Il Coordinatore Nazione dell’Associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie”, Don Luigi Ciotti, è giunto a Cerignola lo scorso fine settimana ospite di due Cooperative Sociali, “Pietra di Scarto” e “Alter Eco”, titolari di due terreni confiscati alla mafia, e accompagnato dai fedelissimi uomini della scorta e da Daniela Marcone, Referente del Coordinamento provinciale di Libera, ha visitato personalmente il Presidio cittadino di Libera “Hiso Telaray”, coordinato da Don Pasquale Cotugno, e due beni confiscati alla malavita locale: il primo in contrada Toro gestito dalla cooperativa guidata da Pietro Fragasso, dove esiste un laboratorio della legalità intitolato a Francesco Marcone direttore dell’ufficio registro di Foggia assassinato il 31 marzo 1995, un terreno di circa 3 ettari dove si produce la Bella di Cerignola e sede dei numerosi campus estivi organizzati dal presidio locale di Libera e dall’Arci. Il secondo a tre chilometri da Cerignola gestito da “Alter Eco” di Vincenzo Pugliese, intitolato a Peppino Impastato, e anche qui si produce olio e inoltre si lavora in sinergia con le scuole per il recupero di ragazzi svantaggiati.
Don Ciotti li ha visitati entrambi esprimendo parole di incoraggiamento per i ragazzi e spronandoli ad agire attivamente per combattere il potere mafioso. «Ci tenevo a venire per vedere le vostre realtà – ha affermato don Ciotti ai volontari di Libera Cerignola – per i ritorni che avevo di questo fermento che oggi è più che mai fondamentale per costruire un noi con responsabilità. Voi siete un segno di speranza in un territorio con le sue positività ma anche con le sue contraddizioni. Sono venuto per esprimervi il mio affetto e la mia stima e per incoraggiarvi a proseguire in una strada che oggi è tutta in salita». Gli fa eco il Responsabile cittadino di Libera, Don Pasquale Cotugno: «La visita di don Luigi Ciotti – si legge nella nota stampa del presidio cittadino a firma Rita Oratore – incoraggia e sostiene un gruppo, una rete che stiamo cercando di formare a livello locale per diventare ogni giorno sempre più testimoni di giustizia e legalità in un territorio dove la mafia, la criminalità diventa modello culturale cui aderire. Don Ciotti per noi incarna un modo di vivere il Vangelo che ci spinge sempre di più a diventare cristiani credibili e coerenti e cittadini attivi e responsabili di una società che ci appartiene e che dobbiamo difendere».