La Corte d’appello di Bari ha confermato il fallimento dell’ex municipalizzata Amica. Questa volta, come era accaduto lo scorso anno, non c’è stato il «ribaltamento» della sentenza di primo grado della sezione fallimentare del Tribunale di Foggia. Sul piano squisitamente pratico cambia poco, perché non si torna indietro, e cioè per il momento l’Amica, sia pur con la gestione dell’esercizio provvisorio, continuerà a rispondere ad un contratto di servizio con il Comune e con la garanzia del giudice delegato al fallimento, Roberto Gentile. L’impresa resta quindi nelle «mani» della curatrice fallimentare, Mirna Rabasco. Cambia e non poco sul piano politico, perché l’ex municipalizzata di corso del Mezzogiorno viene definitivamente sottratta agli appetiti della politica che pure non sono mancati in questi ultimi giorni con l’apertura di una crisi al buio che ha coinvolto Partito socialista e Unione di Capitanata, al momento fuori dall’Amministrazione in attesa di un chiarimento con il sindaco e con il resto della maggioranza di centrosinistra che non la pensa come i partner di coalizione. (GdM.it, F. Santigliano)
Il problema investe anche Cerignola Giovedì scorso i sindacati hanno incontrato Mongelli per chiarire il destino dei 250 lavoratori in carico ad Amica. L’idea-soluzione ripetuta dai sindacati è inserire Foggia nell’ex-ato 4, quello di Cerignola. Come già prospettato mesi addietro l’idea è proprio quella di creare, come prevedono anche le nuove direttive regionali, un maxi consorzio tra basso tavoliere e Foggia. Cerignola, già all’epoca, in coro rispose no. Oggi però proprio la Cgil ci ha tenuto a precisare che nessuno deve essere licenziato e affinché ciò avvenga è necessaria una soluzione nell’immediato, ovvero l’integrazione tra il sovraimmondiziato ex-ato cerignolano e l’Amica fallita. Tutto ciò significa nuova immondizia per Cerignola. Sempre se a ciò non si aggiungono debiti e altre problematiche connesse. Giannatempo, Sindaco capofila, Palladino, assessore all’Ambiente, e Vasciaveo, amministratore di SIA, probabilmente non sono stati ancora neanche contattati da Mongelli. Tuttavia il lavoro ‘underground’ che si sta facendo a Foggia dovrebbe quantomeno impensierire amministratori e politici, perlopiù silenti.
MA I POLITICI DI CERIGNOLA DOVE SONO ? NON è CHE Cè QUALCHE INTERESSE ECONOMICO PER PORTARE QUESTA IMMONDIZIA A CERIGNOLA ?HO UN DUBBIO …. QUI CI STIAMO AMMALANDO, PARLANO LE STATISTICHE SU CERIGNOLA … NOI NON VOGLIAMO I RIFIUTI DELLE ALTRE CITTà … SE PROPRIO CI TENGONO LA POSSONO PORTARE BENISSIMAMENTE A MANFREDONIA è LO SAPETE… MONGELLI , COMANDASSE A FOGGIA CHE A CERIGNOLA DI PROBLEMI SIAMO PIENI. CI STANNO METTENDO SOTTO I PIEDI … A NOII …. COSA VOGLIAMO FARE … VOGLIAMO CHIAMARE STRISCIA LA NOTIZIA…O DI PIù ? FACCIAMOCI RISPETTARE ….NELL IMMONDIZIA CI ANDASSE UN ALTRA CITTà … MA IL SINDACO CHE STè A Fè… LA MNEZZ T LA FACEM SCARCHè SOTT A CAST … S LA PORTN QUè…OK