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    Lepore (MPC) presenta una mozione sull’edilizia sostenibile

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    Il tema Ambiente, e la sua salvaguardia, sono sempre più al centro della politica cittadina. E’ di stamane, infatti, la notizia di una mozione, presentata dal Movimento Politico la Cicogna, a firma Loredana Lepore, sull’edilizia sostenibile. Si tratta di un argomento molto sentito negli ultimi tempi, vuoi per interessi ambientali, vuoi per le continue norme legislative che si susseguono. Nello specifico il documento ha come obiettivo quello di «porre in discussione l’eventuale emendamento dell’attuale Regolamento Edilizio comunale, sia Pubblico che Privato, disciplinandolo ad una visione virtuosa di sostenibilità energetico/ambientale», così come si apprende dal comunicato del gruppo civico. “Una modifica che riteniamo indispensabile, in quanto tutte le normative in materia di salvaguardia ambientale pongono la questione del principio di precauzione preminente rispetto a qualsiasi altra forma di tutela“.

    Motivazioni Tralasciando le premesse di rito contenute nella Mozione, vista l’importanza del tema, diventa interessante capire quali giovamenti possa apportare l’attuazione della stessa. Ce lo chiarisce la stessa Consigliere Lepore, attraverso le parole del documento presentato al Presidente del Consiglio comunale: «in moltissime realtà urbane l’orientamento a una politica più virtuosa in materia di edilizia sostenibile ha già attecchito e tante sono le esperienze positive che hanno avuto un buon coinvolgimento della cittadinanza, di professionisti e di imprese, riscontrando nel medio periodo ragguardevoli risultati in termini di diminuzione della spesa energetica e per di più di crescita dell’occupazione. Un amministratore virtuoso – prosegue la cicognina – deve avere una maggiore avvedutezza e lungimiranza nelle decisioni che concernono la propria azione politica. Un coraggio indispensabile se ci si vuole orientare verso una politica tesa alla sostenibilità e alla necessità di scelte concrete per un comune futuro possibile».

    Mozione Perciò la richiesta del Movimento civico, attraverso il documento dell’avv. Lepore, si compone di una duplice fase: «dotare la città di un nuovo strumento operativo di regole edilizie che dia indicazioni chiare e inequivocabili orientate ad una edilizia sostenibile, sia da un punto di vista energetico che ambientale, con forme di incentivazione a sostegno di tale buona pratica, – e contemporaneamente – aprire un tavolo di consultazione con l’apparato tecnico del Comune, con i professionisti del settore, con i rappresentanti delle categorie tecniche e con il contributo delle associazioni ambientaliste attive sul territorio a mezzo loro rappresentanti, per discutere e approfondire la materia oggetto di proposta, al fine di predisporre un documento unico e condiviso, che possa emendare il Regolamento Edilizio attualmente in vigore, da sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale».

    7 COMMENTS

    1. Antonio si puo anche dire :i foderi a combattere e le spade appese vedi tu che significa.

    2. Chiedo scusa all’avv. Loredana Lepore ma, quello che lei chiede con questa mozione, è già integralmente previsto dal “Piano Casa” regione puglia (vedi legge regionale n°14/2009 e legge regionale n°21 del primo agosto 2011). Queste leggi prevedono dei premi volumetrici , che possono anche arrivare al 35% del volume esistente, se gli interventi di riqualificazione, ampliamenti e/o demolizioni e ricostruzioni, raggiungono almeno il livello 2 nello strumento di valutazione previsto dalla L.R. 10 giugno 2008 n°13(norme per l’abitare sostenibile), e si dotino della certificazione di cui all’art.9 delle stessa legge, prima del rilascio del certificato di agibilità. La legge regionale n°13/2008 fa riferimento al cossiddetto protocollo ITACA il cui software è scaricabile gratuitamente dal sito della regione Puglia.

    3. Il famoso “PIANO CASA”, protocollo Itaca… che contiene le linee guida della regione Puglia in materia di edilizia ed eco-sostenibilità ed indica dunque una traccia da seguire per raggiungere i moderni standard di impatto ambientale richiesti dalla Comunità europea. Perfetto… se solo in città ci fosse applicazione. A Cerignola quante aziende o privati eseguono i lavori in maniera compatibile a tali norme? Infatti ciò a cui, chi costruisce, deve attenersi per legge è il regolamento edilizio Comunale… e non Il protocollo Itaca. Quindi è più che leggittima la mozione dell’Avv. Lepore in cui si richiede di inserire emendamenti tali da aumentare le norme “obbligatorie” da non violare per l’eco-sostenibilità degli interventi edilizi. Se poi si vuole continuare a lasciare “mano libera”… piuttosto che incentivare i cittadini e imprenditori virtuosi che vogliono ammodernare la nostra città… lasciamo che i nostri “attivi” amministratori continuino a NON occuparsi della materia… demandando alla Regione ogni responsabilità.

    4. vorrei correggere il sig. Vincenzo Mansi su alcune questioni, in primo luogo non è propriamente esatt odire che occorre solo adeguarsi a quanto prescritto dal Regolamento Edilizio ed alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, prima del rilascio del permesso di Costruire è obbligatorio depositare la relazione redatt oai sensi della legge n°10/91 che impone la verifica dell’involucro edilizio secondo i parametri stabiliti dalla vigente norma e variano in funzione della zona climatica e dell’anno di riferimento. Solo ed esclusivamente per farci capire dai non addetti ai lavori, la trasmittanza termica delle pareti opache e di quelle vetrate, cambia di anno in anno e diventano sempre più restittive; da marzo 2011 è obbligatorio installare caldaie a condensazione negli edifici di nuova costruzione ed il 50% dell’acqua calda sanitaria deve essere prodotto con fonti energetiche alternative. Da gennaio 2013 i fabbricati di nuova costruzione dovranno prevedere un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche alternative commisurate alla superficie coperta del fabbricato in progetto. Come vede Sig. Mansi non è discrezionale quello sopra riportato e non compete al regolamento edilizio entrare nel merito di leggi a carattere nazionale. Un costruttore che non applica quanto sopra riportato corre il rischio di vedersi annullato l’atto di compravendita se trova un notaio che gli stipula il trasferimento senza la certificazione energita che non è obbligatorio fornire al rogito ma che deve obbligatoriamente essere redatta.

    5. Mi dispiace che qualcuno si sia stizzito se ho espresso il parere di un libero professionista che opera quotidianamente con le norme che regolano il mondo dell’edilizia. Purtroppo nel nostro mestiere ci si interfaccia quotidianamente ad una serie di norme e balzelli che ci impongono un continuo aggiornamento al fine di garantire il nostro cliente committente. Non era nelle mie intenzioni bacchettare nessuno, era solo una doverosa precisazione per il semplice motivo che faccio un mestiere che mi manda in vacanza per 12 mesi all’anno e per il quale sono ancora disposto ad investire in aggiornamenti ed ore di studio. Mi dispiace per chi crede,sempre e comunque, che in tutto quello che facciamo ci sia sempre del losco. Sara’ anche vero che a pensar male spesso ci si piglia pero’ e’ anche vero che un vecchio adagio cerignolano recita cosi: ” o moil p’nzant u’ moil p’nzir li voin”.

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