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    Cerignola e il problema rifiuti. Vasciaveo (Sia) spiega le sue ragioni

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    Cassonetti che traboccano di spazzatura. Sacchi di immondizia sparsi per strada. Ma anche poltrone e divani dismessi, elettrodomestici rotti, porzioni di componenti d’arredo e da bagno e molto altro ancora. Tutto rigorosamente abbandonato sul ciglio delle strade o in zone di campagna, come in una discarica a cielo aperto. Vagando per le strade di Cerignola, si può trovare davvero di tutto. Anche l’amianto. In Viale Luogosanto, nei pressi del Cimitero, in pieno centro residenziale, giacciono lastre di amianto, abbandonate e per di più bruciate, estremamente pericolose per la salute e per l’ambiente. Un materiale, l’amianto, un tempo molto utilizzato, specie nell’edilizia, per la sua resistenza ed economicità. Questo fino al 1992, anno in cui è stato messo al bando, per la sua accertata nocività, e approntati piani e normative di bonifica. Ma, nonostante sia vietato abbandonare amianto, si continua ancora oggi a trovarne dappertutto. In questo caso, la normativa prevede che sia il proprietario di un immobile a dover  accertare, a sue spese, la possibile presenza di materiali contenenti amianto, e, in caso positivo, a predisporre, attraverso un tecnico qualificato, interventi di manutenzione e controllo. Per materiali contenenti amianto in  stato di deterioramento, è necessaria la bonifica, sempre a cura e a spese del proprietario dell’immobile. E, in casi di trasgressione della normativa, come questo, l’Ente incaricato alla vigilanza e controllo, a cui spetta l’emanazione delle sanzioni previste e l’imposizione dei provvedimenti necessari, è l’ASL.

    Sporcizia e incuria. Il tutto condito da quotidiani atti di inciviltà. Il passante che getta carte dal finestrino della sua vettura o appiccica il chewingum sulla panchina. Il senzatetto o l’immigrato rom che rovista tra i cassonetti, anche se oggi, col naso e le mani tra la spazzatura, sorprendiamo anche il vicino di casa che a fine mese non ci arriva. Queste, solo alcune delle istantanee che ritraggono la nostra città oggi. Tanti i cittadini che denunciano lo stato di degrado e di sporcizia dei loro quartieri e la scadenza del servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade, mentre la tassa sui rifiuti solidi urbani, la tanto chiacchierata T.A.R.S.U, è sempre più salata. Criticità nel servizio di igiene urbana, di cui la stessa Sia, aveva preso atto lo scorso 25 ottobre, data in cui fu annunciato un piano straordinario di pulizia marciapiedi e taglio erba che ha riguardato tutta la città di Cerignola. Eppure, i cassonetti continuano ad essere stracolmi e masse di rifiuti ad “ornare” le strade. “Ma vi siete mai chiesti quanti km di strade da pulire si contano a Cerignola?”- ribatte l’Amministratore Unico di Sia, Francesco Vasciaveo. “120-125 Km lineari, ovvero 240 Km di strade da pulire, da un lato e l’altro. Un operatore ecologico in media – spiega l’Architetto – è in grado di pulire 4 Km di strade al giorno e, considerando che disponiamo di sole 40-45 unità, di cui 15 deputate alla raccolta e 12 circa allo spazzamento stradale, non è difficile rendersi conto di quanto lavoro ci sia. Certo, le spazzatrici ottimizzano il lavoro ma le risorse di cui disponiamo non bastano, senza contare il numero di dipendenti assenti per ferie o malattia”.

