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    Cerignola, furto all’area di servizio di Torricelli: la rabbia dei gestori

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    Sembra la trama di un film poliziesco anni ’70, e invece poi ci si accorge che si sta parlando di una cruda realtà. Rione Torricelli, uno dei più popolosi della città di Cerignola, sembra abbandonato a se stesso, preda di individui dediti al malaffare. Ma anche location per tante brave persone, che ogni giorno si svegliano per andare a lavorare ‘onestamente’ e per far crescere i propri figli, un giorno, in un luogo migliore (che non per forza debba essere diverso da Cerignola). Questo desiderio s’infrange, però, con la triste verità di tutte le mattine, con un ‘rito’ che va avanti ormai da tre anni, e che ha stancato i gestori dell’area di servizio della zona, sita in via Evangelista Torricelli. Lo scenario che si presenta a chi ogni dì si accinge ad alzare la saracinesca è quello che vedete in foto: scassi, o tentativi di scasso, per rubare quanto contenuto in cassa, macchinette di video poker, e quant’altro di utile nel mercato della ricettazione.

    Oggi a dire basta non sono solo i residenti ma è Carmela Morra, figlia del titolare, la quale racconta, in esclusiva a lanotiziaweb.it, l’ultimo episodio: «Questa mattina, per l’ennesima volta da tre anni, questo è lo scenario che si è presentato davanti all’apertura del locale. In origine, questa parete era fatta come il resto del locale, di vetri antisfondamento; poi hanno deciso di sfondarlo facendoci il primo danno. Da li sono seguiti furti e scassi in continuazione, ora sfondando la porta d’ingresso, ora sradicando le finestre del locale, fino ad oggi quando hanno rubato una macchina e hanno deciso di provare a sfondare il muro entrandoci direttamente. Tutto questo per portar via due video poker che al massimo potevano contenere pochi spiccioli».

    Una situazione davvero insostenibile, a dire della ragazza, che interessa anche il futuro di questa zona. Molto spesso ci si lamenta dell’assenza di servizi nel rione, ma come si può pretendere che imprenditori, dai più piccoli ai più grandi, vengano a investire in una zona che salta alle cronache cittadine ogni giorno? E la conferma è nelle parole della Morra, «Questa zona è abbandonata totalmente al suo destino infame. Non esiste forza pubblica, non esiste controllo, non esiste nulla. Noi – prosegue la giovane – siamo proprietari di un terreno abbastanza grande alle spalle della stazione di servizio e visto che c’era nell’aria la possibilità di rivalutare questa zona, proponiamo all’amministrazione di utilizzare a titolo gratuito questo terreno per una stazione di polizia, di carabinieri, di vigili, di ciò che ritengono più opportuno per tutelare la gente che qui ci abita, ci lavora, e crede di poter migliorare».

    E’ un appello rivolto a chi ci governa, e anche un modo per spronare i residenti che troppo spesso tacciono su quanto accade, perché si sentono poco tutelati da chi dovrebbe vigilare e perché purtroppo esiste una cultura dell’omertà che è molto radicata in noi. Infine, Carmela Morra lancia un ultimo appello al Sindaco Giannatempo: «sig. Sindaco Giannatempo, abbiamo bisogno di sentirci tutelati, in questo periodo in cui si fa fatica ad andare avanti, le attività come la nostra atte a rivalutare una zona che ad oggi non ha nulla, devono poter contare sull’aiuto di un’amministrazione solida che come obiettivo ha la sicurezza del cittadino, anche prevedendo l’istallazione di telecamere che al momento sono istallate solo sulla rotatoria dell’Interspar, che è praticamente l’inizio di una città che si sviluppa poi per un chilometro».