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    Cerignola, palme a rischio. E’ allarme “punteruolo rosso” nei parchi

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    Una concreta e pericolosa minaccia sta insidiando il patrimonio vegetale della città: a Cerignola è arrivato, proliferandosi rapidamente, il punteruolo rosso (nome scientifico Rhynchophorus ferrugineus). Si tratta di un coleottero curculionide originario dell’Asia che attacca soprattutto le palme, tanto da far temere -visti i micidiali effetti che esso comporta- per la sopravvivenza di tale specie di pianta. La causa della ampia diffusione di questo insetto va ricercata nell’importazione commerciale di piante infette: nel 2004 la comparsa del punteruolo in Italia, con praticamente mezza Italia a fare i conti con un’epidemia che ha danneggiato o portato alla morte centinaia di palme. Il coleottero fagocita nel vero senso della parola la pianta, ed il pericolo maggiore arriva dalla elevata capacità riproduttiva: la femmina può deporre fino a 200 uova e si calcola che una coppia di punteruoli possa dare vita, nell’arco di quattro generazioni, a circa 53 milioni di simili. Aggredendo le parti più giovani della pianta, il Rhynchophorus scava delle gallerie al suo interno, danneggiando la zona del tronco, fino a svuotarla completamente.

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    Varie zone cittadine sono state colpite dal parassita, come si evince dalle foto: purtroppo, la situazione è già gravemente compromessa e poco si può fare per salvaguardare le palme infette. Particolarmente critico è il caso dell’esemplare in via Osteria Ducale (nei pressi della comunemente chiamata “Piazza del pesce”), con la chioma ormai riversa su sé stessa e con la parte superiore invasa da centinaia di larve. Anche nel giardino della parrocchia “Spirito Santo” il punteruolo rosso ha causato danni (si noti l’interno della pianta completamente consumato) e si sta monitorando la stato di altre palme nel resto del centro abitato. La risoluzione del problema non è semplice, poiché bisogna agire con l’intento minimo di non far infestare altre piante, accrescendo l’epidemia: l’insetto è abile volatore ed è in grado di raggiungere nuovi “obiettivi” nel giro di un chilometro, quindi (ad esempio) potrebbero essere a rischio le palme del parco dell’Unità d’Italia, altrimenti detto “Mezzaluna”. In base a ciò, i dirigenti del settore verde pubblico del Comune si sono attivati e domani è previsto un sopralluogo da parte di alcuni responsabili provinciali dell’Ispettorato dell’Agricoltura, per valutare tempi e modi di azione per contrastare il fenomeno.

    4 COMMENTS

    1. Se c’è questo rischio allora forza Amministrazione Comunale, sborsate qualche centinaio di mila euri , così giustificate le uscite, forza, che sono gli ultimi mesi della vostra vita politica.
      Il punteruolo rosso ce l’avete nella capoccia…..il punteruolo rosso siete voi, è l’Equitalia, è il modo di fare politica in proprio…altro che punteruolo…siete un martello pneumatico sfascia tutto.

    2. Se è vero che il punteruolo sta creando danni, se davvero bisogna fare economia nelle casse comunali, se è vero che c’è gente che non vuole sprecare, a Cerignola abbiamo migliaia e migliaia di braccianti agricoli esperti in materia, basterebbe contare le palme esistenti nell’agro ( poche decine) e affidarle gratis a volontari esperti…così non si spreca denaro pubblico.
      La storia delle piante a Cerignola? E’ stato sempre un grosso rebus…basterebbe guardare in precedenza negli anni addietro quanti soldi l’Amministrazione Comunale ha sperperato….ci sono i documenti che parlano chiaro…….E’ CHIARO??
      Tutti i soldi che si risparmiano..si danno alle famiflie veramente bisognose..famiglie che non possono mettere a tavola un piatto caldo…che non possono permettersi una merendina nel cestino del proprio figlioletto all’asilo o a scuola.
      E’ CHIARO???
      Buon lavoro all’Amministratore del settore.

    3. Ecco come andra’ a finire : si spendono 150.000 euro per aggiustare la faccenda, ma non basteranno…si spenderanno altri 30.000 euro per debellare il punteruolo rosso….ma non basteranno ancora….si acquisteranno altri alberi da sostituire con quelli malati per una cifra pari a 250.000 euro a cui si aggiungeranno altri 30.000 euro per l’intervento di tecnici specialisti….totale complessivo di 460.000 euro. Forse nessuno ne sapra’ nulla fino a quando scoppiera’ uno scandalo. Ricordiamoci di questo articolo e poi proviamo a capire se le previsioni saranno giuste ( visto che io gia’ so che la macchina “mangiasoldi” si sta mettendo in moto!!!!!!!). Saluti e VIVA L’ITALIA !!!!!!!!!

    4. Ho avuto modo di conoscere i danni che il punteruolo rosso ha creato in buona parte del salento e sud puglia (In sicilia è tempo che si è riscontrata la presenza). Di fatto gli interventi che vengono fatti ad infestazione avvenuta sono esclusivamente di riduzione della diffusione in quanto purtroppo per le palme infette non ci sono alte possibilità di salvezza (rarissimi i casi di ri-spuntatura della chioma). Ancora più della cura, quello che in molti comuni del salento ha dato maggior risultato è stata la prevenzione e pulizia delle palme con trattamenti preventivi se viene riscontrata in zona la presenza del punteruolo.
      L’applicazione diffusa di trappole specifiche pare abbia sortito discreti risultati e, soprattutto, la radicale asportazione delle piante infette prima che il parassita possa diffondersi (l’insetto si sposta solo dopo aver “consumato” l’intera pianta). Da questo punto di vista chiunque avvisti un albero infetto deve dare immediata comunicazione ai tecnici comunali ed ai Servizi Fitosanitari provinciali e regionali.

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