    “Ma non ci nascondiamo affatto dietro facili alibi – precisa Vasciaveo -. Occorre sicuramente un salto qualitativo e una riorganizzazione complessiva del servizio di raccolta e spazzamento rifiuti urbani. Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma non possiamo, del resto, non rilevare quanto scarsa sia, ad oggi, la collaborazione dei cittadini, visto il proliferare di abbandoni incontrollati di rifiuti, e l’insufficiente attività di controllo e repressione di simili fenomeni. La discarica Forcone di Cafiero è uno dei più grandi impianti in Capitanata e la Sia, concessionaria del Cia, per la gestione unitaria dei rifiuti in ben nove Comuni, è una delle più grandi Società di Igiene Ambientale nella Provincia di Foggia. Ogni giorno accogliamo, in media, 70-75 tonnellate di rifiuti provenienti dai comuni consorziati. Siamo stati i primi, nel lontano 2000, a renderci autonomi nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, ma spesso paghiamo le inefficienze di altri Comuni che, per legge, posso versare i loro rifiuti nel nostro impianto”. Troppa immondizia da gestire in un impianto sottodimensionato e, per di più, senza spesso percepire i dovuti compensi dai diversi Comuni conferenti. Queste, alcune delle ragioni che hanno spinto, in passato, lo stesso Vasciaveo a rassegnare le dimissioni dalla carica di Amministratore Unico di Sia srl. L’ultima volta, nel dicembre scorso. Alla base del gesto, l’impossibilità di portare avanti un carrozzone sull’orlo del disastro. Poche risorse, carenze strutturali, l’incendio doloso che aveva distrutto quasi completamente il V lotto, gli appelli, caduti nel vuoto, al Sindaco Antonio Giannatempo, Presidente del Consorzio. Poi la scelta di restare, “perché da Codice Civile e, soprattutto, per coscienza, il capitano non può abbandonare la nave. Non potevo lasciare la mia carica – spiega L’amministratore Sia – senza che prima non si fosse provveduto a nominare un sostituto”.

    comune-cerignolaIntanto, ad un anno di distanza la situazione non sembra essere cambiata. “L’amministrazione Comunale ha delle grandissime responsabilità – ammette Vasciaveo -. Continuo a sgolarmi per sollecitare gli enti locali a fare investimenti, a fare progetti. La Sia è una società medio-grande. Siamo cresciuti e per continuare a restare in vita, abbiamo bisogno di innovazione, di finanziamenti. Il tema dell’ambiente è soggetto ad una ampissima normativa a livello nazionale, comunitario ed internazionale. Un tema molto complesso, ramificato e in continuo divenire. Mi auguro che arrivino energie fresche, nuove competenze, proposte progettuali che mirino a risolvere i tanti problemi con cui siamo costretti a fare i conti, ma che partino da una conoscenza tecnica del problema”. “Meno urla di piazza e discorsi infuocati da Savonarola che arrivano solo alla ‘pancia’ della gente, e più fatti, più competenze”. Questo il monito di Vasciaveo.

    “Le responsabilità sono tante e gravi, ma non possiamo essere considerati il capro espiatorio – si difende l’Architetto -. Se si sorprendono dei topi per strada – (diverse le segnalazioni in questa estate in quartieri come “Scarafone” e “San Samuele”, passando per viale Roosevelt e Piazza Duomo) – la responsabilità non è solo nostra. Bisogna obbligare i gestori della rete fognaria a pulirla, gli agricoltori a potare gli alberi e le conchette che diventano ricettacolo di tane. In viale Luogosanto, ad esempio, vi è un tabellone del Consorzio. Qui, infatti, dieci anni fa abbiamo fatto un intervento di bonifica, ma pian piano si è ripristinata una situazione di minima emergenza. C’è un cassonetto, ma puntualmente i rifiuti, anche speciali, continuano ad essere abbandonati sulla strada. Oltre che con i rifiuti dobbiamo fare i conti con l’ignoranza e l’inciviltà. I progetti seri partono da un’attenta analisi urbanistica, residenziale e anche sociologica, degli stili di vita. Non possiamo pretendere di importare a Cerignola un modello come quello di Vigevano in cui da anni si svolge con successo la raccolta porta a porta. Nel Rione Fornaci, ormai quasi due anni fa, abbiamo tentato di sperimentare un’operazione simile, ma quasi tutti i residenti hanno rifiutato i bidoncini condominiali, costringendoci ad impiantarli all’esterno, per strada, dove i rifiuti, ormai, vengono depositati indiscriminatamente. Un progetto, questo, che è naufragato – ammette rammaricato – che ho tentato di rilanciare e di estendere, con una serie di proposte che, per l’ennesima volta, sono rimaste inascoltate.” “Non possiamo operare solo in casi di emergenza. Dobbiamo elaborare e attuare strategie di gestione e di strutturale superamento di tale logica emergenziale. Non possiamo guardare solo alla realtà contingente, ma dobbiamo guardare al futuro. Progettare, innovare, investire”.

