AGGIORNAMENTO ORE 23.00 Il caso Gema è certamente il tema più caldo attualmente dell’agenda politica: un dibattito prolungato, non senza alcuni momenti di concitazione e tensione. Il primo ad intervenire è il consigliere Carbone, seguito da Longo e da Ruocco, che pone diverse domande all’Amministrazione: «Quello della Gema è un furto ai nostri danni. Si è pensato di internalizzare il servizio? C’è una tempistica per il pagamento? Qual è la situazione attuale?». La Lepore (MpC) propone l’istituzione di una commissione d’inchiesta, mentre Defeudis afferma che la responsabilità non compete solo all’attuale governo e che vanno analizzate le strategie per il recupero dei crediti. Partecipa alla discussione il vicesindaco Ruocco, che espone la cronistoria dello stato delle cose: il 21 febbraio c’è stata la denuncia per danno erariale alla Procura della Corte dei Conti, perché il Comune non può agire autonomamente; non sono stati consegnati i ruoli per il 2012 alla Gema ed è stato presentato un dettagliato rapporto anche alla Procura della Repubblica. Il pidiellino conclude dicendo che l’Ente non lascerà nulla di intentato per accertare le responsabilità della concessionaria e dell’istituto di credito al quale affluivano i pagamenti delle imposte e che non si può accusare l’Amministrazione per aver tentato un piano di rientro. Gli interrogativi delle opposizioni si mantengono costanti, con Longo (Pd) ad evidenziare la non immediatezza negli interventi comunali, non spiegandosi come mai le azioni intraprese siano state avviate in ritardo. La Lepore sottolinea le ripetute infrazioni della Gema, per non aver effettuato i versamenti nelle casse comunali nei dieci giorni previsti dalla riscossione. Gli animi si riscaldano, Dalessandro (Pd) si rivolge con toni polemici verso il vicesindaco e poi contro Curiello ed il consigliere Marro; il sindaco conclude la discussione sostenendo che «le azioni intraprese sono il massimo per recuperare ogni centesimo della somma dovuta» e la proposta di istituzione della commissione d’inchiesta è respinta. Il punto successivo, la modifica dello statuto per l’introduzione delle quote rosa, è nuovamente rinviato per l’assenza del numero legale, tra gli sfottò ironici della minoranza e il disappunto di un paio di esponenti dello Snoq. Alle 22.45 circa, la seduta è stata dichiarata deserta.

AGGIORNAMENTO ORE 19.50 Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, la seduta entra nel vivo, con il terzo punto all’ordine del giorno, relativo all’approvazione del bilancio consuntivo. Solo le opposizioni intervengono, prima Giurato e poi Metta, con quest’ultimo che teme per il deficit strutturale dell’ente comunale. L’avvocato sostiene che sono stati sforati cinque parametri su dieci e ciò rappresenta una situazione attuale tutt’altro che rosea; particolarmente preoccupante la situazione dei debiti fuori bilancio e soprattutto -continua l’esponente de La Cicogna- la mancanza di strumenti di controllo di gestione (secondo la relazione dei revisori dei conti). Ruocco (MpT) evidenzia la preoccupazione per i cittadini di Cerignola, asserendo che l’attività dell’Amministrazione sia ingessata, per l’indisponibilità di fondi. Giurato poi polemico nei confronti dell’assessore al ramo Gallo, il quale non ha chiarito alcune perplessità espresse dal capogruppo del Pd. Si va così alla votazione, che vede il voto favorevole della maggioranza (sedici favorevoli) e contraria la minoranza (dieci voti). Il quarto accapo, relativo alla discussione di un odg sulla riforma del mercato del lavoro nel settore agricolo, è ritirato dal proponente Partito Democratico, mentre attualmente si sta discutendo del quinto punto iscritto, sulla Gema e le pendenze che essa ha nei confronti del Comune.

Appena dopo le 17,00 ha inizio il Consiglio comunale. Già dalle 16,00 è presente in sala una delegazione di residenti della zona fornaci ‘a macchia di leopardo’, ovvero quella zona in cui alcuni terreni attigui a lotti edificabili risultano non costruibili. Il Sindaco da subito comunicazione di un incontro previsto per il 3 luglio con il professor Bloise. A tal proposito il primo cittadino propone la possibilità di un incontro per una delegazione di residenti con l’ingegnere di Milano. Interviene un rappresentante dei cittadini della zona interessata, l’ex consigliere Franco Paradiso che chiede di formalizzare un impegno da parte del Consiglio a risolvere il tutto entro luglio. Metta lamenta un mancato coinvolgimento dell’assise comunale nella faccenda. Seguono gli interventi di Dalessandro, Ruocco, Vitullo, Mansi e conclude Giannatempo.