Determinata, umile, disponibile. Così si mostra Giulia Saguatti, cantautrice resa famosa dal programma “The Voice of Italy” nel team Cocciante, in una piovosa domenica mattina (lo scorso 19 gennaio) presso Masseria San Lorenzo. La Saguatti è a Cerignola non per caso. Infatti il suo percorso professionale, grazie alla manager Caterina Mandurino, ha incontrato quello della D-Small Band, la ben strutturata “small” orchestra che suonato tra gli altri con Gino Paoli. «Sto lavorando al mio disco, con il mio produttore Andrea Rondini, e poi canto. Questo è per me il momento di far gavetta. Infatti canto solo da tre anni e la notorietà della Tv, dopo il Discovery Summer Fest, va onorata con l’impegno». Cosa vuol dire al modo Giulia cantando? «Il canto per me è una richiesta d’amore. Non mi rispecchio molto nella società odierna e cantando ricostruisco un legame con gli altri».
Perché Giulia sceglie la D-small band? «È nato tutto da un messaggio Facebook, una conversazione con Caterina Mandurino -dichiara la 24enne cantante pesarese-. Ho visto dei video, ho sentito la band e mi è piaciuta molto. E ora sono qua». Che genere canti? «Da Huston ai Cure, passando per il cantautorato». Quindi lavorare a The Voice con Cocciante è stato bello? «Ovviamente si, fantastico. Poi lui è davvero un musicista completo, da ogni punto di vista. Mi ha regalato una grande esperienza umana e mi ha educato alla disciplina». Sarai soddisfatta del tuo percorso quando sarai come…? «Gandhi, anzi quando sarò come Giulia».