Oggi, a due giorni dal Natale, si entra nel vivo degli interrogatori da parte dei pubblici ministeri di Taranto in quanto verranno interrogati Nichi Vendola e Giorgio Assennato, direttore generale dell’Agenzia regionale per la protesta ambientale. Il presidente della Regione è stato accusato di concussione, in quanto sembrerebbe abbia fatto pressioni su Assennato chiedendo all’Arpa di essere meno intransigente sull’Ilva, in materia di controlli ambientali. «Complimenti, io e il mio capo gabinetto siamo stati a ridere per un quarto d’ora», queste le parole che Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, pronuncia al telefono con Archinà, riferendosi al gesto di quest’ultimo di strappare il microfono ad un giornalista locale che aveva fatto una domanda di troppo a Emilio Riva, proprietario dell’Ilva. Una frase che da allora ha aggiunto una ulteriore bufera ad un caso tragico che sembrerebbe non avere mai fine. Oggi Vendola verrà interrogato, su sua richiesta, per potersi difendere dalle accuse, uscite durante l’indagine sull’Ilva, che lo vedono come protagonista di “minaccia implicita della mancata riconferma dell’incarico” ai danni del direttore dell’Arpa Puglia. Solo Vendola e Assennato hanno deciso di sottoporsi alle domande dei pm, tutti gli altri (in tutto sono stati inviati 53 avvisi di conclusione delle indagini) hanno deciso di non usufruire di questa facoltà.
La difesa di Vendola risiede sulla scelta ricaduta su Assennato come direttore dell’Agenzia per la protesta ambientale e sulle tre leggi specifiche riguardanti la diossina, il benzoapirene e la valutazione del danno sanitario per le popolazioni residenti nelle aree dove sono ubicati i grandi poli industriali ad elevato impatto ambientale, varate durante il suo governo regionale per contrastare e cercare di risolvere nel miglior modo possibile i problemi che l’Ilva ancora adesso suscita. Oltre a Vendola, indagati dalla Procura di Taranto, sempre con l’accusa di favoreggiamento, sono anche l’attuale assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, e alcuni dirigenti regionali tra cui Davide Pellegrino, attuale capo di gabinetto di Vendola, e Antonello Antonicelli, responsabile dell’assessorato all’Ambiente.
Intanto, il caso Ilva peggiora sempre più. Il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, afferma che «il 19 dicembre 2013 a Taranto nella zona Bestat tutti – bambini compresi – hanno respirato aria che conteneva una concentrazione media di Ipa di 80 nanogrammi a metro cubo». Questo significa che «ogni bambino durante la giornata del 19 dicembre ha respirato Ipa equivalenti a 28 minuti di sigaretta diluiti nell’arco delle 24 ore». Questo si evince da una lettera inviata «ai consiglieri comunali che hanno bambini, nipotini e un po’ di compassione per i bambini di Taranto».