato il Sindaco a introdurre l’argomento, nelle comunicazioni all’Ordine del Giorno, evidenziando una prima differenza tra l’uomo e il comandante. «La magistratura ha acquisito gli atti e quindi dovremo attendere il responso. Prima di tale risposta, esistono solo degli indagati e nessun colpevole». Con queste parole avvia, e in un certo qual modo chiosa, Giannatempo il disorso sul concorso dei Vigili Urbani, ricordando che non si mette in discussione l’uomo, anche perché non è nostro compito farlo, ma ci si interroga sulla sua professionalità. «Qualsiasi provvedimento da parte nostra sarebbe inutile e ingiusto in questo momento» conclude. Aggiunge, lo stesso, anche un altro passaggio interessante sul nuovo incarico affidato a Mandrone per l’assunzione di alcuni Vigili Urbani che saranno pagati dai proventi delle multe. Il primo cittadino ribadisce la necessità per Cerignola di incrementare il corpo dei Vigili: «attualmente abbiamo solo 36 Vigili effettivi, a fronte di circa 108 previsti per la nostra popolazione. Dobbiamo al più presto assumere, in attesa che si concludano anche le indagini sul concorso per l’assunzione a tempo indeterminato». Queste parole hanno scatenato i pareri e le considerazioni dei capigruppo di maggioranza e di opposizione.
Metta, sostiene che questa amministrazione deve assolutamente prendere provvedimenti, al di la delle indagini poiché, visti i tempi lunghi della magistratura, si rischia di far attendere ancora molti anni la popolazione cerignolana. «Questo non possiamo permettercelo», conclude il cicognino, «e vi do un consiglio: ricordate quello che è successo in passato e tenetelo ben in mente. Non ripetiamo gli stessi errori…a buon intenditor poche parole!».
Interviene anche Ruocco (MpT), il quale pone l’accento su una sua proposta, in attesa dei risultati della Procura: l’istituzione di una commissione d’inchiesta per far luce, quanto meno, sulle modalità adottate nel concorso. «Io di concorsi ne ho fatti parecchi, e non ho mai visto un pubblico concorso dove i codici a barre sono incollati sui fogli e non stampati. Così è semplice far nascere, almeno, dei dubbi sullo svolgimento di tale concorso. Magari, se si fosse portato tale proposta in commissione, prima di approvarla e di dare mandato alla società che ha gestito la banca dati del concorso, qualcuno (tipo io) avrebbe potuto far notare tale questione».
Interessante, e a tratti sorprendente, l’intervento di Reddavide (UdC), il quale non risparmia assolutamente il comandante, ribadendo quanto rilasciato alla stampa nei giorni scorsi e chiedendo ufficialmente al Sindaco di non aspettare oltre e di non affidare più alcun incarico a Mandrone. «Tutti siamo attaccabili nella nostra vita privata, ma ora Mandrone ha esagerato. Non è tollerabile il suo comportamento e questa amministrazione non può più commettere l’errore di affidare compiti tanto importanti e delicati a Mandrone. Chiedo le dimissioni del Comandante e faccio appello al Sindaco».
Tutto questo scatenato non dalla discussione di una mozione, ma semplicemente dalle parole del Sindaco il quale intendeva, evidentemente, chiarire la questione Mandrone. I capigruppo hanno inteso esprimere il loro pensiero a nome dei gruppi rappresentati, e sembravano essere tutti, o quasi, concordi sulla incapacità di Mandrone nella gestione del concorso. Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime settimane, anche se sembra, ai più, che ci siano ancora molti lati oscuri in questa vicenda.
Vito Balzano