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    Veleno ai cani: l’attesa delle analisi e lo spirito di emulazione

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    Potrebbe trasformarsi in una caccia alle streghe se non si interviene per tempo e con decisione. Sono passati appena quattro giorni da quando, nella tarda mattinata di sabato, venivano scoperti i cadaveri di sei cani randagi nei pressi di viale Russia, per la precisione all’altezza della ex distilleria Franceschinelli. Già in quell’occasione le circostanze sospette avevano fatto pensare ad un possibile avvelenamento. Un rimedio fai da te che rischia di diventare contagioso. E’ in via Collegno, ad esempio, che campeggia, attaccato ad un albero, un cartone anonimo sulla cui facciata è scritto con un pennarello “Attenzione è stato messo veleno per cani”. Non si capisce né dove, né come, né tantomeno da chi. Un comportamento che potrebbe diventare prassi e che pone sul piatto ancora una volta il problema del randagismo, assieme a quello dell’inciviltà di alcuni concittadini che potrebbero scegliere il sistema più brutale per ovviare ad un’emergenza comunque impellente. Il condizionale è d’obbligo dal momento che le analisi che confermeranno se i poveri animali deceduti nella giornata di sabato siano state vittime di avvelenamento sono in arrivo nella giornata di domani.

    Il cartello affisso in uno dei condomini prospicenti la distilleria ex Franceschinelli

    Quanto successo sabato ha scosso emotivamente i volontari (ed anche i cittadini comuni) che quotidianamente si prendono cura di animali indifesi, tanto che, proprio nell’immediatezza dei fatti e nei condomini adiacenti l’ex distilleria Franceschinelli, sono apparsi dei fogli che ricordavano l’accaduto. I due fatti di cronaca chiamerebbero in causa, però, anche eventuali inefficienze ed omissioni ad alto livello, come quelle denunciate dall’associazione Amici di Balto e dall’Anpana, che proprio a margine dei fatti di sabato, avevano lamentato la mancata dotazione di quel gas anestetizzante che permetterebbe di addormentare i cani per poi procedere alla sterilizzazione delle femmine. Il tutto in ottemperanza di una legge regionale (la 281 del 1991) e di quell’ordinanza comunale che prevede appunto la sterilizzazione e la reimmissione in libertà. Sul punto l’assessore alla sanità Michele Romano dichiara a Lanotiziaweb: «Una carcassa d’animale verrà sottoposta ad esame per capire se effettivamente l’episodio di sabato è un caso di avvelenamento. Con molta probabilità l’esito lo sapremo nella giornata di domani. Per quanto riguarda il gas anestetizzante proprio stamattina sono venuto a sapere che a Foggia sono in possesso di una piccola scorta che potremmo usare nell’immediato, in attesa di un quantitativo maggiore. Deve essere l’Asl di Cerignola a richiederlo a quella di Foggia, superando quel deficit comunicativo che spesso connota i rapporti tra diverse Asl. Per quanto è nelle mie possibilità faro di tutto per facilitare tutte queste operazioni». Anche perché, altrimenti, il far west è davvero dietro l’angolo…

    6 COMMENTS

    1. Ma si parla ancora di “sospetto” caso di avvelenamento? E cosa hanno avuto un infarto in contemporanea?

    2. Che schifo di paese!Pieno di gente ignorante e codarda!Se hanno le palle confessassero quello che hanno fatto che poi ci penso io…….

    3. Egregio Assessore, Il gas è stato richiesto nel giugno 2011, con più solleciti da parte della dirigenza del distretto di Cerignola, non voglio ipotizzare alcuna ipotesi di presunto reato di ” omissione d’atti di ufficio” ma proprio nella giornata di ieri con l’associazione degli Amici di Balto ( Vero braccio destro di questa problematica), abbiamo posto la questione al vaglio della Magistratura.
      E’ giusto che la popolazione conosca bene la questione, in quanto sono anch’io che scrivo leggittimo cittadino di questa città.

      Massimiliano D’Ercole
      A.N.P.A.N.A. Cerignola

    4. Trovo ridicolo scrivere le poche scorte di gas anastetizzante in possesso della ASL. Come trovo assolutamente fuori luogo il fatto che si scriva ancora che doveva essere la asl di Cerignola a comunicare foggia della mancanza del gas, pur sapendo quello che scrive massimo cioè che la prima richiesta è partita a giugno 2011, dopo ci almeno altre 7 fino ad arrivare a qualche settimana fa. Trovo assurdo che la asl non ha i soldi per le bombollette, però determine che vanno dalle 500 euro ai quattromila euro per pagare veterinari privati su interventi di cani randagi che non servono assolutamente a nulla, visto che la asl già paga dei dipendenti pubblici che possono fare interventi su cani randagi come la legge regionale vuole. Quindi smettetela di difendere i piani alti dellla asl è pensate all’inciviltà del vostro paese. Ricoordo al sindaco che è il garante della sanità pubblica di Cerignola essendo egli la massima autorità di prendere una posizione seria su questa cosa. Sia l’esposto\querela, sui cani avvelenati, che quelllo sul blocco delle sterilizzazzioni con copie di tutte le determine a firma dei diregent asl sono già nelle mani del magistrato che spero prenda almeno lui in mano la situazione è faccia scattare delle indagini, visto che non abbiamo un amministrazione che nonostante tutto il nostro lavoro (GRATUITO) non tutela il suo paese.

    5. Per la cronaca, sappiate che il giorno successivo all’evvelenamento dei cani guarda caso in fretta e furia è arrivata alla asl 1 bomboletta di gas anestetizzante per il fucile. Volete sapere una cosa? hanno sbagliato bomboletta quella che è arrivata non è adatta al fucile in dotazione della asll di Cerignola. Questa è la verità, e che tutti sanno che la responsabilità è probabilmente l’omissine, ma si deve trovare il modo di difendere dei dirigenti. Ma noi andiamo avanti qualcuno pagherà per le sue responsabilità.

    6. Chi ha avvelenato questi cani si dovrebbe vergognare! mi incantavo vederli giocare e rincorrersi, una cosa è certa che sei dolci cani sono morti ma la BESTI è ancora tra noi, per questo genere di persone non spreco parole perchè non hanno nemmeno una coscienza.

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