L’evoluzione dei sentimenti, il cambiamento, la volontà di reagire. Tutto questo sottende (i migliori) rapporti complessi, gli amori impossibili che esistono in ogni dove. Si, nelle migliori famiglie, ma anche in contesti differenti. Quanti amoreggiamenti durano anni e poi “tutto finisce”? Resta però un sentimento, nascosto, sopito. L’amore, come noto, non si spiega razionalmente, ma con le ragioni dell’istinto, a volte con la pazzia. E allora “ti amo, poi ti odio, poi ti ignoro (ma non ci riesco)”. Già perché riuscire a restare indifferenti (dopo l’odio) di fronte al fascino di “quel” grande amore è faticoso. E’ faticoso resistere al fascino del nome, alla voglia di pronunciarlo. E’ difficile non cercarla, non sapere cos’ha da dire. La vedi “scritta su tutti i muri” e il pensiero ritorna lì. “Quare id faciam, fortasse requisir. Nescio, sed fieri sentio et excrucior”.