Partiti politici, forze sindacali, comitati spontanei, rappresentanti della società civile e delle istituzioni scrivono al Governatore Vendola. Oggetto dello scritto è il taglio dei posti letto con conseguente soppressione del Presidio Ospedaliero di Lucera. Interi reparti come cardiologia, ginecologia e ostetricia verrebbero chiusi. Ma ciò che non comprendono gli scriventi firmatari è il dato politico, ovvero il perché del sacrificio di tale presidio ospedaliero. Di seguito la nota integrale.
Preg.mo Presidente della regione Puglia Nichi Vendola
gli scriventi, responsabili cittadini dei partiti politici, forze sindacali, comitati spontanei, rappresentanti della società civile e delle istituzioni tutte esprimono tutta la loro preoccupazione in merito alle altalenanti ed ambigue informazioni e notizie che si susseguono in merito al piano di rientro sanitario regionale, dalla cui attuazione sarebbe previsto la soppressione del Presidio Ospedaliero di Lucera e dei Monti dauni; a queste notizie è seguito prima un articolo del corriere del mezzogiorno del 26 maggio 2012 a firma di Francesco Strippoli, che riporterebbe diverse determinazioni, ma è più corretto parlare di intenzioni di determinazioni che salverebbero il nostro presidio; da ultimo invece un comunicato che vedrebbe per Lucera la soppressione di interi reparti tra cui cardiologia, ginecologia e ostetricia UTIC neonatologia, riducendo i posti letto di 57 unità per un residuo di 71 posti letto, compresa la soppressione dei reparti di cardiologia, ginecologia ed ostetricia e la recente unità coronarica.
Nel contempo gli altri tre presidi ospedalieri vedono rafforzata e potenziata l’offerta sanitaria e di posti letto;
OSPEDALE S. CAMILLO DE LELLIS di Manfredonia: 126 posti letto con incremento di 3 posti letto in Gastroenterologia, 8 in Ortopedia e 4 in Lungodegenza, attivazione del reparto recupero e Riabilitazione con 8 posti letto San Severo Cerignola. (saldo posti letto +23)
OSPEDALE T. MASSELLI di san severo: 246 posti letto
con incremento di 8 posti letto in Ostetricia e Ginecologia che diventa di 32 posti letto;
– incremento di 3 posti letto in Pneumologia che diventa di 15 posti letto;
– attivazione di 4 posti letto DH in Neurologia, funzionale per le attività di certificazione decessi della ASL e all’ipotesi di attivazione di un Centro Risvegli nel territorio foggiano (saldo +30).
OSPEDALE G. TATARELLA DI CERIGNOLA: 222 posti letto (+4 neurologia).
Come si può vedere solo Lucera ed i Monti Dauni portano il segno meno, un saldo fortemente negativo e penalizzante per la nostra comunità, il tutto con l’evidente finalità di conservare gli altri tre presidi ospedalieri e di sopprimere di fatto il nostro ospedale Lastaria, in quanto la linea di salvaguardia si attesta sui 120 posti letto. La comunità tutta, interessata e servita dal Presidio Ospedaliero Lastaria, si è posta nei confronti della Regione Puglia fino ad oggi in un ottica collaborativa e non polemica tout court. In altri termini le comunità di Lucera e dei Monti Dauni sono da sempre disponibili a ragionare in termini di razionalizzazione di servizi e costi, per migliorare l’offerta pubblica di Sanità. Quello di cui, invece, non sarebbero disposte a ragionare e ad accettare è la situazione da ultimo prospettata, vale a dire il sostanziale illegittimo, eccessivamente discrezionale indi arbitrario ridimensionamento dello stesso che è un preludio ineludibile alla chiusura. Per quel che concerne i dati tecnici del nostro Ospedale si rinvia a quanto già precisato e deliberato nel Consiglio Comunale di Lucera, con D.C. nr.20 del 08.05.2012 che evidenzia come il P.O. di Lucera sia all’avanguardia in termini di servizi e porti un saldo positivo sia in termini di ricoveri che nel rapporto costi/benefici, indi in termini di efficienza e di efficacia nell’ambito delle prestazioni sanitarie fornite con riguardo ad un bacino di utenza di oltre 60.000 abitanti. Se tanto è, allora, ciò che non comprendono gli scriventi firmatari è il dato politico, vale a dire il perché nell’ambito dell’Asl Foggia dovrebbe essere sacrificato il nostro presidio ospedaliero che in termini di efficienza ed efficacia si pone anche al di sopra dei restanti 3 presidi ospedalieri. Perché implementare oltre modo ospedali che, in alcuni casi sono già forniti di sufficienti reparti e posti letto, pensiamo a san Severo e Cerignola, in altri casi come Manfredonia, si trovano a ridosso di altre realtà ospedaliere pubbliche o private (tra Foggia e san Giovanni Rotondo)? Il tutto a discapito di Lucera e dei territori regionali confinanti come ad esempio quelli campani (Bn) che si servono da sempre per motivi geografici e logistici di Lucera?
