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    Longo, Provinciali: “Non vorrei fosse antipasto della battaglia per le comunali”

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    Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Michele Longo in riferimento alle elezioni Provinciali e agli strascichi che queste hanno lasciato soprattutto nel Partito Democratico di Cerignola. Ecco il documento completo.

    Nel Partito Democratico, ai vari livelli, vi sono organismi di garanzia ed organismi politici. Non ho alcuna difficoltà a confrontarmi con entrambi sulla vicenda del voto alle provinciali ed al variegato ed altalenante excursus del circolo Pd di Cerignola. Mi auguro, anche in considerazione di imminenti appuntamenti, che il segretario provinciale, Raffaele Piemontese, voglia convocare al più presto me ed il segretario cittadino Tommaso Sgarro, al fine di farsi un’idea completa e compiuta di come sono andate le cose nella lettura politica di via Mameli, dalla discesa di campo di Miglio, a sindaco di San Severo ed a presidente della Provincia, in avanti. Basterà rileggere, a tale proposito, le dichiarazioni di elementi di spicco, cerignolani, del nostro partito su Miglio e dintorni, per rendersi conto dell’atteggiamento censorio prima ed ondivago poi che ha caratterizzato il Pd di Cerignola, sia nella forma che nella sostanza. E’ appena il caso di ribadire, con l’occasione, la mia convinta candidatura alle primarie comunali, cui parteciperà anche il “designato” segretario cittadino Tommaso Sgarro. E mi pare il caso di sottolineare la mia visione di totale ed incondizionata apertura del partito alla società cerignolana (sia per le primarie che a livello di programma amministrativo per le comunali 2015) che fa da contraltare ad una gestione purtroppo conservatrice, ristretta nei paletti di uno schema politico ormai superato, nei fatti, visto oltretutto che gran parte dei capisaldi che hanno sostenuto quella gestione sono ormai venuti meno. Definitivamente. Non vorrei che la polemica sulle provinciali – di cui, ripeto, sarà utile e necessario discutere a fondo nel partito a Foggia ed a Cerignola – fosse solo un becero antipasto di una competizione per le primarie comunali che, come in altre situazioni, si è già connotata con regole e comportamenti fuori dagli schemi minimi del dibattito politico e della partecipazione democratica autentica e non solo numerica. Capisco bene, per inciso, che vi siano soggetti che assumono atteggiamenti contraddittori per mero spirito di rivalsa o per residui timori per eventuali risvolti personali. Elementi, questi, che nulla hanno a che fare con la politica. Quel che conta, invece, è che la “politica” del Partito Democratico torni a far sentire forte la sua voce, con la gente e tra la gente, per cercare di ricostruire un rapporto che a causa della impostazione degli ultimi anni, appare chiaramente sfilacciato. Sarà cura di chi, come me, non si rassegna ad una visione chiusa e gretta, mettere in campo proposte e comportamenti di apertura, democrazia, discussione e partecipazione, in un contesto appiattito sulle posizioni di pochi e ben noti personaggi e delle loro foglie di fico di turno. Abbiamo dovuto ingoiare delle regole, per le primarie cittadine, che non sono sembrano ispirate alla massima apertura, democrazia interna, discussione e partecipazione. A poco più di un mese dall’appuntamento delle primarie del 23 novembre, è giunto il momento di rivendicare quel che rimane delle garanzie, a partire dall’immediata attivazione del sito Internet, rigorosamente gestito da un soggetto terzo senza possibilità di monitoraggio preventivo da parte di chicchessia, per la registrazione dei votanti alle primarie comunali. Con l’augurio che la competizione sia corretta e leale, senza preconcetti ed isterismi.

    1 COMMENT

    1. La gestione “occasionale” dei propri sostenitori, senza possibilità di confronto, ma con la sola bugiarda conta dei voti per le primarie, una “cazzata” istituita e creata al solo scopo di evitare il confronto nelle sezioni e nelle piazze. L’inattività concreta è assente nelle istituzioni e nelle segreterie, la gente si rende sempre più conto di essere strumentalizzata, per perorare cause nulle, ma che riportano al centro del potere locale solo personaggi squallidi e consolidati, che sono scevri dei bisogni della società locale. La disoccupazione, i disagi delle famiglie, la ghettizzazione, il disagio sociale e la criminalità, tutte queste motivazioni devono trovare “sbocco” dando la stura ad iniziative personali……………….la classica risposta napoletanizzata dal grande Totò: ARRANGIATEVI.

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