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    Centrale Biomasse a Carapelle: 3° inchiesta pubblica in Provincia. Rischio per Cerignola

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    Un nuovo progetto consistente nella realizzazione di una centrale elettrica a biomasse è attualmente in fase di approvazione dal comitato per la valutazione d’impatto ambientale (VIA), ormai giunta quasi a conclusione. In realtà, non è nuovo: si tratta dello stesso progetto presentato qualche anno fa e che il sindaco carapellese Palomba aveva rifiutato, manifestando e sostenendo fortemente il suo NO all’approvazione di tali attività. Questa volta, invece, ha deciso di dare il via libera rilocalizzandolo in Località Bonassisa, al confine con gli agri di Ortanova e Cerignola, a pochissimi chilometri da Borgo Tressanti e dall’inceneritore Marcegaglia. Di questo progetto molti non erano stati informati, nemmeno il nostro comune. Lo scorso 28 febbraio si era tenuta la seconda inchiesta pubblica durante la quale delle attiviste di Borgo Tressanti hanno smosso delle problematiche serie, rafforzando la contrarietà già espressa dai sindaci di Ortanova e Stornara, dagli agricoltori e dai confinanti del terreno venduto alla società promotrice del progetto, Carapelle Energia. La loro determinazione e le numerose richieste di chiarimenti hanno fatto sì che si sia riunita una terza inchiesta pubblica, svoltasi proprio ieri mattina alla Provincia.

     

    L’incontro è stato aperto dall’Assessore Provinciale alle Attività Produttive, Fonti Energetiche e Politiche Comunitarie, Pasquale Pazienza, il quale ne ha sottolineato la valenza (doveva essere momento di confronto in cui si possono valutare spunti e riflessioni) e ha invitato tutti alla correttezza e al rispetto dell’istituzione, a non imporsi con un NO fermo perché fondato su preconcetti che si sono diffusi negli ultimi anni sulla realizzazione di questo tipo di impianti che, se sono a norma, non danneggiano, ma offrono posti di lavoro e promuovono lo sviluppo del territorio. Erano presenti il sindaco di Carapelle, Alfonso Palomba, e quello di Stornarella, Vito Monaco, gli assessori all’Ambiente di Ortanova, Maria Rosaria Attini e Stefano Palladino, questa volta messo al corrente. Il dirigente di Palazzo Dogana, Giovanni Dattoli, ha avviato la discussione sottolineando lo scopo di questa centrale: bruciare biomasse, in particolare vinacce, sansa e potature per produrre energia, la quale si farà confluire attraverso un cavidotto interrato a una cabina nei pressi di Ortanova. Già ci sono dei preaccordi con delle cantine foggiane e pugliesi (costituiscono il 30% della società insieme alla STC e alla Caviro, cooperativa vinicola di Faenza): infatti, l’obbiettivo ultimo è coinvolgere le imprese e la gente del posto per dare una spinta allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio garantendo la massima sicurezza per la sostenibilità ambientale.

    Belle parole, bella iniziativa, se viene descritta in questo modo. Ma nascono subito delle domande. Se tutto è così garantito perché l’impianto si debba realizzare al confine con altri due comuni, così lontano dal paese di Carapelle e da quei cittadini che tanto lo vogliono? E, soprattutto, è troppo vicino all’inceneritore di Borgo Tressanti. Anche se sarà biomassa, verrà comunque bruciata: quante polveri sottili e agenti inquinanti si sprigioneranno in quella zona, abitata da un migliaio di persone? E cosa succederà all’agricoltura e alle colture biologiche? I nostri prodotti perderanno qualità. L’ingegnere rappresentante della Caviro ha dichiarato: “Dallo studio sulla stima della ricaduta delle polveri emerge che i livelli di dispersione di NOx nell’aria sono bassi, circa il 3%, e che i venti dominanti in quella zona sono paralleli, quindi non c’è pericolo di cumulabilità e sovrapposizione con i fumi dell’inceneritore vicino.” L’assessore di Ortanova ha chiesto dove cadrà questa sostanza, ma non ha ricevuto risposta. Anche circa le osservazioni fatte sulla presenza di elementi di pregio dal punto di vista culturale e storico, ovvero della Masseria Bonassisa del 1830 e del tratturello Orta-Tressanti, è stata messa a tacere in quanto l’impianto non darà nessun problema, nemmeno in termini paesaggistici. Molto chiaro è stato l’intervento di Stefano Palladino: avendo alle spalle l’esperienza dell’inceneritore di Cerignola, queste attività non risolvono affatto il problema della disoccupazione e non sono indispensabili per lo sviluppo territoriale, è più importante, invece, preservarlo e difendere la salute di tutti noi. Inoltre, allo stesso modo si è partiti con l’inceneritore di Tressanti: approvato come un impianto per biomasse, oggi lo è solo al 20%, mentre il restante 80% è per la combustione di CDR. Un iter che potrebbe accadere anche per questo progetto. Ma, ovviamente, Dattoli ha garantito che non potrà accedere in quanto, in caso di eventuale modifica, si ricorrerà di nuovo alla VIA. Palladino, poi, ha richiesto una valutazione più approfondita e da parte di un soggetto terzo perché nella provincia ci sono anche parchi eolici e proposte in atto di progetti simili a questo: in caso verranno tutti approvati, non sarà troppa la concentrazione di energia in un territorio forse troppo ristretto? Ma Dattoli ha spiegato che non si può ricorrere ad altre eventuali analisi.