La geografia dell’offerta sanitaria è davvero fortemente squilibrata se si guarda al territorio.
Non vorremmo che la mancanza di una nostra rappresentanza diretta in consiglio regionale sia la sola ragione politica della eventuale chiusura della struttura ospedaliera. A tale proposito ricordiamo che ogni consigliere regionale, di maggioranza e di opposizione, rappresenta l’intero territorio regionale e non solo gli interessi dei propri concittadini. Questo è un dato di fatto concreto dal momento che alcuni consiglieri regionali hanno tutelato interessi delle proprie città, come ad esempio Fasano e Trani, in un primo tempo risultanti come raltà da sopprimere e/o da ridimensionare, come riportato nella g.dm. di oggi a pag. 13. Questa denuncia non è una difesa di campanile, che pur sarebbe legittima con riguardo ad un territorio martoriato e marginalizzato, ma una richiesta esplicita di partecipazione e condivisione nell’elaborazione degli strumenti attuativi del piano, nell’ottica di quei valori a lei tanto cari, quali la partecipazione democratica dal basso, la lotta ad ogni forma di marginalità, la lotta alla precarietà, nel rispetto in primis degli art. 3, 32 e 38 della Costituzione, oltre che della legislazione nazionale e regionale sanitaria, volta a garantire i LEA, livelli essenziali di assistenza ad ogni cittadino. In questa sede facciamo presente pertanto che una soppressione tout court non solo non è corretta sul piano giuridico ma soprattutto grida vendetta sul piano politico creando una frattura insanabile tra tutte le forze politiche, sindacali, civili ed istituzionali nei confronti della politica regionale e di lei che la rappresenta. Inoltre nessun consigliere di maggioranza e di opposizione che non si spenda realmente e concretamente per il nostro territorio e per i propri abitanti potrà più trovare ingresso e accoglienza nella città di Lucera e nel nostro territorio non solo in occasione delle prossime consultazioni elettorali ma a qualsiasi titolo anche con riferimento a convegni, congressi ed iniziative variamente denominate. Questa indifferenza politica troverà sbarrata ogni porta di accesso.
In altri termini quale credibilità e fiducia il cittadino di Lucera e dei Monti Dauni potrebbe ancora riporre nell’attuale governatore della regione e nei consiglieri regionali che lo dovrebbero rappresentare? Raccogliamo infatti ciascuno nel proprio ambito un malessere diffuso e un discredito crescente della popolazione, dei militanti e segretari di partito, di tutti i soggetti attivi della società che, da qualunque angolazione visuale si voglia affrontare il problema, non vedono il perché di questa politica fortemente arbitraria che appare ad oggi, come una politica di abbandono e marginalizzazione del nostro territorio. Persino il Vescovo di Lucera Mons. Domenico Cornacchia ha manifestato il suo sostegno alla nostra comunità ed è pertanto al nostro fianco in difesa dell’Ospedale e della popolazione tutta interessata dal nostro nosocomio. Pertanto questa lettera è un forte appello affinché lei Presidente si faccia GARANTE IN PRIMA PERSONA delle sorti del nostro presidio ospedaliero, nel senso della non soppressione e della salvaguardia dei 120 posti letto e in ogni caso dei reparti indispensabili per la sussistenza dello stesso, tenendo fede a se stesso, ai principi in cui crede e che ha professato e professa in giro per le nostre piazze e nelle piazze d’Italia, principi di democrazia partecipazione, condivisione, uguaglianza e parità di trattamento. Non contraddica se stesso Presidente. Da Ultimo nella mattinata odierna 06.06.2012 vi è stata notizia di una delibera di Giunta che avrebbe sostanziamente determinato nella direzione da noi evidenziata cioè che abbia ridotto di 57 posti letto l’ospedale di Lucera e dei Monti dauni con residuo di soli 71 posti letto con soppressione della cardiologia, della ginecologia ed Ostetricia della UTIC.
Alla luce di quanto premesso chiediamo l’immediato ritiro della delibera di giunta del 5.05.2012 in materia sanitaria da parte della Giunta Regionale facendo uso del suo potere di autotutela, cui dovrà seguire un incontro urgente, volto al riesame della materia sanitaria nell’ambito dell’ASL Foggia, con l’intento precipuo di mettere la parola fine con