I 44 addetti alla lettura dei contatori di Acquedotto Pugliese intraprendono uno sciopero ad oltranza per rendere pubblica la privazione di diritti, cui vengono sottoposti, e per solidarizzare con il Rappresentante sindacale aziendale della Cgil, rimasto vittima di un “licenziamento mascherato” nell’ambito della vertenza aperta contro la Gest S.r.l.. “Siamo coscienti del disagio che verrà arrecato a tantissimi cittadini pugliesi, i quali, almeno per questo trimestre, rischiano di vedersi addebitati dei consumi calcolati in misura stimata, invece di quelli realmente effettuati. Ma dopo gli innumerevoli sforzi, fatti alla ricerca di un accordo dignitoso, i lavoratori non possono continuare ad accettare di vivere sotto il ricatto della mancata conferma dei contratti in scadenza” – precisa il Segretario Provinciale della Filctem di Lecce Franco Giancane. I 44 addetti, assunti nell’intera regione mediante un contratto di somministrazione sottoscritto con la Articolo 1 S.p.a, sono impiegati nella rilevazione dei consumi idrici dei pugliesi per conto della Gest S.r.l., che è affidataria del servizio di letturazione di AQP S.p.a., con la qualifica di “Operatore d’alto forno”, che nulla ha in comune con le mansioni svolte.
Per questo risulta inaccettabile che l’Acquedotto e la Regione Puglia, che ne è proprietaria unica, possano restare silenti di fronte alla negazione dei loro diritti. Ad essi, infatti, non è applicato il contratto collettivo nazionale previsto per il settore Gas-Acqua: non godono di buoni pasto né di indennità per lo svolgimento dell’attività lavorativa al di fuori della sede aziendale. Anzi, addirittura, lavorano con la propria autovettura, senza ottenere neanche il rimborso della benzina (di questi tempi!). Il tutto sotto la minaccia del mancato rinnovo del contratto, resa ancor più terrificante dal “licenziamento mascherato” di uno dei lavoratori che aveva denunciato la situazione paradossale e dall’annuncio della volontà di ridurre ulteriormente il personale del 20%. Per queste ragioni i 44 lavoratori scioperano e lo fanno a oltranza, dilaniati dalla consapevolezza di privare le proprie famiglie dell’indispensabile remunerazione delle giornate di paga ma convinti che non resti loro altro modo per “intercettare” le attenzioni del Governo regionale. “Questo è un banco di prova per la credibilità dei nostri amministratori: il Presidente Vendola ha fatto della lotta al lavoro precario il proprio manifesto politico e non potrà accettare che un’azienda, controllata dalla Regione che egli stesso amministra, continui a non farsi garante del riconoscimento del diritto alla stabilità, alla serenità, alla capacità di disporre del proprio futuro e all’equo compenso di quei lavoratori che, in qualche misura, svolgono un servizio pubblico”: è questo ormai il mantra dei 44 scioperanti.
FORZAAAA e BUONA SALUTE da CERIGNOLA
Piena solidarietà da parte mia ai Signori 44 operai. Plaudo alla lotta civile e democratica per il LAVORO e per la difesa del medesimo!
13-11-2013