Oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Lucera, nei confronti di presunti componenti di un gruppo criminale dedito allo spaccio di cocaina e all’usura commessi nella Provincia di Foggia. Accertati episodi di violenza sessuale in famiglia da parte di uno dei “capi”. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lucera, hanno evidenziato l’esistenza di un aggregato criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, disposto a concedere credito ai clienti e pronto a ricorrere a violenze e intimidazioni per recuperare denaro e interessi usurai.
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri di Foggia hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Lucera nei confronti di 14 italiani residenti a Troia (FG), che da tempo avevano costituito una banda dedita allo spaccio di cocaina, che operava indisturbata con la forza della violenza e dell’intimidazione. I militari dell’Arma di Foggia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lucera, dal mese di novembre 2011 all’aprile di quest’anno hanno condotto un indagine monitorando l’attività di spaccio di due fratelli, che svolgevano un ruolo predominante nella banda criminale e spesso non si limitavano al solo smercio di droga. Gli inquirenti hanno infatti accertato che in un’occasione i due germani insieme ad un altro arrestato, avevano prestato denaro ad un interesse variabile dal 15 al 30% mensile (esempio: da un prestito di 30.000 euro un operaio aveva dovuto restituire in 6 mesi una somma di 60.000 euro), e quando la vittima non riusciva a coprire immediatamente le richieste gli usurai lo intimidivano con continue minacce, percosse e danneggiamenti (tra gli episodi anche l’incendio della sua autovettura), tanto da indurlo a fuggire dal proprio paese e ad abbandonare la sua famiglia.
Tra le figure di vertice della banda i militari dell’Arma hanno identificato un italiano che abusava della figlia quindicenne fuori dalle mura domestiche. Durante lo svolgimento dell’indagine è emerso un particolare inquietante che ha portato all’arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’uomo: gli inquirenti hanno registrato un episodio di violenza, avvenuto nelle prime ore della notte nelle campagne limitrofe all’abitato di Troia, dove il malfattore aveva accompagnato la figlia e, a bordo della sua auto, l’aveva costretta a subire un rapporto carnale. Il quarantaduenne, immediatamente identificato e catturato, è stato arrestato nel gennaio scorso su ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Lucera per il delitto di violenza sessuale su minore, e da allora si trova ancora ristretto in carcere, dove gli è stato notificato l’attuale ordine di cattura. In seguito si è accertato che gli episodi di violenza sulla figlia continuavano da oltre un anno, all’insaputa degli altri familiari. La banda annoverava tra i suoi membri un intero nucleo famigliare, tra cui i Carabinieri hanno identificato e tratto in arresto il figlio “piromane”, che negli ultimi mesi del 2011 aveva terrorizzato i cittadini della piccola cittadina alle pendici del subappenino. Il giovane ventitreenne era solito uscire nel cuore della notte, quando poteva agire indisturbato, e, dopo averle scelte a caso al solo scopo di distruggerle, incendiare le auto utilizzando diavolina e liquido infiammabile.
Per quanto riguarda agli abusi sessuali IN FAMIGLIA, ci teniamo a sapere chi sono, si divulgare I NOMI E COGNOMI di questi FARABUTTI, che non meritano di VIVERE.
Bel colpo. Puliamo Cerignola
Mai,ripeto mai toccare un bambino.
Sono amareggiato. I bimbi sono la gioia della casa.
Ghigliottina
PROPORREI LA CASTRAZIONE CHIMICA E SE FOSSE POSSIBILE ANCHE OLTRE. E’ GENTE CHE NON MERITA NESSUN PERDONO.
CREDO CHE SIA LA PEGGIOR COSA CHE UN UOMO POSSA FARE; ADDIRITTURA NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA.
QUESTO E’ PEGGIO DI UN ANIMALE.
SONO SCONVOLTO.