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Paolo Sabbetta, il Perlasca cerignolano, troppo presto dimenticato

Pubblicato 2 Febbraio 2012 - 14:46 da Vito Balzano

Paolo Sabbetta, originario di Cerignola, foggiano d’adozione, è ricordato almeno dagli storici per aver salvato tante vite umane durante i nove mesi di occupazione tedesca a Roma. Era il 31 Maggio del 1944, il nostro Eroe viveva a Monterotondo, vicino Roma, e lavorava come dirigente dell’Istituto Zootecnico nella tenuta di Tormancina. In questi giorni di ricordo e di rivisitazione storica degli eventi tragici della shoah, la nostra città dovrebbe ricordare un grande uomo, un personaggio che ha rischiato la sua vita per salvarne centinaia. Un gesto che meriterebbe riconoscenza ancora oggi, anche dagli amministratori cittadini. Cerignola ha dato i natali a molti illustri personaggi della storia… Sabbetta è uno di questi, e andrebbe giustamente onorato, magari con un piccolo gesto, intitolandogli una via cittadina.

La Storia La “cittadella degli eroi”, come lui amava definirla, era un’area di oltre milleduecento ettari in cui viveva una comunità di duecento famiglie.  Alle soglie della fuga dall’Italia, i tedeschi gli chiesero di procurare bestiame e uomini, che avrebbero dovuto accompagnare i cavalli insieme ai fuggiaschi al confine con la Germania. Le famiglie pregarono Sabbetta di non lasciare andare quei ragazzi e lui escogitò uno stratagemma: la mattina del primo Giugno, invece dei venti uomini presentò venti certificati medici. E così si salvò un’intera comunità. Non è ben chiaro cosa successe nella stanza del quartier generale tedesco, poiché  Paolo Sabbetta ricorda solo di aver perso i sensi, probabilmente per la tensione, forse fu picchiato, sicuramente sarebbe potuto essere fucilato, ma invece i tedeschi ebbero compassione di quell’uomo e lo lasciarono.

Oggi Paolo Sabbetta ha ricevuto una medaglia al valor militare nel 1994 dal Presidente Ciampi. Fino alla fine dei suoi giorni ha vissuto completamente da solo, affetto da cecità parziale, un’invalidità che gli permetteva di vedere solo ombre e che in pratica paralizzava ogni sua attività, non consentendogli l’autosufficienza sia in casa che fuori.  «Se dovessi pagare qualcuno per assistermi tutti i giorni – affermò qualche anno fa ad una emittente televisiva locale – non avrei più un soldo per andare avanti. Per fortuna, o per sfortuna, sono ancora lucido, ma, dal momento che non vedo quasi nulla, ho bisogno di chi mi accompagni, di chi scriva o legga per me, altrimenti sono condannato a vegetare sul divano».  Presso l’abitazione di Sabbetta, sede del comitato “Il tempo e la memoria” è stata inaugurata una mostra dal titolo “La resistenza non armata”: vi si trovano libri, fotografie, cartine geografiche e pupazzi in gesso abilmente scolpiti da Paolo Sabbetta, il Perlasca cerignolano!

Esisteva a Foggia un eroe ancora vivo e combattente, un uomo che ha rappresentato una testimonianza vera, vivente delle atrocità della guerra. Ha continuato a combattere per ottenere, negli ultimi anni della sua vita, il diritto di vivere dignitosamente. Un uomo, lucidissimo sino alla morte, avvenuta il 2 agosto del 2008, giustamente accostato al personaggio di Perlasca il quale, inventatosi ambasciatore spagnolo a Budapest, riuscì a salvare migliaia di ebrei ungheresi.

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Commenti

  1. sergio dice

    2 Febbraio 2012 alle 19:14

    La motivazione per l’assegnazione della medaglia d’oro al merito civile, attribuita a Filippo PALIERI :

    Capo di Gabinetto della Questura di Rieti, evidenziando eccezionale slancio altruistico e sprezzo del pericolo, riusciva a tenere nascosti agli occupanti tedeschi i nominativi degli artigiani reatini, evitando in tal modo la loro deportazione in campi di lavoro. Dopo aver informato personalmente i propri concittadini del pericolo, veniva scoperto dai nazisti e, arrestato, deportato nel lager di Wietzendorf dove periva a causa degli stenti e delle torture patite. Fulgido esempio di straordinarie virtù civiche e generoso altruismo spinte sino all’estremo sacrificio. 13 aprile 1945 – Wietzendorf (Germania). Fonte wikipedia.org

    Palieri per salvare qualche centinaio di persone, durante la Seconda Guerra, ci rimise la pelle. Altri tempi, altri ideali, altri uomini. A noi il dovere di ricordarli ed onorarli.

  2. franco conte dice

    4 Febbraio 2012 alle 17:10

    conosco bene le gesta eroiche di Paolo Sabbetta e Filippo Palieri, posseggo anche libri che parlano del loro sacrificio. L’Amministrazione comunale alcuni anni fa conferì a Sabbetta il premio di Cerignolano nel Mondo, quando era ancora in vita. Quest’anno, in occasione della giornata della memoria, è stata intitolata una strada al colonnello Bernardo Taddeo, deceduto nel campo di concentramento di Dachau, faremo lo stesso per gli altri eroi cerignolani. Il 28 gennaio si è svolta una manifestazione nell’aula consiliare a cui hanno partecipato tanti giovani e cittadini: assenti i politici e la stampa che non ha commentato minimamente l’evento, compresa Lanotizaweb che ha solo pubblicato il comunicato stampa del Comune, senza approfondire, altri non hanno fatto neanche questo. Purtroppo i cittadini non seguono, esempio l’europarlamentare on. Tatarella ha detto che non è stato ricordato il centenario della morte di Giuseppe Pavoncelli, non è informato. E’ stato pubblicato un libro, presentato nell’aula consiliare da Roberto Cipriani, il 3 giugno in villa è stata pubblicata la cartolina a ricordo dell’evento con annullo speciale, ha parlato l’erede il Conte Stefano Pavoncelli ed è seguita Cavalleria Rusticana nella villa.Non scrivete e denigrate soltanto, operate e collaborate.

    • Redazione dice

      5 Febbraio 2012 alle 11:47

      Gentile Consigliere, evidentemente deve aver frainteso il senso dell’articolo. Qui non si accusa nessuno, né l’amministrazione, né tanto meno il suo operato. Come lei ha giustamente detto, noi abbiamo pubblicato un comunicato perché eravamo impossibilitati a partecipare alla manifestazione del 28 in comune, ma questo non significa che non ci stia a cuore la cultura di Cerignola e per Cerignola. Quando lei dice “Non scrivete e denigrate soltanto, operate e collaborate”, evidentemente si riferisce ad altri.
      Il senso del nostro articolo era di stimolare l’attività amministrativa anche verso figure meno blasonate ma altrettanto importanti… se l’amministrazione già le conosce e vi sta ponendo attenzione (“faremo lo stesso per gli altri eroi cerignolani”), tanto meglio!
      Nessuno ha messo in dubbio le sue conoscenze storiche, era solo uno stimolo, colto purtroppo da lei con vena polemica! Ci dispiace molto, il nostro intento non era questo, ma evidentemente in questo paese ci si sta tutti uniformando a quel gusto per la polemica in ogni cosa, che sinceramente non ci porterà mai da nessuna parte.
      Con stima… Vito Balzano

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