L’avevamo previsto (e non è che ci volesse chissà chi) e puntualmente si è verificato: dopo il carburante finisce anche il pane, e molti altri beni di prima necessità. Nei supermercati i cittadini fanno scorta, come se stesse scoppiando una guerra. Se è pur vero che prevenire sia meglio che curare, l’assalto di questi giorni ha dell’ansiogeno, se si pensa che già da venerdì si potrebbe ritornare alla normalità. Ancor più ingiustificato se, come affermano alcune fonti nazionali, già da domani dovrebbe ristabilirsi la serenità, grazie ad un accordo tra le parti. Intanto la tensione in città è alta. Stamane accenni di rissa al mercato. Alcuni volevano che non si aprisse, gli ambulanti invece si. Qualche parola di troppo e il tutto degenera. Anche perché purtroppo tra chi manifesta il dissenso per la manovra di governo (che sia giusto o no, non sta a noi giudicarlo), ci sono molti infiltrati. E come sempre a Cerignola finisce che gli esterni mascherati da autisti di Tir, siano esponenti noti, e non per qualche violazione del codice stradale. Accade, come ieri, che alcuni lavoratori vengono bloccati non solo su arterie principali, ma anche sulle complanari, e invitati a fermarsi o a tornare indietro. Pena per chi si oppone? Minacce, danni alle autovetture, botte e percosse. Ma fortunatamente non è cosa generalizzata. Tuttavia il cittadino, il padre di famiglia che va a lavoro, non può nulla. Triste notare che, in alcuni casi, quanto sta accadendo nelle ultime ore non appartenga alla volontà degli autotrasportatori di protestare per un diritto, e per un giovamento dell’intera comunità, ma stia diventando l’occasione di rivalsa sociale per alcuni loschi figuri.