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    Messaggio di Natale del Vescovo della Diocesi Cerignola-Ascoli Satriano

    Pubblicato il

    Pubblichiamo di seguito il messaggio di Natale del Vescovo S.E. Mons. Felice di Molfetta, alla comunità di Cerignola.

    …nacque da Maria Vergine

    Carissimi,

    vedo con immenso piacere in questi giorni il ritorno delle luci sui balconi e gli addobbi natalizi lungo le strade dei nostri paesi, mentre all’interno delle case si ripresenta l’albero e fervono i preparativi per l’allestimento del presepio con sorprendente gioia dei piccoli vedendolo popolarsi di giorno in giorno di scene e di personaggi avvolti da angeli annunzianti e stelle che brillano nella notte. È uno spettacolo che crea un’attesa tanto desiderata e suscita stupore ed emozioni quasi infantili, nei piccoli e nei grandi. Come non augurare allora, ben tornato Natale nelle case e nelle scuole, nei circoli e negli uffici, nelle case per anziani e nelle case di cura! Sì, ben tornato Natale, quello vero, quello di Gesù Cristo, l’unico capace di generare sussulti di innocente letizia e risveglio di antichi ricordi che tornano a fiorire come gemme di primavera in una stagione, la nostra, appesantita da paure e delusioni. Mi piacerebbe perciò che tutti potessimo attendere e vivere un Natale di luce, più che di luci. A suggerircelo è il profeta Isaia che, ieri alla sua gente, oggi a noi, ci invita a leggere il presente come grembo di futuro, cercando di guardare avanti, nonostante tutto: “àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1) al fine di annunciare il desiderio di superare ogni crisi con l’ottimismo della speranza e ricordare a tutti che l’ora più buia della notte è sempre quella più vicina alla luce del giorno. Ma di quale luce dobbiamo rivestirci per un Natale vero? Quella che viene dal cielo, luce senza tempo che è apparsa nel tempo; quella che si è manifestata nella carne e che avvolse i pastori nella notte di veglia al loro gregge. È Cristo la luce che viene a dare senso ad ogni nostra legittima attesa perché, Egli è venuto al mondo dal grembo nobilissimo di una Vergine Madre per insegnare a vivere in pienezza l’amicizia con Dio, la relazione con gli altri e ricolmarci di gioia quale autentico dono natalizio.

    Oh! se potessimo recuperare il significato autentico del Natale, sottoposto a un progressivo svuotamento per averlo relegato a una generica festa della bontà e della famiglia, quando esso rappresenta invece l’inaudita iniziativa di un Dio che volontariamente rinuncia alla sua regalità divina per condividere senza compromessi la nostra vita; l’Assoluto che si lascia comprimere dal ventre di una fanciulla di Nazaret per manifestarsi al mondo come un Dio vulnerabile perché debole; un Dio debole, ma debole per amore. Lui, l’onnipotente, l’eterno, l’infinito si riveste di fragilità per innalzare l’uomo a dignità divina: questo sì che è Natale! Il Natale cristiano, inteso come l’occultamento della manifestazione gloriosa del Signore, ci fa allora entrare in quella verità di fede che noi professiamo nelle feste con le seguenti parole: “Credo […] in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine…”. Proprio così: il concepimento e la nascita di Gesù dalla Vergine Maria sono un elemento fondamentale della fede cristiana e un segnale luminoso di speranza. Essi raccontano qualcosa che è successo davvero nella realtà e perciò va detto forte: il Natale non è un mito! Né una storia che si trova nelle favole perché, il farsi uomo da parte di Dio rivela un amore sconfinato per l’uomo così come è, con le sue paure e le sue angosce. Davvero davvero, non per modo di dire, Gesù è nato a Betlemme in una stalla, in un luogo indegno della sua dignità divina; fu avvolto in fasce; fu posto da sua Madre in una mangiatoia; è stato bambino e fu allevato a Nazaret. Per questo il Natale non è solo quello di ieri, ma è anche quello che ancora succede sotto i nostri occhi quando vediamo nel neonato Bambino il povero e l’ammalato, lo sfruttato e l’emarginato e ogni creatura che geme.

