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    Cerignola, la Curia respinge le ‘accuse’ sulla Cripta in Duomo

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    In riferimento al manifesto affisso in questi giorni per le vie cittadine e alla conseguente campagna denigratoria, il Clero di Cerignola respinge decisamente gli attacchi ingiustificati e gratuiti rivolti dal Prof. Matteo Stuppiello, a Sua Eccellenza Monsignor Felice di Molfetta, Vescovo diocesano, in merito ai prossimi lavori di adeguamento liturgico della Cattedrale di San Pietro Apostolo. È quanto è emerso dall’incontro svoltosi sabato 4 maggio 2013, al termine del quale il Clero di Cerignola ha espresso il suo incondizionato e totale consenso all’esecuzione dei lavori. Fin dal suo ingresso in questa Chiesa locale – il 15 luglio 2000 – il Vescovo ha intrapreso una lodevole azione di recupero e di promozione del patrimonio storico-artistico conservato nelle Chiese di Cerignola e degli altri otto Paesi che compongono il territorio diocesano, all’unico scopo di valorizzare ed esaltare le strutture, la suppellettile sacra, il corredo statuario e iconografico ivi conservato e – spesso – non adeguatamente tutelato.

    All’interno del progetto di riqualificazione e di rilancio della storicità artistica e patrimoniale della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, un posto di rilievo – perché Chiesa Madre dell’intera Diocesi – è stato riservato, nel passato come nel presente e per il futuro, alla Cattedrale di San Pietro Apostolo, rivelatasi ben presto – fin dal 1934 – un’opera certamente monumentale, ma non definitivamente completata sia ad intra che ad extra. Si fa notare che negli ultimi tredici anni non pochi interventi hanno arricchito il corredo iconografico della Cattedrale, con l’artistica Croce-doppia che sovrasta l’altare centrale a suggello del Grande Giubileo dell’Anno 2000, e le vetrate artistiche poste in opera nel 2007 per dare calore e colore al senso di vuoto e di gelido che era presente all’interno dell’edificio. Si inquadrano in tali interventi anche i lavori, da tempo programmati, di adeguamento liturgico dell’area presbiterale e absidale della Cattedrale, alla luce del principio dell’attuale vigente disciplina liturgica, secondo la quale ogni adeguamento è destinato ad essere un arricchimento artistico-liturgico per l’intera comunità credente e non.

    L’intervento previsto, infatti, mira nel pieno rispetto della autentica tradizione, a ottenere un assetto funzionale ed esemplare all’area in cui si svolgono i divini misteri; area riservata al Vescovo e ai suoi presbiteri, a partire dalle quote, attraverso le quali – riproponendo quanto era già negli atti progettuali originari – mettere in rilievo il presbiterio dalla navata in prospettiva dinamicamente ascensionale, nonché ovviare a un grave – e per taluni aspetti pericoloso – inconveniente: l’accesso-salita all’altare con i relativi movimenti previsti dalle norme liturgiche. Inoltre, considerando che le Chiese Cattedrali sono anche luoghi dell’ultima dimora dei vescovi ed essendo la Cattedrale di Cerignola incompleta anche da questo profilo, è prevista la creazione nella parte absidale di una cripta per evitare, nel tempo, di riempire gli spazi perimetrali della Chiesa di monumenti funebri innalzati alla memoria dei vescovi. Ciò in consonanza con la tradizione di tutte le Chiese cattedrali e prevista anche nel Duomo e non realizzata. Il progetto, redatto nel 2007, è stato condiviso e approvato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia; dal Comune di Cerignola, ente proprietario – per volontà del munifico Paolo Tonti – della struttura, dalla Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Esso è sostenuto da uno studio di fattibilità redatto da eminenti personalità nel campo scientifico, ingegneristico e architettonico che esclude rischi alla staticità dell’intera struttura. In ultimo preme evidenziare che il costo dell’intervento graverà interamente sulla economia della Diocesi e del Vescovo in prima persona, evitando l’impiego di denaro pubblico. L’auspicio è che la conoscenza autentica del progetto smentirà le voci strumentalmente messe in giro e non rispondenti alla verità.

    27 COMMENTS

    1. PApa Francesco credo non sarebbe d’accordo,preferirebbe (tanto più che i soldi sono della chiesa)aiutare qualche famiglia bisognosa,ma a volte le vanità terrene sovrastano i buoni propositi che Gesù ci ha insegnato.