    La discussione è continuata con battibecchi tra contrari e favorevoli alla realizzazione della centrale, sfociando spesso in furiose accuse reciproche. Una ragazza, cittadina di Carapelle, ha proposto importanti osservazioni come la presenza di componenti chimici sul materiale da bruciare derivanti da trattamenti e pesticidi che vanno ad aggravare la dispersione di sostanze tossiche, il dubbio che, se entreranno in funzione altri impianti nel foggiano, non basterà solo la biomassa del nostro territorio ad alimentarli e, soprattutto, come mai il sindaco Palomba improvvisamente ha cambiato idea e ha approvato il progetto. Altri, invece, hanno sottolineato, mostrando delle foto, il rischio di inondamento della zona per  la presenza di un canale deviato che sfocia facilmente nei periodi di pioggia. A queste perplessità non sono state date risposte e nonostante ciò entro due settimane la VIA si concluderà. L’assessore Palladino ha potuto solo richiedere la partecipazione agli incontri del comitato, ma ormai sembra già tutto deciso. Il territorio di Borgo Tressanti si ritroverà ad ospitare due impianti di combustione a distanza di 5 chilometri l’uno dall’altro ed è chiaro che non importa ai carapellesi, accecati dagli interessi economici, illusi dai presunti benefici che ne deriveranno e incoscienti della pericolosità che colpirà anche loro. Invitano a fidarsi delle istituzioni poiché mai il sindaco e il consiglio comunale avrebbero approvato qualcosa che andasse contro il loro bene. Ma come si può, in tempi come questi, chiedere fiducia nella politica?

    12 COMMENTS

    1. Finitela, ci sono sistemi che non nuociono la salute di nessuno.
      Sparite con ste cacchio di notizie, riflettete bene, che poi succedono le guerre civili, e si va a rintracciare subito chi è stato l’autore per arricchimento personale.
      Finitela con stè schifeze.

    2. Ma basta cosa? Le schifezze sono tutti questi “impianti” super tecnologici che ci stanno piazzando. Sai quanti ne stanno proponendo nella provincia? 11! E se li approvano? Tu, come tutti noi, come vivremo? INFORMATI e RIFLETTI BENE TU! O forse non ti interessa perchè tanto sei lontano, stai tranquillo dove stai? Bè, io che abito a Tressanti non lo sono per niente. Li stanno mettendo tutti qui. Manfredonia lo ha voluto, ma lo ha localizzato lontano. Carapelle ha fatto la stessa cosa. Perchè secondo te? Ma giustamente ognuno pensa per sè.. Se non ti tocca da vicino, che te ne può importare.. Ma per favore, ragioniamo! E ringraziamo che con questo articolo le persone possono sapere cosa gli altri stanno decidendo per loro e per il loro territorio.

    3. Partiti e movimenti civici locali, cosa vi sentite di fare
      alla luce di quest’altra funesta notizia ?

      Attendo di leggervi.

      30-3-2013

    4. Rispondo a “Il Saggio”:

      Egregio anonimo Signore,
      condivido interamente il suo
      scritto. Però in esso non rilevo cosa
      Lei intende fare in merito. Lei che
      vive a Tressanti, ha partecipato all’ultima
      manifestazione tenuta proprio a Tressanti o era a lavorare i campi come tutti i
      suoi amici della borgata? Nel Comitato
      contro gli inceneritori da me fondato unitamente a Capuano Matteo e Gino Doria non l’ho mai vista: solo due
      donne di Tressanti ne facevano parte.
      Come mai? Ed ora si lamenta che viene attorniato da inceneritori.

