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    Summa denuncia la revoca del servizio di carte di credito ai distributori di carburante

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    “C’è il serio rischio che non si possa più pagare con carta di credito la benzina se il Governo non pone un argine all’arroganza delle banche”. La denuncia di Antonello Summa, componente della segreteria provinciale del PD di Capitanata, è fondata su “una delle tante comunicazioni che stanno giungendo agli esercenti di queste attività e che dimostra come gli istituti bancari stiano scaricare sui propri clienti gli effetti dei provvedimenti assunti dal Governo per rendere meno onerose e più trasparenti le transazioni finanziarie”.

    A partire dal 25 marzo è tornata in vigore una norma di legge che dispone la gratuità delle transazioni regolate con carte di pagamento, presso gli impianti di distribuzione carburanti, di importo inferiore ai 100 euro – si legge in una lettera – Questa norma ci impedisce di applicare le commissioni attualmente pattuite. Di conseguenza per tali transazioni, che costituiscono la quasi totalità di quelle effettuate, la nostra Società non riceve il corrispettivo pattuito. Pertanto la nostra società si trova nella necessità di interrompere il servizio di accettazione in pagamento delle carte”.

    “Ecco come si trasforma un provvedimento opportuno e utile, innanzitutto ad evitare la circolazione di denaro in esercizi molto spesso teatro di rapine e furti, in un problema per gli imprenditori e i loro clienti – commenta Summa – Se il titolare del distributore volesse continuare a fornire questo servizio, che dovrebbe fare? Accollarsene gli oneri? Il Governo ha il dovere di intervenire a garanzia dell’efficacia della sua azione – conclude l’esponente del PD – ed a tutela delle piccolissime e piccole imprese già messe in crisi dalla sempre più evidente contrazione dei consumi di benzina”.