Cinque condanne sono state emesse nel processo per abbreviato a carico dei presunti componenti di una cellula del terrorismo islamico internazionale che avrebbe avuto la propria base logistica ad Andria. In particolare una condanna a 5 anni e due mesi di reclusione è stata inflitta al presunto capo dell’organizzazione, l’Imam tunisino della moschea di Andria, Hosni Hachemi Ben Hassem, accusato anche di istigazione all’odio razziale (arrestato in Belgio nell’aprile 2013), alias ‘Abu Haronnè di 47 anni. Condanne a 3 anni e quattro mesi anni di reclusione sono state emesse dal gup antonio diella agli altri quattro presunti componenti dell’associazione, coloro cioè che, secondo l’accusa, «cooperavano nell’attività di proselitismo, di finanziamento, di procacciamento di documenti falsi, tenevano i contatti con altri membri dell’organizzazione, disponibili al trasferimento in zone di guerra per compiervi attività di terrorismo». Stando alle indagini dei carabinieri del Ros, coordinati dai pm Renato Nitti ed Eugenia Pontassuglia, il gruppo terroristico islamico incitava alla jihad e al suicidio, rideva del crollo delle chiese causato dal terremoto dell’Aquila del 2009 (come emerge dalle intercettazioni) e aveva organizzato campi di addestramento militare lungo le pendici del vulcano Etna, in Sicilia. (tratto da Repubblica Bari)