      Se davvero vuole fare qualcosa e
      non soltanto lamentarsi e pretendere che gli altri risolvano il problema al suo posto, mentre Lei se ne sta
      tranquillamente a lavorare probabilmente i campi, mi cerchi per organizzare una
      iniziativa. Sono sempre a sua completa disposizione per qualsiasi cosa.

      La saluto ed auguri di buona Pasqua.

      30-3-2013

    5. Gentile Pinuccio, per quanto riguarda me ho sempre cercato di partecipare a manifestazioni e incontri e le due signore, mie compaesane, conoscono bene me e la mia famiglia. Lei ha ragione, purtroppo, nel lamentare la mancanza di partecipazione della gente della borgata, ma non è proprio come dice lei. Dieci anni fa, quando è iniziata la lotta contro l’inceneritore, ero piccolo e ricordo che TUTTI hanno collaborato. Poi, con il passare del tempo, sembra quasi che molti hanno iniziato ad arrendersi fino ad arrivare alla situazione in cui ci troviamo oggi. “Tanto lo faranno lo stesso”, queste erano le risposte. Quindi penso che non sia tanto un delegare ad altri, ma soprattutto la consapevolezza di essere impotenti.. E le assicuro che del progetto di quest’altro impianto pochi ne erano a conoscenza. Non possiamo permetterci di giudicare chi si attiva, chi s’impegna di più e chi di meno, anche perchè non si possono obbligare le persone e ognuno sa del proprio mestiere. Invece, i competenti, quelli che hanno (o avrebbero?!) un minimo di potere perchè non si danno una mossa per cercare di bloccare tutte queste attività..? E noi, intanto, se nel nostro piccolo possiamo ancora fare qualcosa, proviamoci! Un saluto

    6. Per il Sig.Bruno;Causa problemi cambio gestore internet ,per qualche tempo riuscirò a scrivere sporadicamente.
      Se non sono indiscreto ,vorrei conoscere qualche dettaglio in più sul suo comitato.
      1)Dove è ubicata la sede
      2)Se è un comitato apolitico (sarebbe meglio)
      3)Se la partecipazione è aperta a tutti.
      4)Se oltre al tema INCENERITORI ,si occupa anche di problematiche ambientali di altro genere.
      La ringrazio anticipatamente per le delucidazioni che riterrà opportuno comunicarmi.

      PS Ormai alle solite rassicurazioni tecnico scientifiche di turno non crede più nessuno.
      E’ anche vero però che tutti ci lamentiamo ma, (mi ci metto io per primo)pochi si adoperano.

      Saluti

    7. REPLICO a “Il Saggio”: (1)

      Egregio anonimo Signore (avrei
      tanto preferito iniziare il presente commento citando il suo nome e cognome,
      purtroppo…..). La ringrazio per la sua replica, in quanto mi consente di poter arricchire il mio precedente pensiero.

      Non ho dubbi sul fatto che Lei
      abbia cercato (sottolineo cercato) di partecipare a manifestazioni o
      incontri. Questo mi fa dedurre che Lei
      in realtà alle stesse non ha mai
      partecipato, nonostante appunto la sua
      buona volontà. Per carità, ciò non
      significa assolutamente volerla rimproverare: evidentemente è sempre stato
      impossibilitato a farlo per giustificati motivi personali. Come, per gli
      stessi motivi non ha mai fatto parte del Comitato contro gli
      inceneritori. Comunque, tutto questo Lei lo consideri relativo nel cotesto del presente.

      (continua)

    8. Non ho ugualmente dubbi su come vi siete mossi (2)
      lì a Tressanti dieci anni fa. Conosco la
      genesi dell’inceneritori perchè ho parte della documentazione agli atti e poi,
      le due signore sue compaesane mi hanno reso ancor più edotto con le loro
      testimonianze.

      Il problema sta proprio nel fatto
      che dieci anni fa Cerignola non era stata informata da chi di dovere. Sia l’
      Amministrazione comunale di allora sia i partiti che la sostenevano e quelli
      che erano all’opposizione avevano evidentemente interesse a tenere tutto
      nascosto per servire i POTENTATI politici..Infatti tuttora l’analoga classe
      politica locale continua nel suo silenzio perseverando nella servitù senza per
      nulla provare un benché minimo di vergogna.

