Una bella pagina di solidarietà è stata scritta nei giorni scorsi a Cerignola da chi ha voluto garantire il proprio sostegno ad una bambina affetta da gravi patologie che la costringono a letto ma forte come una roccia e di un coraggio commovente. I promotori della manifestazione “Arte-Musica-Cultura, Uniti per Sara”, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco-Battisti”, Giustina Specchio, e gli insegnanti della stessa scuola, hanno raccolto 9431 euro grazie all’organizzazione di tre eventi che si sono svolti tra il 29 novembre e l’8 dicembre: una cifra utile a sostenere le spese sanitarie che la famiglia della piccola, alunna della scuola primaria dello stesso istituto, deve affrontare per un periodo non preventivabile. La prima iniziativa è stata quella del 29 novembre, al Teatro Mercadante, uno spettacolo con diversi artisti locali e che ha fruttato 3940 euro; la seconda, l’amichevole del 4 dicembre tra le squadre di calcio dell’Audace Cerignola e del Barletta, grazie alla quale sono stati raccolti 1734 euro. L’ultima si è tenuta l’8 dicembre al Palazzetto dello Sport, dove si sono esibiti atleti di diverse associazioni sportive locali e i bambini delle scuole che hanno aderito al progetto “Etica e Sport”: le persone presenti hanno donato 3057 euro. Somme alle quali si è poi aggiunto un contributo pari a 700 euro da parte di insegnanti ed alunni dell’Istituto Comprensivo.
Si è trattato insomma di una vera e propria mobilitazione a favore di Sara: artisti, associazioni sportive, gruppi di volontariato – coadiuvati dall’Amministrazione Comunale tramite il consigliere delegato allo Sport Marcello Moccia – che hanno mostrato una generosità e sensibilità che meritano di essere sottolineate. Ma il fatto più rimarchevole è il modo in cui gli insegnanti e la Dirigente Specchio stanno aiutando Sara, che ha una grande voglia di imparare e non rimanere indietro rispetto ai suoi compagni di classe: tre insegnanti del ”Don Bosco-Battisti” stanno seguendo a casa la bambina. L’attività didattica prosegue normalmente, dunque, nonostante le difficoltà oggettive con cui deve fare i conti la piccola, grazie a docenti che stanno interpretando la loro professione come una missione, senza risparmiarsi. Sara si rende conto dell’enorme affetto che sta ricevendo dalle maestre, dai suoi compagni di classe e da tantissimi altri bambini: una storia di speranza che dimostra come sia possibile, peraltro, salvaguardare il diritto allo studio di tutti gli alunni.