I Carabinieri hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare SANTORO Francesco, 59 anni di Orta Nova, per il reato di maltrattamenti in famiglia e danneggiamento seguito da incendio. Gli episodi criminosi commessi dal SANTORO iniziano quando la moglie di quest’ultimo lascia il tetto coniugale per i continui comportamenti prevaricatori ed aggressivi del marito e trova ospitalità a casa della figlia e del genero. Il provvedimento restrittivo è stato emesso proprio a seguito della denuncia di quest’ultimi e le successive indagini dei Carabinieri. In particolare è stato accertato che verso la fine del mese di aprile 2013 il SANTORO si era presentato a casa della figlia nel cuore della notte e gli aveva intimato di convincere la moglie a tornare a casa sua, con la minaccia che avrebbe ammazzato lei, il marito e i due figli; la notte del 23 giugno il SANTORO aveva tentato di incendiare l’auto del genero, ponendo sul tetto e il cofano anteriore delle carte intrise di benzina, nella circostanza quest’ultimo era prontamente intervenuto, riuscendo a spegnere l’incendio con la maglia che aveva indosso; lo stesso giorno, in serata, il SANTORO, incontrando la figlia, aveva nuovamente minacciato di morte lei, il marito ed i figli; il 27 novembre scorso l’uomo si era reso responsabile di un ulteriore grave episodio: verso le ore 23:00 il marito della figlia, uscito dal balcone per fumare una sigaretta, notava vicino alla sua autovettura il suocero con un pezzo di carta acceso in mano, che proprio in quel momento stava lanciando tra il parabrezza ed il cofano anteriore dell’auto, al contatto tra il pezzo di carta ed il veicolo si era sviluppata una grande fiammata, segno inequivocabile della presenza di liquido infiammabile sparso sull’autovettura, solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ed il pronto spostamento delle altre autovetture che si trovavano parcheggiate nei pressi, consentivano di evitare danni maggiori, anche per la presenza lì vicino di un tubo del gas metano. Per i fatti esposti al SANTORO è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.
I Carabinieri hanno, inoltre fermato PETRE Fliorin Petrica, di anni 28 e IOAN Moisa, di anni 33, entrambi cittadini rumeni, in Italia senza fissa dimora che, nel corso della notte, lungo la SP 110 Orta Nova-Ordona, con un furgone di proprietà di un loro connazionale, dopo essere usciti dalla sede stradale andando a sbattere contro un palo dell’energia elettrica e resisi conto che nell’impatto aveva perso la vita il loro connazionale identificato in ZISU Mannix di anni 51, abbandonavano il furgone con il corpo senza vita del loro connazionale e si davano alla fuga. Nel frattempo il proprietario del mezzo, anch’egli cittadino rumeno, avvisato che il suo furgone non si trovava più nel luogo ove lo aveva lasciato, si metteva alla ricerca dello stesso e lo rinveniva in una strada sterrata lungo la SP 110, con accanto il corpo senza vita del ZISU Mannix. L’uomo avvisava immediatamente i Carabinieri che, giunti sul posto, avviavano le relative indagini, individuando il punto esatto in cui il furgone era fuoriuscito dalla sede stradale poiché, nelle vicinanze, erano ancora presenti pezzi di carrozzeria persi dallo stesso durante l’impatto e il portellone scorrevole di chiusura che, per la violenza dell’urto, si era staccato rimanendo accartocciato sull’asfalto. Successivamente, attraverso le testimonianze dei cittadini rumeni dimoranti nel casolare di campagna ove si trovava parcheggiato il veicolo e dove risultavano domiciliati sia il defunto ZISU, sia gli arrestati, identificavano questi ultimi che, nel corso della notte, erano stati visti allontanarsi da quel luogo con il furgone insieme al defunto. Il proprietario del mezzo dichiarava esplicitamente che non lo aveva prestato a nessuno dei coinvolti nel sinistro stradale e, quindi, i Carabinieri sottoponevano a fermo per ricettazione PETRE Florin Petrica e IOAN Moisa che, dopo essersi resi irreperibili, venivano rintracciati in agro di Ordona.
Arrestati anche: PISCIOLA Tommaso, di anni 48, residente a Orta Nova, per evasione, poichè sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la sua residenza, è stato sorpreso fuori dalla sua abitazione sulla pubblica via; LADAGA Antonio, di anni 61, che deve scontare la pena di anni 1 e mesi 8 di detenzione domiciliare, per il reato di falsità ideologica commesso nell’anno 2008.