Sono Giuseppe Spinelli e la moglie le vittime del sequestro lampo organizzato da una banda di malviventi per usarli come intermediari e proporre a Berlusconi documenti «scottanti» in cambio di 35 milioni di euro. L’indiscrezione è emersa stamani mentre la Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Milano, sta eseguendo arresti e perquisizioni. Il sequestro è avvenuto nel milanese la notte tra il 15 e il 16 ottobre scorsi. Il ragionier Spinelli è l’uomo di fiducia di Berlusconi nella gestione dei pagamenti: a lui competeva anche il compito di saldare i conti delle «olgettine».
LA SOMMA – Lo riferisce la Questura di Milano, spiegando che secondo quanto denunciato, «i malviventi, dicendosi in possesso di documentazione in grado di ribaltare la sentenza civile d’appello del cosiddetto ‘lodo Mondadori’ chiedevano in cambio di questi documenti che l’ex premier consegnasse loro 35 milioni di euro». A indagare sull’episodio sono state la sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano e la Squadra mobile. Decine di uomini della Polizia di Stato stanno eseguendo in varie città italiane arresti e perquisizioni disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.
LA BANDA – Il ragioniere e fedelissimo del Cavaliere è stato sequestrato da diversi uomini armati e mascherati, tre italiani e tre albanesi, insieme con la moglie Anna per quasi l’intera notte tra il 15 e il 16 ottobre scorso all’interno della sua abitazione. Il gruppo, tra cui ci sarebbe stato un pregiudicato di Bari già noto alle forze di polizia, ha intimato al ragionier Spinelli di telefonare a Berlusconi per proporre lo scambio tra alcune registrazioni, a loro dire determinanti nel caso Mondadori, e un’ingente somma di denaro. Il sequestro lampo poi termina e il gruppo abbandona la casa del ragioniere. Dallo studio Ghedini parte quindi la segnalazione di quanto avvenuto alla magistratura. Il ragionier Spinelli da quel momento è sotto protezione in una località segreta.
L’UOMO DI FIDUCIA – Giuseppe Spinelli, classe 1941, è il tesoriere di Silvio Berlusconi e suo uomo di fiducia, oltre che consulente per anni di Veronica Lario, l’ex consorte. Da molti viene considerato uno degli uomini più potenti e vicini al Cavaliere. Nei processi è anche emerso un suo ruolo centrale nel pagare alcune delle ragazze a cui il Premier, in alcune occasioni, aveva deciso di elargire somme di denaro. Famoso l’episodio in cui, la mattina del 14 gennaio 2011, i pm che indagano sul caso Ruby si presentarono alla porta dei suoi uffici milanesi per perquisirli, e si sentirono rispondere che non potevano farlo perchè lo studio aveva la tutela della segreteria politica di Berlusconi. (tratto da corriere.it)