Due distinte operazioni dei finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno portato al sequestro di beni, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. La prima, eseguita dai militari della Tenenza di Cerignola, è scaturita da reati tributari accertati nel corso di 5 verifiche fiscali svolte nei confronti di aziende riconducibili a C.M. di anni 32, originario di Cerignola, conclusesi con la constatazione di ricavi occultati al fisco per oltre 5 milioni di euro. In particolare, l’indagato, titolare di aziende operanti nei settori del commercio di autoveicoli provenienti da paesi UE e di quello di parti di ricambi per autocarri, aveva posto in essere una c.d. “frode carosello” attraverso la costituzione di società di comodo intestate a 3 prestanome. Il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca – emesso dal GIP su richiesta della locale Procura della Repubblica – ha riguardato 5 fabbricati, 1 box, 5 terreni agricoli e 20 autoveicoli, per un valore stimato di oltre un milione di euro.
La seconda operazione è stata eseguita dai militari della Compagnia di San Severo nei confronti di R.M., sanseverese di 54 anni, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, il cui patrimonio è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. In particolare, i Finanzieri hanno ricostruito il patrimonio riconducibile alla effettiva disponibilità del pregiudicato, accertando che una parte dei beni posseduti erano stati “schermati” attraverso l’intestazione a prestanome, in modo da impedire l’applicazione delle misure patrimoniali previste dalla normativa antimafia. Sulla base degli elementi acquisiti dai verificatori, il GIP presso il Tribunale di Foggia, condividendo la proposta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro di 6 beni immobili (tre abitazioni e tre garage) per un valore di circa 400 mila euro. Durante l’operazione sono stati scoperti anche 4 cavalli da corsa, di cui 3 iscritti all’UNIRE, tutti sottoposti a sequestro.