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    Consiglio, ok al Piano Sociale grazie al Pd. Il resto viene rinviato

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    Si approva, durante l’ultimo Consiglio Comunale, il Piano Sociale di Zona 2013-2015 con i voti favorevoli della maggioranza, del Partito Democratico e del consigliere indipendente Leonardo Paparella e quello contrario de “La Cicogna”. «Ci assumiamo la responsabilità di approvare questo Piano – ha detto nel suo intervento il Sindaco Antonio Giannatempo -. Noi abbiamo rispettato totalmente le indicazioni della Regione in merito agli interventi considerati prioritari nella gestione dei servizi sociali a Cerignola e nei Cinque Reali Siti. Speravamo, in particolare, nel sostegno della Regione nell’affrontare la piaga dell’emergenza abitativa, ma da Bari ci hanno risposto che devono essere le varie municipalità a trovare soluzioni adeguate con i mezzi forniti dai propri bilanci. Quanto ai ritardi nella definizione della graduatoria degli aventi diritto all’assegno di cura e all’erogazione degli stessi, senza voler scendere in polemica con altre istituzioni, la qual cosa non rientra tra le mie abitudini, mi limito a dire che in molti casi le responsabilità di alcune disfunzioni vanno condivise tra i vari centri decisionali».

    «La maggioranza di centrodestra ha confermato ancora una volta, nell’ultimo consiglio comunale, di non esistere più, di essere un ologramma». Questa la secca replica del segretario del PD Tommaso Sgarro a margine del consiglio. «Un centrodestra che ha mostrato la sua indifferenza verso i problemi reali delle persone, sempre pronto e presente quando si tratta di lottizzazioni e varianti edilizie, assente e distratto quando si tratta di votare un provvedimento importante per la città come il Piano Sociale di Zona. Parliamo di 14 MILIONI di euro per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI e SAD), Assegno di Cura, Interventi di lotta all’abuso e al maltrattamento, Servizi per l’infanzia, per gli anziani e diversamente abili. Solo 12 i presenti per la maggioranza, un numero insufficiente a tenere in piedi il consiglio comunale. I nostri consiglieri avrebbero potuto lasciare l’aula, mettere a nudo l’incapacità e l’incoscienza dell’amministrazione, avrebbero potuto far saltare il consiglio, ma il danno alla città sarebbe stato gravissimo. La scarsa attenzione nei confronti delle politiche sociali manifestata in questi anni da Giannatempo ha raggiunto oggi il suo apice. Il bene di Cerignola e dei cerignolani, però, viene per noi sempre prima di tutto e così il Piano Sociale è passato solo grazie al nostro decisivo apporto, al nostro senso di responsabilità e di attenzione verso le fasce più deboli. Non condividiamo molte cose di questo Piano Sociale di Zona, presentato con lo scarso coinvolgimento delle forze politiche nella sua redazione e un’analisi del bisogno territoriale lacunosa in molti campi. Abbiamo alla fine, però, votato a favore di un documento che, almeno dal punto di vista tecnico, conferma gli obiettivi del Piano Regionale delle Politiche Sociali. Resta il comportamento da parte della maggioranza: ancora una volta semplicemente vergognoso».

    Dura la replica dei contrari cicognini: «Il terzo Piano Sociale di Zona per il triennio 2014-2017 va incontro a sicuro fallimento: esattamente come i due che lo hanno preceduto. Significativamente ascrivibili al centrodestra e al centrosinistra. E’ la logica che presiede al Piano che è sbagliata. Per dirla con assoluta semplicità – ammonisce il capogruppo de La Cicogna Luigi Ratclif – si punta nuovamente sull’assistenzialismo spicciolo, sugli interventi a pioggia, su provvidenze che puzzano, da una parte di pura carità, spesso pelosa, dall’altra di smaccato clientelismi». Nulla di concreto è invece scaturito dal dibattito sul futuro dell’Interporto di Cerignola, richiesto dal Partito Democratico e dal consigliere indipendente Leonardo Paparella. Passa all’unanimità la proposta del Sindaco Antonio Giannatempo di destinare ad una successiva seduta, convocata ad hoc, la discussione sulle prospettive del centro intermodale, invitando a prendervi parte il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia (altro socio proprietario dell’Interporto), il Cda di “Ofanto Sviluppo”, i soci privati, le associazioni di categoria e chiedendo anche alla Regione di garantire la presenza ai lavori di qualche funzionario per seguire l’evolversi della vicenda. Ancora il Pd aveva presentato una richiesta di convocazione del Consiglio in merito all’attuazione del Piano comunale del commercio su aree pubbliche: sono intervenute sull’argomento in questione anche due associazioni di categoria: la Confesercenti, con Luigi Gaudiero, segretario provinciale Anva (operatori commercio su aree pubbliche), e la Confcommercio, con il presidente cittadino Vincenzo Specchio. L’assemblea ha deciso, anche in questo caso all’unanimità, di rinviare il punto, passando la palla alla commissione consiliare competente, che ieri è tornata a riunirsi e che nei prossimi incontri dovrà esaminare nel dettaglio il Piano considerandone in particolar modo il necessario adeguamento alle normative vigenti. Poi si tornerà a discuterne in Consiglio.

    3 COMMENTS

    1. ma chi è morra pres. di ofanto sviluppo. da dove viene? mai sentito. ogni tanto esce una novità, come le ultime due assessoresse

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