Che la faccenda Duomo stesse imboccando una strada tortuosa lo si era compreso ormai da molto tempo, ma che il tutto potesse degenerare in modo tanto forte forse in pochi potevano aspettarselo. L’Assessore Michele Romano (UdC), infatti, nelle ultime settimane sembra essersi interessato maggiormente alla questione, non disdegnando duri attacchi alla Curia, rea di voler avviare dei lavori che a nulla servono e che, come più volte rimarcato in passato dall’Archeoclub di Cerignola e dal Prof. Stuppiello del Museo Etnografico, rischiano di minare la stabilità dell’immobile. Dal botta e risposta verbale, a mezzo stampa, si è passai però ad una presunta degenerazione che, evidentemente, qualora provata, non avrebbe nulla a che fare col dibattito civile e utile alla città. Senza entrare nel merito dell’opportunità o meno dei lavori di rifacimento della Cattedrale cittadina, abbiamo provato a fare chiarezza sull’accaduto, partendo dal racconto dei fatti, e interpellando i protagonisti.
I fatti – Da quanto appreso nel tardo pomeriggio di ieri, pare che sabato sera all’esterno del Cinema Corso di Cerignola ci sia stato un diverbio tra Don Carmine Ladogana, moderatore della Curia Vescovile, Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, e l’Assessore Michele Romano, eletto nelle fila dell’UdC, partito da sempre vicino al mondo ecclesiastico. Alcuni presenti raccontano di una battuta che il numero due della Curia avrebbe pronunciato a un suo amico e che, cosa tutta da verificare, fosse indirizzata a Romano il quale, sempre secondo alcune voci non confermate, si è subito scagliato contro Don Carmine colpendolo con uno schiaffo. L’amico del parroco è intervenuto per sedare gli animi ed è nato un nuovo parapiglia con spintoni tra questi e Romano. I fatti, se confermati, disegnano una scena deplorevole e per la quale l’Istituzione comunale non potrà, evidentemente, restare indifferente.
I protagonisti – Contattato da lanotiziaweb, Don Carmine ha gettato acqua sul fuoco, rimarcando la volontà di non dare troppa importanza a un «gesto esecrabile» e riservandosi, qualora ce ne fosse la necessità, di ritornare sull’accaduto per chiarire la sua posizione. Michele Romano, di contro, affida la propria versione dei fatti a una nota stampa e aggiunge, raggiunto da lanotiziaweb: «E’ evidente che si vuole nascondere il fatto politico, ovvero 4 milioni di euro per un progetto. Il Vescovo deve dirci dove ha preso questi soldi perché lui, e noi come amministrazione, stiamo prendendo in giro 7200 persone (in riferimento alla raccolta firme di Stuppiello, ndr) esordisce Romano -. La mia versione sull’accaduto, che mi ha visto protagonista di un’aggressione da parte di Don Carmine e di un suo amico che, prima a parole e poi fisicamente, mi hanno insultato e aggredito, la voglio affidare a una nota stampa che inoltrerò nelle prossime ore. Ho chiesto anche un incontro al Vescovo e mi è stato rifiutato, perché evidentemente non sa come giustificare i soldi che sta sottraendo all’otto per mille e all’offertorio – prosegue l’Assessore ai Servizi Sociali -. Il mio è stato, e continuerà ad essere, un atto di difesa dei cittadini. Mi piacerebbe sottolineare che il Vescovo in tanti anni non ha mai parlato di problemi sociali, di criminalità; gli unici sui interessi sono stati il rosone e la tomba. Ora che il buco ormai è fatto, sia economico che materialmente scavato – conclude Romano -, potremo pensare di farci un museo e spendere quei soldi in modo serio».
Punto politico – Stamane Giannatempo sarà impegnato in una riunione di Giunta che, com’è facilmente preventivabile, avrà quale tema principale proprio la posizione dell’Assessore Romano. Raggiunto telefonicamente prima dell’inizio della riunione, il Sindaco ha fatto sapere che parlerà solo dopo aver preso atto delle parole di Romano che, a breve, uscirà con una nota stampa, ma il clima lascia pensare che quasi certamente non chiederà le dimissioni dell’Assessore. Intanto arrivano le prime considerazioni dal mondo politico, col Movimento Politico la Cicogna che chiede, per bocca del leader Franco Metta, la revoca immediata dell’incarico per l’Assessore centrista. Il Pd, interpellato, fa sapere che, «qualora fossero confermati i fatti, chiediamo anche noi le dimissioni di Romano che, in verità, avrebbe dovuto darle lui immediatamente – afferma Michele Longo -; a Don Carmine va tutta la nostra solidarietà, come partito e come rappresentanti della città. Aggiungo – conclude il capogruppo Pd – che in un periodo come questo, nel quale Cerignola è sconvolta da atti criminali, noi rappresentanti delle istituzioni dovremmo dare il buon esempio e non lasciarci andare a reazioni dannose per tutti».