      • Aspettiamoci una comparsata a Xfaccor o dalla Defilippi tanto il vanitoso è in piena tourne’ nelle parrocchie pro lucro per poter poi dire che la piramide se la paga da solo.E dall a pghie’ a sckaff in ta la facc a San Francesc e i povridd

        Cumba pepp

    2. ma per piacere, la smettessero di dire bugie (proprio loro che sono preti…). Non lo sopportano nemmeno da lontano ed ora gli manifestano la loro solidarietà solo perchè sono stati minacciati, vero don Carmine? E’ dal 2007 che stava cercando un cardinale che “premesse” sulle Soprintendenze per farsi approvare questa follia ed ora che l’ha trovato ti vanno a cambiare il papa! Appena lo saprà papa Francesco ci divertiremo.

    3. Sinceramente, con tutto il rispetto per l’operato del nostro vescovo,la curia non può consentire in modo “incondizionato” all’esecuzione dei lavori. Ma stiamo a scherzare?
      Bello esempipo di democrazia non ascoltare ciò che popolo vuole. Ma stiamo nel Medio Evo? Noi siamo la chiesa o lo avete dimenticato? Dovrebbe saperlo Papa Francesco ciò che accade nella nostra Diocesi. Alla faccia della povertà

    4. mai avrei pensato di essere d’accordo con la curia…ma questa volta lo sono, in quanto i motivi delle proteste sono davvero ridicoli. Tutti oggi sbraitano su eventuali lavori in una basilica pseudo antica e nessuno ieri ha alzato una mano per protestare lo scempio avvenuto sul piano delle fosse, quelli sì monumento e SIMBOLO E MEMORIA di una città, oltre che identità.

      • Ma che diavolo significa? Come se nessuno avesse pensato anche al piano delle fosse, terra vecchia, chiese campestri, ecc. OSCENO! In pratica dici che il Duomo, solo perché tardo ottocentesco non vale nulla? E’ da decorare e modificare a piacimento dal vescovo di turno? Hai mai pensato che forse i cerignolani, in quanto proprietari dell’edificio, non vogliano nessun resto mortale dell’attuale vescovo né modifiche sostanziali di alcun tipo?

    5. A mio avviso tralasciando le motivazioni della protesta,ciò che vorrebbe il ns Vescovo ,in un contesto storico così drammatico per tante famiglie,è contrario ai più semplici canoni della chiesa stessa ,Il nuovo Papa non sa più come dirlo.
      Con i fondi che si stanzierebbero per i lavori (non parliamo di interventi ”vitali”per la struttura)si potrebbero adempiere altre opere di carattere umanitario di cui il paese ha tanto bisogno.
      Queste sono iniziative che allontanano gli uomini dalla chiesa.
      Non occorre nessun teologo per discernere tra un iniziativa superflua e un opera realmente Cristiana.
      La tomba il vescovo se la facesse nella terra ,dovrebbe essere la massima ambizione per un uomo di Cristo, riposare in eterno nel modo più umile che ci sia.
      Saluti

    6. Effetto “Grillo/Metta” con ingerenze anche nel mondo ecclesiastico. Da ora aspettiamoci di tutto.

    7. La petizione è anche online! Per tutti coloro che sono impossibilitati oppure fuori città!

    8. La chiesa dovrebbe “investire” i “suoi” soldi per fare la carità e non buttarli via per cose che vuole solo il vescovo! Poi i soldi della diocesi sono i soldi di noi cristiani ed io non do l’offerta in chiesa per costruire una cripta..ma li do ,credendo, illudendomi, che c’è qualcuno che ne fa un buon uso! Felice dimolfetta abbia il buon gusto di fare ciò che il Signore gli chiede!!!!!

    9. questo vescovo, che dalle voci che sento, non è così tanto amato in giro, che vive nel lusso, non ha mai visto in Tv il nuovo Papa?
      si preoccupasse della povera gente, dei malati, dei bisognosi. Non lo vedo mai in giro tra coloro che soffrono. Non di dove sarà seppellito quando morirà.

    10. fate bene professore . don felice ,anche se sono soldi suoi.( pensate alla povera gente che muore di fame tutti i giorni.e non dove si devono mettere i vescovi dopo morti).

    11. penso che sia da ammirare chi vuole abbellire ed arricchire nel tempo un manufatto come il Duomo, che se si risvegliasse Tonti chiederebbe al Comune conto di tutte le sue sostanze che ha lasciato per realizzarlo e che nel tempo sono state fatte solo le fortune di alcuni vecchi amministratori che hanno depauperato, a loro vantaggio, le ingenti risorse lasciate, pari a quelle che potrebbe lasciare un Berlusconi oggi. Ben venga un vescovo che, con competenza, ci tiene per il Duomo e per il paese, salvando risorse ed arredi che qualche brava persona si è appropriato facendole scomparire da chiese e cimiteri. Approvo e plaudo all’iniziativa.

