E’ successo tutto domenica 26. Un giovane, che già lo scorso 4 agosto 2011 era stato accoltellato, ha tentato il suicidio lanciandosi dal secondo piano del reparto di chirurgia dell’ospedale cittadino, laddove sono presenti le uscite di sicurezza per le scale d’emergenza. L’uomo si trovava al Tatarella a causa di un già tentato suicidio tra le mura casalinghe. La caduta ha provocato gravi danni, tanto da richiederne il trasferimento al vicino ospedale di Andria in neurochirurgia a causa di un complicato quadro clinico non più gestibile al Tatarella, dove peraltro anche in fase di primo soccorso si sono verificati ben due arresti cardiaci. Attualmente è in rianimazione, sempre ad Andria, a rischio paralisi. Tra le possibili cause del gesto vi sarebbe la difficoltà a far accettare la propria diversità sessuale. Infatti proprio lo scorso agosto fu vittima di 19 coltellate frutto di un litigio tra fratelli, in presenza di altri familiari, causato dalle tensioni generate dalla dichiarata omosessualità del ragazzo.
Alcuni giorni dopo l’episodio dell’accoltellamento questo giornale pubblicò le parole del giovane tratte dal suo profilo Facebook. Quelle parole, in cui giaceva nascosta la trama di una vita difficile, fecero il giro della provincia: «Sono una trans, e la prima volta che ho un compiuter non sono tanto pratica sono stantissima sfortunata nella vita ma mi affido a Dio tanto spero che qualcuno/a mi capisca, mi sento sola sono sola. e tradita e sffrutata al massimo sono bravissima amabile sicerissima spero diavverere amicizia ma anche un amoroso». Tra le righe sfortuna, solitudine, sfruttamento e tanto altro.