    Questa la ricetta anti-crisi dell’Amministratore Unico di Sia. Per questo, da tempo, sta lavorando ad un pacchetto di progetti ed investimenti per l’adeguamento dell’impianto di bio-stabilizzazione e compostaggio. “Un progetto molto ambizioso – spiega Vasciaveo – che spero entro Natale di presentare graficamente all’intera cittadinanza con una brochure. Un progetto che prevediamo di realizzare entro 3-4 anni e che ha un costo di 20 milioni circa. Per la realizzazione del primo step sono necessari 7 milioni di euro. La Regione Puglia ci ha già assicurato un finanziamento di 3 ml. Oggi la politica ha perso la capacità di fare progetti e di dare regole, speriamo riprenda a farlo”.

    11 COMMENTS

    1. Salve,
      quando riavremo i bidoni, per la raccolta differenziata, nel rione Addolorata?
      Le buste sul ciglio della porta non sono uno spettacolo piacevole.
      Inoltre, inviai una mail direttamente dal sito della SIA qualche giorno dopo la rimozione dei bidoni (primi giorni di giugno…), chiedendo in quanto personalmente ignorante nella circostanza, qualcosa di scritto su come effettuare la raccolta differenziata sia in metodi ed orari che nella descrizione della tipologia di rifiuti; ad oggi nessuna risposta.
      Chi meglio della SIA può darmi detta risposta?
      Saluti.

    2. Sicuramente avrò delle lacune in materia,ma a volte potrebbe bastare la semplice logica:qualcuno più erudito di me in materia,potrebbe spiegarmi perchè si continua a ricevere i rifiuti di così tanti comuni?Non si potrebbe ritornare a smaltire solo i nostri rifiuti?Perchè è così complicato giungere a conclusioni ovvie?QUESTA SUPER BOMBA ECOLOGICA a pochi km dal paese ,che benefici porta a Cerignola?
      Economici?Non credo perchè molti comuni ,che usufruiscono del servizio ,sono morosi.
      Ambientali?Mi vien solo da ridere ,se l’argomento non fosse serio….
      Qualche unità lavorativa in più?Ma il gioco vale la candela?
      Forse siamo obbligati da qualche vincolo a continuare questo masochistico servizio?Qualcuno mi dia una spiegazione sensata perchè non riesco a spiegarmi questo autolesionismo .
      Saluti
      ps pensare che ,fosse solo ipoteticamente ,tale servizio arrechi danni alla nostra salute,mi fa incaz zare di brutto.

      • Le direi: ” é colpa di chi ci amministra (sicuramente lo é)”. E la popolazione dov’è? Ha mai visto un comitato cittadino, gruppi spontanei o una qualsivoglia associazione bloccare il flusso di camion che scaricano rifiuti nella discarica della Sia? Io no! Ergo, le colpe sono sempre le nostre (intese come cittadini), da quando votiamo, a cosa mangiamo etc. La saluto.

        • Ciò che dice è vero. Ma è altrettanto vero che fino a quando ci aspettiamo che “altri” facciano le cose che “si dovrebbero fare” senza partecipare direttamente nella creazione di movimenti cittadini, o di comitati spontanei e quant’altro.. fino ad allora subiremo passivamente quello che viene deciso sopra di noi (ovviamente questa affermazione vale per tutti, me compreso).

          Ciò che dice Vasciaveo è in buona parte vero, ma è altrettanto vero che investimenti e innovazione nn solo, ma anche educazione e senso civico sono frutto di ‘convolgimento’. E per coinvolgimento intendo sia quello dei cittadini (che devono capire che un uso improprio dei servizi di igiene ambientale si ripercuote negativamente sulle proprie tasche) sia quello del rapporto con l’amminisrazione comunale che “deve essere continuamente sotto gli occhi dell’opinione pubblica” affinchè non si possa assolutamente verificarsi disimpegno o peggio ancora situazioni di dubbia opportunità.
          L’igiene ambientale sta acquisendo una importanza non ancora percepita dalla collettivtà e, questo, non solo per colpa della collettività stessa. Le norme obbligatorie sulla raccolta differenziata (L. 152/2006) pongono vincoli strettissimi agli amministratori, (che secondo alcune fonti sono responsabili in proprio delle multe che potrebbero essere comminate al comune..). E, nonostrante questo abbiamo situazioni di differenziazione lontane dal 65 % che stabilisce la normativa (che pare oggetto di rivalutazione nell’attuale decreto di stabilità..). Argomento troppo lungo ed estremamente delicato ed importante, ma che fino a quando rimarrà un dibattito in un blog difficilmente potrà salire a livello di opinione diffusa..
          la saluto