    In vista di un recupero del Natale cristiano, piace quest’anno riproporre la testimonianza di un non credente, lo scrittore e filosofo esistenzialista Jean Paul Sartre il quale, sollecitato dai suoi compagni cristiani di detenzione a comporre nel Natale del 1940 una sorta di sacra rappresentazione, fa entrare in scena Maria che aveva appena dato alla luce il Bambino Gesù e che lei contempla con stupore e tenerezza di madre per l’unicità della sua esperienza. Così il filosofo scrive e fa recitare: “Cristo è suo figlio, carne della sua carne e frutto delle sue viscere. Ella lo ha portato per nove mesi e gli darà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio […]. Ella sente insieme che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che egli è Dio. Ella lo guarda e pensa: ‘Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. Egli è fatto di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Egli mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!’”. E con sorprendenti e incalzanti sentimenti, il filosofo continua: “Nessuna donna ha avuto in questo modo il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolissimo che si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e vive”. Con questi alti sentimenti e con l’auspicio che siano soprattutto le mamme a raccontare ai loro figliuoli non le storie ma la storia di Gesù, un bambino in carne e ossa, divenuto nostro fratello, auguro un sereno, felice e santo Natale con ogni benedizione dal cielo.

    30 COMMENTS

    1. GRAZIE VESCOVO … MOLTA GENTE DI FUORI CITTà DICE CHE IL NOSTRO DUOMO DI CERIGNOLA ALL’ INTERNO SOMIGLIA LA DUNANZA DEI TESTIMONI DI GEOVA ,,,, PAGHIAMO ANCHE L ‘ 8 PER MILLE , MA VUOI FAR ARRIVARE QUESTI SOLDI DA ROMA PER IL NOSTRO DUOMO,,, GRAZIE VESCOVO FACCI STO REGALO DI NATALE … GRAZIE ANCORAA …

    2. Sua Eccellenza,
      se fosse più presente per le strade di Cerignola, specialmente tra quelle dove vive la povera gente, sicuramente riempirebbe il cuore di gioia a noi sulla terra e qualcun altro nel Regno dei Cieli.

    3. Belle parole S.E.

      Vi prego di gridare e sgridare tutti i Politici che operano malissimo, a discapito delle future generazioni.

    4. A me, non è mai piaciuto questo Vescovo.
      Non me ne voglia S.E., purtroppo sarei falso affermare il contrario.
      Io credo fermamente in DIO, quindi debbo dire la verità.

      • Dopo di che ????
        Tu pensi che importi a qualcuno ciò che hai affermato e che costantemente suggerisci dall’alto della tua fervente ignoranza?

    5. Un messaggio augurale di 925 parole! Per leggerle ci vuole pazienza e tempo. Sarebbe bastato dire: “Buon Natale a tutti, anzi nel giorno di Natale sarò per strada, nel quartiere più povero e disastrato per ascoltare la gente “debole”. E invece no. Il nostro Vescovo sceglie 925 parole. Mi domando quanti “poveri cristi”, quelli che oggi faticano a raggiungere la fine mese, quelli deboli, quelli che lo stato predone ha affamato, quelli che le banche hanno impoverito, quelli che “nessuno si fila”, quelli che non sono amici di…, quelli anziani e soli, quanti di costoro leggeranno questo lungo e noioso messaggio.
      Sua eccellenza sig. Vescovo (posso dire semplicemente “sig. Vescovo”?) scenda tra la gente, vada a Torricelli, alla terra vecchia piena di stranieri nei sottani umidi, vada a Pozzo carrozza e a “Fort Apache” (San Samuele – agglomerato di case popolari ad alta incidenza di disagio), si faccia vedere per la strada, lasci il suo ufficio dorato, scenda sulla terra e faccia sentire la vera voce della Chiesa. Si avvicini ai poveri e abbia il coraggio di criticare fortemente l’attuale politica, l’attuale burocrazia che si autotutela e si auto protegge, non sia connivente con il potere politico, metta fuori dalla porta i notabili e i politici e accolga i poveri nel suo ufficio, ascolti coloro che non hanno nè tempo nè possibilità di leggere il suo lungo e teologico messaggio, ascolti coloro che sono gli attuali deboli.
      La sua voce, se indirizzata ad un miglioramento degli attuali costumi e modi di vita sarebbe dirompente. Invece Lei è in silenzio.
      Glielo dico con molta franchezza: Lei “parla in modo troppo difficile” Lei non è un Vescovo per tutti, ma solo per pochi!

      • Le devo fare i più sinceri complimenti per il suo commento ,sembra quasi abbia letto nel mio pensiero.

        saluti e auguri

        • Voi cosa c……o fate di diverso da quelle che denunciate non facciano gli altri, per i ceti più deboli ?
          L’abitudine a giudicare l’operato degli altri senza prima verificarne il proprio, è sempre pregnante nelle coscienze degli ignavi.

