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    Giovani Pd, «fuori dalla logica della caccia allo straniero!»

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    Tornano a parlare i giovani del Partito Democratico e il Forum politiche giovanili. Tema, stavolta, sono gli stranieri. La nota congiunta infatti giunge proprio a margine del comunicato stampa comunale in cui si è diffusa la notizia di un incontro chiesto al prefetto per istituire un tavolo sulla questione. I ‘piccoli’ di via Mameli provano a dire la propria, a cambiare l’angolatura d’analisi del problema, auspicando «una serie di interventi precisi, mirati, volti a scoraggiare l’illegalità in cui si alimenta la parte negativa del fenomeno immigrazione». Di seguito la nota integrale.

    Un tavolo tecnico per l’immigrazione? No, piuttosto idee chiare su come affrontare il fenomeno, lasciando fuori dalla porta ogni demagogia, puntando su integrazione e legalità. Sembrano cadere dalle nuvole il sindaco Antonio Giannatempo e l’assessore ai servizi sociali Rosario Spione nella loro richiesta al prefetto Latella di istituzione di un (ennesimo, ogni questione ha il suo) tavolo tecnico. I problemi sono noti, le soluzioni anche. L’argomento è scivoloso e molti politici d’assalto evitano di parlarne, decidiamo di farlo noi allora. Del problema delle case in molte zone centrali della città abitate in condizioni igienico-sanitarie ingestibili e pericolose da cittadini stranieri si sa da tempo, come si sa che queste sono affittate in nero a queste persone dagli stessi cerignolani. Cosa si aspetta ad intervenire sui proprietari, i veri responsabili di questa situazione? Serve un tavolo tecnico o solo buon senso? Che queste zone siano diventate zone franche è fatto noto, se l’amministrazione comunale fosse stata meno attenta a ingrassare le maglie della lottizzazione edilizia e più interessata al bene della comunità, avrebbe da tempo capito che Cerignola ha necessità di un piano di riqualificazione urbana che vada a bonificare queste zone, più che di altro cemento. Più in generale è su tutta la linea delle politiche sociali che l’amministrazione fa acqua…Per gestire il fenomeno immigrazione servono politiche di accoglienza e controllo, primi gradini necessari per intervenire concretamente su un fenomeno sociale che riguarda da vicino uomini, donne, bambini. In questo senso molto è stato fatto da Regione Puglia e dalla precedente amministrazione di centrosinistra: dall’albergo diffuso allo sportello legale itinerante di consulenza ed assistenza gratuita per lavoratori stranieri, perché non c’è legalità senza diritti. Oggi si sente, a nostro avviso necessaria e impellente, l’apertura a Cerignola di un centro interculturale, così come la necessità di un censimento dei figli degli immigrati; è diventato urgente, più che mettere su tavoli tecnici, interloquire con gli attori del terzo settore impegnati nel campo delle politiche di accoglienza. Non serve alimentare la logica del capro espiatorio, sempre pericolosa in periodi di crisi, la logica della caccia allo straniero; non serve pensare all’immigrato come problema, ma riconoscerlo anche come opportunità in una nazione che ha oramai il 7,4% delle imprese gestito da immigrati, in una città come la nostra dove i lavoratori stranieri sono determinati per le nostre campagne. Sono necessari altresì una serie di interventi precisi, mirati, volti a scoraggiare l’illegalità in cui si alimenta la parte negativa del fenomeno immigrazione, rafforzandone quelli positivi, di risorsa importante oltre ogni ragionevole dubbio.