      (continua)

    9. (3)

      Personalmente ho saputo la
      notizia della presenza dell’inceneritore solo quando i lavori erano in corso d’opera. Dopo poco tempo il sottoscritto, Matteo Capuano e Luigi Doria abbiamo deciso di
      costituire il Comitato contro gli inceneritori. Ritengo superfluo in questo
      momento descrivere la sua attività fino al momento in cui per motivi di opportunità
      ho deciso di fare un passo indietro per dare spazio ai cosiddetti “giovani”.
      Questo è avvenuto un anno fa circa.

      (continua)

    10. (4)

      Ora, non essendo più in prima
      fila nel Comitato, da cittadino semplice come Lei provo ad attivarmi ugualmente a titolo personale
      per stimolare attraverso i vari commenti
      ( opera assolutamente insufficiente) i partiti ed i movimenti politici, primi
      fra tutti La Cicogna e Movimento cinque
      stelle ad organizzare anche sul posto MANIFESTAZIONI di PROTESTA ed altre correlate
      iniziative contro gli inceneritori, sperando di essere ascoltato.

      E’ quanto nel mio piccolo ( come
      dice Lei) posso fare attualmente.
      Ognuno di noi, del resto, agisce secondo coscienza ed alla stessa
      risponde delle proprie azioni!

      2-4-2013

    11. RISPONDO a BIANCARDI MICHELE:

      Egregio Sig. M. Biancardi. Intanto
      auguri per aver cambiato gestore, spero non incappi a lungo come me in disservizi iniziali.

      Lei non deve affatto ritenersi indiscreto quando
      mi pone domande di interesse pubblico. Sono
      spiacente dover dare risposte dal
      contenuto poco confortante.

      Alle domande rispondo: La sede fissa il Comitato non l’ha mai avuta
      per carenza di risorse economiche. All’occorrenza si provvedeva a trovarne una
      presso un conoscente. Il Comitato è nato
      per essere assolutamente apolitico. La partecipazione è sempre stata aperta a
      chiunque avesse voluto dare una collaborazione trasparente fino a quando circa
      un anno fa ho deciso di estranearmi facendo un passo indietro per fare largo a “giovani
      scalpitanti”. Il Comitato è nato per
      contrapporsi agli inceneritori ETA di Tressanti ed ECOCAPITANATA sito nella zona
      industriale in via Manfredonia.

      Non ritengo aggiungere altro per
      non essere ripetitivo e noioso. Leggendo
      la mia replica a “Il saggio”, potrà apprendere altri dettagli. Descrivere tutto quanto attiene il Comitato
      sin dal suo concepimento occorrerebbe una intera pagina di giornale quotidiano.
      Cosa ovviamente non possibile attuare.

      Saluti di cuore.

      2-4-2013

    12. “RIFIUTI =CORRUZIONE….RIFIUTI= STUPIDO
      QUESTA è la GIUSTA sintesi ripetuta da Paul Connect.

      INFATTI;
      01. “biomasse” è SOLO il SOLITO trucco per “inCENERItore-CANCROproduttore”
      02. NUOCE alla SALUTE
      03. NUOCE all’AGRICOLTURA (= si PERDE “DOC” e NON si può coltivare per 10 Km)
      04. non per niente..vengono POSIZIONATI.. ai confini del paesino che lo autorizza
      05. in Veneto ..sono stati CHIUSI n°11 inCENERItori ..per “mancanza di materia prima”
      06. PAGHIAMO per produrli (= <– sono SOLO..”finanziamenti PUBBLICI” e
      relative “mazzette”)
      07. PAGHIAMO per portarli e..DERISI ..da chi “viene pagato per avere la materia prima
      del riciclo”
      08. PAGHIAMO per attenuare i MORTIferi DANNI che causano alla SALUTE ed
      all’AGGRAVIO della DISoccupazione (= i TUMORI ..AUMENTANO di quasi il
      20% all’anno)
      09. in PUGLIA..gia’ PRODUCIAMO l’80% in più del fabbisogno energetico, né
      riusciamo a “passarlo” sulle linee nazionali
      10. l’Unione Europea ha ordinato ..”NON più inCENERItori da gennaio 2016”
      11. la delibera dell’autoconvocato Consiglio Comunale di novembre 2011 ha deciso
      “ZERO rifiuti ed Osservatorio”

      DIFENDIAMO almeno le NOSTRE-I FIGLIE-I e FAMIGLIE .

      CACCIAmoli TUTTI…con richieste di SEQUESTRI-CONFISCHE e RISARCIMENTI…SUBITOOOOO

      BUONA SALUTE…CITTADINANZA

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