Piergiorgio Siesto lo ha fatto affinchè il figlio adolescente ricevesse il premio assicurativo sulla vita stipulata dallo stesso. Assicurazione che può essere riscattata solo in caso di morte naturale o per cause accidentali e non in caso di suicidio. E questo, l’ingegnere foggiano, doveva saperlo bene. Ma sono bastate poche ore agli agenti della squadra mobile per far luce sulla vicenda e ricostruire i particolari della tragedia. Siesto ormai sommerso dai debiti, la mattina dell’otto ottobre dopo essere stato protestato per l’ennesima volta, si è recato da “Brico” in Viale degli Avviatori. Lì ha acquistato una corda lunga 12 metri ed ha pagato con una carta di credito a lui intestata. Cinque giorni più tardi, esattamente la sera di domenica 13 ottobre, si è recato nel suo ufficio di Via Napoli. Ha messo a soqquadro la stanza: ha rovesciato le sedie per terra, ha sparso dei documenti sul pavimento. Il tutto per inscenare una presunta colluttazione. Poi ha chiamato la compagna per informarla che avrebbe dovuto incontrare dei cerignolani di “malaffare”. Mettendo in guardia la donna che nel caso in cui non fosse tornato a casa ad una certa ora, avrebbe dovuto chiamare urgentemente la polizia. Verso le 22 il tragico epilogo. Siesto ha compiuto il gesto estremo utilizzando, appunto, la corda acquistata qualche giorno prima. Gli agenti della squadra mobile hanno anche visionato le immagini immortalate da alcune telecamere della videosorveglianza del palazzo che non hanno registrato l’arrivo di presunti cerignolani. (tratto da ilMattinodiFoggia)
Si è risolto il giallo circa la morte dell’ingegnere Piergiorgio Siesto, l’uomo che si è suicidato la sera di domenica 13 ottobre impiccandosi con una corda al balcone del suo studio professionale. Ha inscenato il proprio omicidio in ogni singolo dettaglio, per far sì che il figlio intascasse il premio dell’assicurazione sulla vita. Dal caos in ufficio, all’ultima telefonata alla compagna informandola che avrebbe dovuto incontrare personaggi di Cerignola poco raccomandabili. Purtroppo però dietro quello che, apparentemente sembrava essere un delitto, si nasconde, invece, il dramma di un uomo attanagliato dai debiti. Si è trattato dunque di suicidio, e non di omicidio, la morte di Piergiorgio Siesto, 44 anni ingegnere e titolare della società informatica “Micronet” di Foggia. Un gesto estremo che ha fatto molto parlare in città, non foss’altro per le modalità: l’uomo si è tolto la vita impiccandosi con una corda legata al balcone. La scena che, quella sera dello scorso 13 ottobre, si è presentata ai passanti era a dir poco agghiacciante: il cadavere penzolava lungo la fiancata dal palazzo.
Comments are closed.
Non ci sono parole, ma dispiace comunque tantissimo.
Che il Dio lo perdoni e lo benedica.
sempre di mezzo i cerignolani mettono … bruciateviiii
è perchè voi c’entrate sempre!!!!
eccola è arrivato il risolutore. fare di tutta l’erba un fascio è sintomo di grandissima ignoranza. Mi dispiace x te mariad