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    Cerignola, rifiuti garganici nell’Interporto: altolà dei sindaci del Tavoliere

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    Nel bel mezzo dell’estate vengono a galla nuove problematiche che riguardano la questione rifiuti. Da Regione Puglia propongono un piano di riordino per la Capitanata con un piano di stallo e compostaggio dei rifiuti nell’Interporto di Cerignola tramite la linea ferroviaria. Si tratta, più precisamente, di un accordo economico con le ferrovie per agevolare, dicono da Bari, l’organizzazione dei rifiuti delle città del Gargano; ma la soluzione dei problemi lasciati volutamente irrisolti da qualcuno non può comportare ulteriori danni per territori, come il Basso Tavoliere, che hanno già pagato un prezzo alto per la solidarietà offerta in tante occasioni a chi non sapeva come smaltire i propri rifiuti. In sintesi questo il risultato della conferenza stampa convocata d’urgenza stamane, alle 12, a palazzo di Città; presenti i Sindaci di Cerignola e San Ferdinando di Puglia, Antonio Giannatempo e Michele Lamacchia, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato esecutivo del Consorzio di Igiene Ambientale Bacino Fg/4 e soci proprietari dell’Interporto di Cerignola che, in presenza dell’avvocato Licia Morra, presidente del Cda di “Ofanto Sviluppo Srl-Interporto di Cerignola”, hanno espresso la propria posizione di assoluta contrarietà all’accordo siglato da Regione Puglia e Ferrovie del Gargano, che dà il via libera alla realizzazione di un progetto, denominato “Trasporto intermodale rifiuti solidi urbani dei Comuni del Gargano”, proposto dai 16 Comuni garganici dell’Ambito di Raccolta Ottimale 5 della Provincia di Foggia: questo prevede, a partire dall’inizio del 2015, il trasferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti negli stessi comuni, attraverso la rete ferroviaria, all’Interporto di Cerignola – che si trasformerebbe di fatto in un centro di stoccaggio – per il successivo conferimento nell’impianto di Forcone Cafiero, sempre a Cerignola. Un accordo presentato con inusitata enfasi a Bari dal Presidente della Giunta Regionale, Nichi Vendola, dagli assessori all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, e ai Trasporti, Giovanni Giannini, insieme al Presidente di Ferrovie del Gargano, Vincenzo Scarcia, e che è il frutto di trattative durate tre anni tra tutte le parti interessate. O quasi tutte, perché chi dovrebbe ricevere l’immondizia, cioè i Comuni di Cerignola e San Ferdinando, e gli altri facenti parte del Consorzio, così come i vertici della società “Ofanto Sviluppo Srl-Interporto di Cerignola”, non ne sapevano assolutamente nulla e sono venuti a conoscenza del regalo di mezza estate solo grazie ai giornali.

    «Spero, anzi sono abbastanza sicuro, che si sia trattato di una semplice boutade – ha affermato con invidiabile ottimismo il Sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia -. Non è nemmeno ipotizzabile che tutti i rifiuti del Gargano arrivino qui. Nessuno ha chiesto permessi o autorizzazioni ai soci del Consorzio e dell’Interporto; l’impianto di Forcone Cafiero e lo stesso Interporto non sono assolutamente nella disponibilità della Regione Puglia. Siamo noi i proprietari delle due strutture, e noi siamo stati assurdamente scavalcati da chi ha fatto i conti senza l’oste. Ogni territorio deve dotarsi di strutture idonee per lo smaltimento dei propri rifiuti: lo prescrive il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. Non è possibile – ha proseguito Lamacchia – che ad ovviare alle altrui negligenze sia uno dei pochissimi enti, come il Consorzio dei Comuni del Basso Tavoliere, che in Puglia non è stato commissariato, esempio unico in questa regione, di virtuosità nella gestione del ciclo dei rifiuti affidata al settore pubblico. Noi, per troppi anni, ci siamo fatti carico dei rifiuti degli altri». Chiaro il riferimento all’immondizia conferita nell’impianto di Forcone Cafiero proveniente da tanti comuni, privi di impianti, della Capitanata e di altre zone della regione. Vendola, considerato un pasdaran dell’ambientalismo, aveva etichettato questa decisione regionale come “un salto epocale”, riferendosi inoltre alla possibilità di sostituire con il trasporto sui treni delle Ferrovie del Gargano dei rifiuti al posto dei normali viaggiatori, che paiono una specie in estinzione. “L’iniziativa senza precedenti in Italia”, affermava l’assessore regionale Giannini, in riferimento al progetto che ha fatto gongolare di gioia FerGargano, ma che non sembra compatibile con l’idea di sviluppo del territorio dei nostri sindaci.