    6. LE SOLITE CHIACCHIERE IPOCRITE E FALSE DELLA CHIESA, LONTANA ANNI LUCE DALLE PROBLEMATICHE DELLA GENTE, E COMUNQUE MEGLIO COSI’, MA CHI SI CREDE DI ESSERE? MA CHI E’? QUELLO CHE VUOLE ESSERE SEPOLTO NEL DUOMO? A COLTIVARE LA TERRA VISTO CHE NON E’ IN GRADO DI COLTIVARE GLI UOMINI.

      • Affermando ciò, dimostri di essere più stolto di quelli che le hanno fatte per la politica, …. creando ad arte, solo pubblicità intorno all’evento e alla coalizione, già conoscendone l’esito scontatissimo……!!!!!!!

    7. Il problema non e’ il vescovo ma la chiesa in generale troppo lontana dalla realta’ e specchio del papa attuale poco amato dai cristiani

    8. Non ho mai visto, un prete disoccupato, un prete lamentarsi di non arrivare alla fine del mese.
      Proprio come i Politici.

      Non parliamo poi dei Vescovi, Arcivescovi e…………….

      S.E. vieni fuori, fatti vedere, fatti sentire, ti aspettiamo a braccia aperte……

    9. Ci vorrebbero preti da “marciapiede” alla don Andrea Gallo per far sentire la presenza di Dio tra i più bisognosi…e non di trattati di teologia, di cui, francamente non se sente il bisogno. Buon Natale a tutti.

    10. caro giuanni come ti chiami tu. Non ti permetto di insultare il vescovo. come persona tu non lo conosci.
      Prendi tu la zappa e vai a coltivare la terra. Lascia in pace la chiesa e il suo Pastore.

    11. Qualunquisti ipocriti senza dignità, con quale diritto vi permettete di criticare la chiesa e il suo Pastore. Per quello che fate e per i vostri giudizi falsi e superficiali, sarete giudicato non dagli uomini, mistificatori che non siete altro, ma da Dio.

      • ne so piu’ di quanto immagini, era il parroco della nostra parrocchia e solo il buon Dio sa cosa abbiamo perso.

    12. Rispondo a tutti i commenti sin qui giunti.
      Sono davvero esterrefatto nel leggere alcuni commenti. Per quanto mi riguarda, essi NON sono condivisibili sia nella forma che nella sostanza. Si può anche dissentire sul messaggio augurale e sul modo di porsi ai fedeli da parte della massima Autorità ecclesiastica sul nostro territorio. Però, non tener conto che dietro una tonaca ci sia un uomo. Ad essere ancora più sincero, trovo questo un atteggiamento riprovevole nei suoi confronti. Atteggiamento che io sento di biasimare.
      A codesti Signori commentatori dico: perché limitarsi solo a criticare, e non invece, essere anche propositivi e costruttivi? Pretendere da un Vescovo la risoluzione dei problemi che ci attanagliano è assurdo. Tocca alla politica risolverli e quindi, tocca a noi renderla attiva, sana ed onesta.
      .

      • 4 + !!!!!!
        Anche questa volta sei fuori tema, perché il primo a giudicare l’operato altrui, senza un briciolo di competenza specifica …sei proprio tu, che deleghi il tutto ad una politica più sana ed onesta, …………magari quella che puoi esprimere tu e tutti quelli come te… vero ??????

    13. Ero amico di un prete a Torino, Don Gianfranco. Andava tutte le sere nei posti più malfamati a cercare di recuperare i tossici. Spesso si metteva in contrasto con i pusher e spessissimo prendeva pure botte da loro. Gli ruppero pure il naso una volta.
      Non dico che la Chiesa dovrebbe occuparsi di questo, ma nemmeno fare la vita da pascià che fanno i Vescovi.
      Faccio gli auguri di buon Natale a tutti

      • bravissimo ciro hai centrato il bersaglio fanno proprio la vita da pascia’ alla faccia nostra e del nostro 8% mille

    14. Caro Ciro e’ vero che ci sono preti che si occupano dei ragazzi abbandonati o in difficolta’ ma io ti spiego
      che non e giusto dire che i vescovi fanno la vita da pascia. Ti garantisco che ogni volta che ci sono difficolta, il suo ufficio e sempre aperto.

    15. Ci sono preti che si occupano di ragazzi abbandonati o in difficoltà
      ma sono pochi, ci sono preti pedofili ma sono moltissimi.

    16. Caro giuanni, questa si trova in chiesa e da pertutto.
      Non attare solo la chiesa. Una foglia che cade fa piu’ rumore di un albero. ” mi riferisco ai preti pedofili che cita Loredana”
      Quanti preti danno la propria vita per salvare una persona?
      Caro mio questo gesto non fa notizia.

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