    3. Volevo fare una precisazione per quanto dichiarato dal Sig. Vasciaveo in merito Nel Rione Fornaci, ormai quasi due anni fa, abbiamo tentato di sperimentare un’operazione simile, ma quasi tutti i residenti hanno rifiutato i bidoncini condominiali, costringendoci ad impiantarli all’esterno, per strada, dove i rifiuti, ormai, vengono depositati indiscriminatamente. Un progetto, questo, che è naufragato – ammette rammaricato – che ho tentato di rilanciare e di estendere, con una serie di proposte che, per l’ennesima volta, sono rimaste inascoltate.”
      Essendo un residente alle Fornaci ed avendo partecipato agli unici due incontri tenutisi c/o la Parrochia S. Trifone devo smentire quando dichiarato dal Sig. vasciaveo perchè non ricordo che in tale occasione si è parlato di una raccolta porta a porta nei singoli condomini, altrimenti penso che sarebbe stata bene accetta ed inoltre se si vuole educare alla raccolta bisogna incentivare da un lato e sanzionare dall’altro .
      Ma a quanto pare come ogni cosa in questo paese le regole sono per pochi e non per tutti.

    4. INVECE DI ASSUMERE PERSONALE DI CERIGNOLA CHE DISPERATAMENTE CERCA UN LAVORO. MOLTI SI SONO PRESENTATI ALLA S.I.A DI CERIGNOLA IN CERCA DI LAVORO , MA LA RISPOSTA E SEMPRE QUELLA .. POI ARRIVA IL NIPOTE DEL SINCADO DI CARAPELLE LICENZIATO GIà DA Più DI 5 ANNI Fà CON TANTO DI NOTIZIA SUL GIORNALE E ORA NUOVAMENTE A LAVORARE SU CERIGNOLA ,, POI C è QUELLA DI ORTANOVA,, DI STORNARA ,, DI TRINITAPOLI ,,,, MA CHE TI PENSI CHE NOI A CERIGNOLA SIAMO PROPRIO FESSIIIIIIIIIIIIIII ……….. FAI LAVORARE I GIOVANI DI CERIGNOLA E NON I RACCOMANDATI .. CIAOOO E RICORDATI

    5. Cerignola avra’ pure 240 Km di strade, Ma non si sono allungate adesso. Ci sono sempre state. Inoltre non occorre far riferimento a Vigevano. Basta copiare il modello di nettezza urbana applicato a Canosa di Puglia ed Andria affidato ad una Societa’ che non so se sia pubblica o privata ma che vedo gestisce in modo efficiente la raccolta porta porta in tutto il centro cittadino.
      Gran parte dei cerignolani sono civili e pretendono di avere dei cassonetti che siano funzionanti e degli operatori ecologici che facciamo il loro dovere. Non stiamo chiedendo molto visto che corrispondiamo una Tarsu non esigua.
      Pertanto sarebbe opportuno che ci si preoccupi di garantire uno standard di servizio ottimale piuttosto che scaricare il problema sulle distanze chilometriche o sull’incivilta’ della gente.

    6. Vasciaveo stai ben in campana, che un tale del MPC che a volte si connota come Juck’l, ha fatto chiudere i commenti per un suo articolo che questa testata ha estrapolato dal blog MPC che riporta la superficialità della tua gestione in SIA.
      P.S.: dimenticavo, che però di mestiere fa l’aviere dell’Aeronautica Militare per cui MOLTO MA MOLTO COMPETENTE.
      Redazione, abbiate la compiacenza di ripubblicare anche se criptato per le parti che riteniate compromettenti per l’editore, il mio commento in relazione alle sciocchezze enunciate da quell’esponente di MPC. Grazie buona pazienza e buon lavoro.

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