    Duro anche il Sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo che afferma in apertura di conferenza: «Il Tavoliere non può essere istituzionalmente trasformato in un immondezzaio. Non può vivere del business dei rifiuti ma deve crescere grazie alle tante eccellenze enogastronomiche della nostra terra. I prodotti agricoli, con l’attuazione del presunto provvedimento avveniristico e illuminato annunciato dalla Regione, subirebbero un ulteriore deprezzamento. Se questa è la solidarietà offerta dai vertici della Regione a quello che è il territorio preso maggiormente di mira dalla camorra campana con lo sversamento illegale dei rifiuti, resto senza parole». Giannatempo ha poi ricordato, inoltre, che in provincia di Foggia «sono tre gli impianti previsti di smaltimento dei rifiuti prodotti: Foggia, Cerignola e Deliceto. In ognuno di questi dovrebbe essere conferito un terzo dei rifiuti stessi. Dovrebbe, perché in realtà da noi arrivano due terzi dell’immondizia. Con le scelte insensate della Regione comunicate venerdì scorso, l’Interporto diventerebbe un mero centro di stoccaggio dei rifiuti e l’impianto di Forcone Cafiero, che già ora è colmo di rifiuti, finirebbe per scoppiare». In questo modo, non sarebbero serviti assolutamente a niente gli sforzi profusi, durati quattro anni, per ottenere le autorizzazioni necessarie all’ammodernamento e miglioramento della struttura, vedi Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale. «Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo – ha concluso Giannatempo – mentre la stragrande maggioranza degli altri Ambiti di Raccolta Ottimali sono all’anno zero. Possiamo utilizzare soldi del Cipe e fondi europei per migliorare le performance nel ciclo della gestione dei rifiuti, per non parlare dei crediti vantati dalla Sia. L’Interporto, infine, per la cui riqualificazione stiamo cercando soluzioni adeguate, ha ancora un valore, e non può essere affossato da una sua eventuale trasformazione in una gigantesca pattumiera».

    Infine, una battuta su sollecitazione dei giornalisti presenti, sul piano economico di questa manovra proposta dai due Sindaci. Lamacchia ha spiegato, infatti, come ci sia un passaggio fondamentale affinché la gestione rifiuti prenda la giusta via: la differenziata per almeno il 65% del totale, come previsto da una direttiva europea in materia. Inoltre, elemento essenziale è l’incentivo al riutilizzo dei rifiuti e eventuali agevolazioni economiche per i cittadini. Infatti, fino a poco tempo fa, nonostante la multa per i comuni inadempienti, comunque il costo di smaltimento del rifiuto indifferenziato era, comprensivo di multa, inferiore al differenziato. Il progetto, quindi, di Giannatempo e Lamacchia, con il prezioso aiuto di Sia e la collaborazione dei cittadini, sarà quella di creare un centro di riqualificazione dei rifiuti, secondo il proprio genere, che permetta non solo di ridurre le spese ma soprattutto di salvaguardare l’ambiente. Per la riqualificazione dell’Interporto, invece, Licia Morra fa eco alle dichiarazioni di Giannatempo affermando che «ci sono alcune trattative in corso, con l’auspicio di trovare la miglior soluzione per l’Interporto e per la città di Cerignola».

    2 COMMENTS

    1. Alla luce della carente e per certi versi insipiente politica locale, che ha dato una ulteriore
      prova di inefficienza relativo all’accaduto, di cui all’articolo, si
      avverte sempre più la necessità di rafforzare con adesioni e soprattutto con partecipazione
      attiva il movimento politico “CERIGNOLA LIBERA”. Movimento politico nato nel 2013, libero,
      indipendente e senza “padrone”.

      Ciò premesso, il Movimento, seppure
      di piccola dimensione , è l’unica forza politica locale che continua a
      sostenere con insistenza la tesi che la discarica Forcone –Cafiero non
      debba continuare ad essere la pattumiera della Capitanata, ove 31 Comuni
      vengono a sversare la loro immondizia in
      quanto l’esalazione prodotta mette a serio rischio la salute dei Cerignolani, ed essendo la discarica stessa situata a poca distanza dalla città.

      Ad aggravare la situazione già di per sé pericolosa, è l’accordo siglato, tra Giunta e Ferrovia. Inoltre, l’accordo
      si legge, avvenuto all’insaputa dei
      vertici della società “Ofanto Sviluppo”, è poco convincente, a nostro avviso. perché i contraenti di cui sopra mai si sarebbero permessi di
      raggiungere una intesa su una struttura non di loro proprietà, se non vi
      fosse a monte un beneplacito.

      Sottolineo il
      dubbio che, il “compagno” Vendola ha potuto dopo tre anni
      di trattative sottoscrivere l’accordo, avendo constatato
      il persistente e assoluto silenzio politico ed amministrativo locali e l’assenza di una qualsiasi forma di protesta da parte dei , forse ignari, Cerignolani riguardo alla oceanica discarica Forcone –Cafiero. Che il Sindaco Giannatempo ora vuol far
      credere , attraverso una conferenza stampa, di essere contrario all’accordo, l’atto
      stesso ha il tanfo di pura ipocrisia.

      Il m.p. CERIGNOLA
      LIBERA, sta facendo ciò che è nelle sue attuali possibilità in piena onestà. Certo,
      tantissimo avrebbe potuto fare a tal proposito se fosse una forza
      consistente.

      Speriamo lo sia in futuro , non perché possa trarne vantaggio
      personale questo o quello. Ma che il vantaggio lo possa trarre la collettività.

      27-7-2014

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