Con la striminzita sentenza n. 04507/2013 depositata l’11 novembre scorso, la Seconda Sezione del Consiglio di Stato liquida il Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica avviato dal Comune di Cerignola contro l’inceneritore di rifiuti nei pressi di Borgo Tressanti, ritenendolo inammissibile: al controinteressato (Marcegaglia) non è stato notificato il ricorso (art. 9 DPR 1199/1971). Il Ricorso suscita anche seri dubbi sulla scadenza dei termini di presentazione, ma su questo la Sezione non ha tutti gli elementi per emettere giudizio. Da notare che la delibera del consiglio comunale nella quale si intraprende l’azione legale contro l’inceneritore risale al 29 settembre 2010; le date di notifica dell’AIA al Comune di Cerignola, su cui vi è indecisione, sono il 7 o il 15 ottobre 2010, ossia, successive alla delibera in questione. I nostri rappresentanti sono stati capaci di far passare i 60gg per il più efficace ricorso al TAR, per poi ridursi al limite (forse superato) dei 120 giorni del più blando Ricorso al Presidente della Repubblica. È questo l’avvilente epilogo di una battaglia condotta da più parti, che ha comportato un dispendio di energie e denaro pubblico.
Ora, rimanendo ostinatamente fra le possibilità di rimedio, occorre stabilire se ricorrono gli estremi per la revocazione di questa sentenza come prescrive l’art 15 del DPR 1199/1971, per giungere a verificare se le tante rimostranze tecnico-ambientali contenute nel Ricorso, siano reali incongruenze amministrative o soltanto lamentele senza logica. Al Sindaco non rimane che stimolare l’avvocato Esposito ad attuare tutti gli accorgimenti necessari per non buttare a mare il tanto lavoro profuso che aveva un unico obiettivo chiudere un impianto dannoso per la salute, l’agricoltura e l’economia locale. Vorremmo ricordare che per questa battaglia, nata nei primi anni del 2000 per poi sfociare nella contrarietà ufficiale del Comune di Cerignola già dal 2007, ha comportato una spesa di circa 20.000euro. Se tutti questi sforzi verranno vanificati da una così inconcepibile leggerezza, si sappia, chiederemo conto nelle sedi opportune, non soltanto del denaro speso, ma della mancata possibilità di chiudere un inceneritore rigettato dall’intera cittadinanza cerignolana.
Non conosco i dettagli della tempistica ,non sarei in grado di giudicare se siano stati rispettati i termini per la presentazione ,però mi preme un altro discorso ,fino a quando si vuole abusare della tolleranza e della pacatezza dei cittadini?
Hanno chiuso il tribunale,chiuderanno o hanno chiuso la sede Enel,hanno chiuso l’acquedotto,hanno privato Cerignola di molti servizi, il tutto nel rispetto della legge come è giusto che sia.
Ora però, per ciò che riguarda l’inceneritore,il discorso cambia o cambierà ,esaurito il percorso legale,se qualora nulla avremo ottenuto,sarebbe auspicabile una sorta di percorso alternativo,un ritorno all’antico,infatti sarebbe il caso di far ricorso a cortei di massa con gente inferocita e ,disposta A TUTTO ……
Basta!!! Privateci di tutto ma non del diritto alla salute,al diavolo tutto l’apparato istituzionale con politici e potenti di turno annessi,i veleni li assimileremo noi e i ns figli.
Qualora neanche in questa malaugurata evenienza ,noi Cerignolani non parteciperemo in massa,vorrà dire che siamo veramente gente senza attributi…….
non sempre sono stato d’accordo con te Michele, ma questa volta sposo in pieno quanto dici.
Poi. Premettendo che non sono un avvocato, ma se corrisponde al vero quanto scritto nell’articolo e fossi il legale che ha promosso il ricorso straordinario avrei qualche imbarazzo nel riscontrare che il ricorso è inammissibile addirittura per un vizio di forma come la mancata comunicazione alla controparte. Spero almeno che il comune non abbia speso soldi per questa azione (che non ha prodotto nemmeno un rigetto di merito..).
Per il resto concordo con Michele: alto coinvolgimento di tutti e partecipazione, in QUALSIASI FORMA, se non vengono garantiti TUTTI i requisiti di sicurezza necessari.
Altrimenti sarà vero ciò che si dice ‘ca sem pagghiaiul’…
Non conosco i dettagli del ricorso, ne come si é evoluta la vicenda, se non erro, l’inceneritore é situato sul territorio del comune di Manfredonia, orbene, non sarebbe stato più utile una sinergia tra i due comuni? Oppure il problema inceneritore non interessa affatto alla popolazione sipontina? Qualcuno mi corregga se ho detto inesattezze, o mi spieghi se davvero le cose stanno in questi termini. Buona salute a tutti.