    12. Avete dimenticato tutti che la chiesa è la casa di Dio. È nostro dovere decorarla e addobbarla. Impariamo dai nostri avi, avessimo mai trovato così tanti monumenti e preziosità se nella storia non ci fossero state persone come sua eccellenza il vescovo felice di Molfetta. Non certo ciò che sta realizzando lo fa per lui viene lasciato alla città. Sua eccellenza per noi cattolici è il papa diocesano pertanto merita rispetto anche da chi per suo sporco conto vuole disprezzarlo. Tutti conosciamo la storia dei promotori di questa protesta, e oggi poi politici finiti o mai iniziati pensano di trarre luce da questa sterile protesta. La provincia è finita vai in pace.

      • Certo che a chiacchiere siamo i migliori! Forse sarebbe meglio riscoprire la funzionare regale di Cristo! Governare cioè servire! E il vescovo DEVE essere il primo dei servitori del popolo di Dio e del suo Regno. Non rispettare la volontà popolare, manifestata esplicitamente già nel 2007, significa arrogarsi ogni diritto nonché ignorare totalmente la volontà del popolo di Dio, anzi andare proprio contro! Quindi fai 2+2 e poi se ne riparla con senno…

    13. Scusate, io non sono un grande intenditore e nemmeno un attivissimo praticante Cattolico. Ma ultimamente m’è capitato di ascoltare il nuovo Papa, Francesco I.
      Non mi sembra di avergli sentito dare messaggi su come abbellire o adornare le strutture appartenenti alla Chiesa, (per esempio l’aver sistemato in tutte le strutture impianti fotovoltaici).

      Mi pare invece di avergli sentito dire più volte, a tutti i praticanti e servitori della Chiesa, di scendere fra la gente, fra i bisognosi. Di spogliarsi di ricchezze proprie e dividerle con chi non possiede nulla. Ed ha parlato pure della crisi attuale, non ha voluto ori o troni smeraldati o scarpe di Prada. Non gli ho sentito dire una parola sulla costruzione di mausolei o cripte.
      Avrò capito male io i suoi discorsi?

    14. “il costo dell’intervento graverà interamente sulla economia della Diocesi”

      Perchè è noto a tutti che i soldi della diocesi non arrivino dall’8×1000. O si?!

    15. sua eccellenza deve fare solo il pastore di dio non l’omprenditore come ha fatto fino ad oggi, basta con questi personaggi che ammazzano la fede

    16. Il fatto che la protesta sia stata portata alla luce da un politico, in un momento come questo, potrebbe fuorviare…
      D’altra parte, il politico di cui si trattasi, non sta facendo altro che portare in pubblico la voce di circa 5000 nostri concittadini che già si sono espressi contro “il rinnovamento” del Duomo.
      E’ chiaro che qualunque sia l’orientamento politico/religioso, in un momento come questo non fa piacere a nessuno vedere che la chiesa spreca i suoi (…se se…) soldi per un’opera di un inutilità…monumentale…
      D’altra parte, Cicetto, cosa ne sa dei problemi della gente…
      Gli unici contatti che ha con l’esterno del suo castello dorato sono gli incontri con la curia e con i personaggi che le ruotano attorno, oltre che, chiaramente, le processioni.

      Magari se uscisse un pò di casa (che fa pure bene alla pelle) potrebbe incontrare qualcuna delle ormai decine di famiglie rese indigenti dalla crisi… Dopo voglio proprio vedere se insiste nel voler spendere i soldi per farsi la tomba personale nella nostra cattedrale…

    17. Ieri durante la messa il sacerdote ha detto alla fine che non ci leggeva il papello della Curia e che lo riassumeva con questa parole “Siamo solidali col Vescovo”. Mentre lo diceva, però, rideva tanto che non ci credeva nemmeno lui a quello che diceva….Don Felice vu fe la guerr e i suldt addo stannn?????

    18. Nn ci sono parole x quello ke la nostra curia, il sindaco e il nostro “caro”
      Vescovo vogliono fare al NOSTRO DUOMO… Pertanto ricordo al vescovo ke la morte(come diceva il grande TOTÒ’) e’ una LIVELLA, cioè siamo tutti sullo stesso piano. Quindi vescovo alla tua morte potresti andare benissimo al cimitero come tutti noi comuni mortali. Aggiungo che quei soldi si potrebbero usare x i poveri…

    19. Eventuali opere di straordinaria amministrazione, quali potrebbero essere gli interventi innovativi annunciati di realizzazione della cripta, devono essere deliberate solo ed esclusivamente dall’ente proprietario che è il Comune di Cerignola e non certamente dalla Curia che, semplicemente, ne ha l’uso…….e poi, con quali fondi? Se si tratta di lasciti, bisognerebbe vedere a quali finalità erano stati destinati, se di offerte, quelle vanno sempre ad opere di carità!

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