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    Mafia, il governo scioglie il Comune di Reggio Calabria

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    Per la prima volta nella storia d’Italia è stato sciolto il Comune di un capoluogo di provincia. A fare le spese di questa decisione, presa dal governo, è stata la città di Reggio Calabria. Lo scioglimento è stato disposto per «contiguità e non per infiltrazioni mafiose» ha spiegato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, precisando che lo scioglimento riguarda «solo questa amministrazione, non quella precedente». Il Consiglio dei Ministri si è riunito nella giornata di ieri e ha deciso disponendone l’immediato scioglimento.

    Il ministro Cancellieri «E’ stato un atto sofferto, fatto a favore della città, ha sottolineato il ministro. E’ la prima volta nella storia d’Italia che viene sciolto il consiglio comunale di un capoluogo di provincia. Siamo assolutamente consapevoli della scelta fatta, che è stata valutata con molta sofferenza ma abbiamo la volontà di restituire il paese alla legalità: senza legalità non c’è sviluppo. Dobbiamo aiutare le regioni più compromesse».

    Il consigliere implicato Referente politico della cosca Caridi all’interno del Comune di Reggio Calabria: questa l’accusa mossa al consigliere Giuseppe Plutino (poi sospeso), prima dell’Udc e poi del Pdl, in carica da tre legislature, arrestato nel dicembre 2011 per concorso esterno in associazione mafiosa e oggetto dell’accertamento antimafia sul Comune. Il consigliere, secondo l’accusa, avrebbe garantito la copertura politica alla cosca venendo gratificato con i consensi elettorali. Inoltre una società partecipata dal Comune è risultata infiltrata dalla ‘ndrangheta secondo un’inchiesta condotta della Dda di Reggio Calabria sulla Multiservizi. La Multiservizi è balzata nelle prime pagine di cronaca dopo l’arresto, nel 2011, dell’allora direttore operativo Giuseppe Rechichi, accusato di associazione mafiosa e ritenuto il prestanome della cosca Tegano nella società. A Rechichi, condannato nel luglio scorso a 16 anni di reclusione, il 31 luglio è stata poi notificata un’altra ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’operazione nel corso della quale è stato arrestato un ex consigliere comunale di centrodestra, Dominique Suraci, al quale avrebbe garantito una quantità cospicua di voti, proprio in virtù del suo ruolo all’interno della Multiservizi. La società è stata sciolta dal Comune nel luglio scorso dopo che la Prefettura ha negato la certificazione antimafia al socio privato per avere accertato tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata.

    Reggio in mano a tre commissari La guida della città di Reggio Calabria è stata affidata a ben tre commissari: il prefetto di Crotone Vincenzo Panico, il viceprefetto Giuseppe Castaldo e il dirigente dei servizi ispettivi di finanza della Ragioneria dello Stato Dante Piazza.

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