I Carabinieri hanno tratto in arresto MASCIAVE’ Riccardo classe 1987, STRZOP Kamil classe 1994, STRZOP Dawid Edward classe 1992, (gli ultimi due fratelli di origine polacca) tutti domiciliati in Stornara e già noti alle Forze di Polizia nonché D’AURIA Giovanni, classe 1988 e GARGIULO Nicola, classe 1984, D’AURIA Francesco classe 1995 i primi due già noti alle Forze di Polizia tutti e tre originari di Gragnano (NA). I sei sono ritenuti responsabili di concorso in produzione di sostanze stupefacenti. L’attività di polizia giudiziaria è scaturita da minuziose indagini eseguite dai Carabinieri che hanno notato strani movimenti presso un fondo agricolo di circa un ettaro situato in località “Contessa” agro del comune di Stornara. I militari hanno accertato che presso quel fondo, apparentemente incolto e pieno di erbacce molto alte, a turno, e soprattutto in orario notturno, si recavano alcune persone.
A seguito di alcuni servizi di osservazione i Carabinieri hanno verificato che i soggetti ogni qual volta si recavano in quella località attivavano e poi disattivavano un complesso sistema di irrigazione costituito da tubi in plastica che correvano lungo il terreno. Sospettando che tali operazioni potessero sottendere il compimento di attività illecite, i Carabinieri hanno deciso di intervenire e hanno scoperto che nel fondo agricolo era presente una piantagione di canapa indiana da cui si estrae marijuana. La coltivazione era occultata da erbacce che la circondavano. Le persone trovate sul posto sono state fermate e condotte in caserma.
Nel frattempo i Carabinieri hanno constatato la presenza di 981 piante alte circa 1 metro tutte estirpate e risultate pesare 760 Kg. Dalle analisi effettuate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia è emerso che si sarebbero potute ottenere 85.000 dosi medie singole per un valore di circa € 420.000,00. Sul fondo dove è stata scoperta la piantagione era stato realizzato un capillare sistema d’irrigazione realizzato con tubi in plastica collegati ad una pompa elettrica alimentata da un generatore di 7 kw capace di estrarre acqua da un pozzo artesiano presente nei pressi della coltivazione. L’impianto di irrigazione era attivabile da un quadro elettrico proprio dove i Carabinieri avevano notato le persone ferme ad armeggiare. I 6 sono stati dichiarati in arresto e tradotti presso la Casa circondariale di Foggia.