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    Giacinto Pinto, inviato Rai, all’Unifg per “Parole che fanno bene”

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    Si è tenuto ieri, nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, il secondo appuntamento della rassegna Parole che fanno bene, iniziativa culturale che l’Università di Foggia ha organizzato in collaborazione con il Consiglio degli Studenti. Testimonianze, racconti e confessioni dedicate agli universitari: dialoghi itineranti tra i Dipartimenti. Dopo il seguito evento che ha reso protagonista il musicista foggiano Gegè Telesforo al Dipartimento di Studi Umanistici, anche il secondo incontro ha permesso di ascoltare e conoscere un conterraneo: il giornalista Giacinto Pinto. A condurre la conversazione, dal titolo “Dal liceo Lanza alla Rai, uno di noi come inviato“, Sebastiano Valerio, docente di Letteratura Italiana dell’Università di Foggia e Francesca Romana Cicolella, giornalista e responsabile del portale d’informazione foggia.zon.it. Pensata come un raccoglitore di testimonianze e confessioni per soddisfare la sete di conoscenza e di esperienza degli studenti, la mission delle conversazioni ‘Parole che fanno bene’ è ascoltare il racconto di chi ce l’ha fatta. Giacinto Pinto è sicuramente uno di questi. Basta sfogliare velocemente il suo curriculum per averne conferma.

    Classe ’77, Lucerino di nascita, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione a La Sapienza di Roma, Pinto ha lavorato per Teleblu, Teleradioerre, TeleNorba (per l’emittente privata barese è stato inviato in Cina, Colombia, tre volte in Iraq e per un servizio realizzato appunto per TeleNorba si è aggiudicato il Premio Saint-Vincent 2003 insieme, tra gli altri, a Claudio Sabelli Fioretti e Massimo Gramellini), per poi varcare, grazie alla passione e alla tenacia, i confini del giornalismo locale e approdare in Rai. Prima come inviato per il rotocalco pomeridiano La vita in diretta, attualmente per la Testata giornalistica regionale della Lombardia, vantando collaborazioni anche con la nota trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta” e seguendo tutti i più importanti casi di cronaca nera degli ultimi anni, dall’omicidio di Sara Scazzi alla strage di Erba, dall’assassinio di Melania Rea al processo contro Raffaele Sollecito e Amanda Knox. E dall’1 maggio, sempre per la Rai, Pinto seguirà l’Expo Milano 2015. “Tornare a Foggia, la terra da cui sono fuggito ma che continuo ad amare, è un’emozione unica –ha esordito l’inviato Rai dinanzi agli studenti dell’Ateneo dauno-. Sebbene molto spesso ci lamentiamo, ci sentiamo sfortunati a vivere qui perché non funziona nulla, io dico sempre che per il lavoro che faccio, che non è un lavoro ma una professione di fede, il giornalista, essere nato in questo territorio è una grandissima fortuna. Se fossi nato a Novara o a Isernia, non avrei avuto la possibilità di raccontare tutti i colori della cronaca. Negli ultimi 25 a Foggia è successo di tutto: dal Foggia di Zemanlandia, alla tragedia di Viale Giotto, passando per la prima Miss Italia pugliese la foggiana Manila Nazzaro, alla beatificazione e canonizzazione di P.Pio. E’ successo veramente di tutto e in tutti questi eventi io c’ero. E’ stata questa la mia grande fortuna. Poi, certo, la fortuna va anche colta con un po’ di scaltrezza e di follia, ad esempioì quando mi finsi cugino della Miss Italia foggiana Manila Nazzaro per intervistarla per primo in albergo, nella stanza delle scope”. 

    Ai giovani che vogliono imboccare la strada professionale del giornalismo, oggi, nell’era del digitale e della sovrabbondanza dell’informazione, Giacinto Pinto consiglia: “Non basta soltanto la strada e la gavetta o una buona scuola di giornalismo ma sicuramente bisogna stare sempre al momento giusto, nel posto giusto. Ed io, che ho desiderato fare questo mestiere sin da quando, da bambino, sulla spiaggia, parlavo di Craxi e dei socialisti, ho avuto questa fortuna negli anni in cui ho lavorato in provincia di Foggia. Ci vuole coraggio e soprattutto passione perché quello del giornalista, come quello del medico o del poliziotto è un mestiere di frontiera”. “Dico sempre che sono uno degli ultimi artigiani di questo lavoro -aggiunge -. Non basta avere uno smartphone e saper usare una buona applicazione di montaggio per essere un giornalista. Fare il giornalista è un po’ come essere un pescatore. Vedo cosa c’è nella rete e ne faccio un fritto misto, servendo in un minuto e mezzo la pietanza migliore sulla tavola dei telespettatori. Ma per rapportarsi alla rete serve metodo ed è questo che manca oggi -denuncia il noto giornalista-. Ci troviamo in un mare che trabocca di informazioni, ma mancano gli strumenti per orientarci. Manca l’approfondimento, la lente giusta con cui interpretare e filtrare le notizie. E così si finisce col credere che tutto ciò che leggiamo su facebook sia informazione”. “Fondamentale è essere cronisti e non opinionisti – ammonisce Pinto, incalzato dalle domande del pubblico-. Anche io come la Fallaci sono contrario allo slogan “fatti-non opinioni”. Se essere obiettivi significa negare il diritto/dovere di esprimere un giudizio, di fare un commento nel corso di un’intervista o di un articolo, non saremmo dei giornalisti ma un registratore o un altoparlante. Ma occorre avere sempre un occhio distaccato rispetto ai fatti, raccontarli semplicemente, in maniera equilibrata, esattamente come vorrebbe chi si trova al di là dello schermo”. “La mia più grande soddisfazione professionale? Fare questo ogni giorno. Svegliarmi e dire non lavoro, perché il mio non è un lavoro ma una professione di fede”. Nelle parole del giornalista, trova spazio anche un messaggio d’amore e di auguri per la sua città: “Spero che in questa decadenza che riguarda tutto il Paese, Foggia che nel male arriva sempre prima degli altri, riesca ad alzare per prima la china. Trovo una città difficile ma ora non ci resta che risalire. Vedo che un po’ di coraggio c’è e le iniziative dell’Unifg dimostrano, forse, in parte, questa voglia di riscatto”.

    A spiegare il senso dell’iniziativa, accolta con entusiasmo dagli studenti, è il presidente del Consiglio degli Studenti, Guido Di Toro. «La presenza di Giacinto Pinto- commenta- è un monito per gli studenti, per chi sa bene quello che vorrebbe fare ma anche per chi ha un po’ smarrito la propria strada. Vedere come gli altri sono arrivati a occupare posti anche molto ambiti, potrebbe rappresentare per noi uno stimolo concreto e non soltanto teorico. Certamente un modo per confrontarsi con chi, anche dal punto di vista anagrafico, non è poi così lontano dal nostro mondo”. “Vorremmo che questo evento sia vissuto come una ventata di ottimismo e di allegria – aggiunge a lanotiziaweb.it- la prof.ssa Rossella Palmieri, docente di Letteratura Teatrale e una delle anime della rassegna. L’intento -spiega- è far conoscere esempi di Foggiani che ce l’hanno fatta e si sono imposti nel panorama culturale nazionale ed internazionale, a vantaggio degli studenti che, in tempi di crisi, hanno bisogno di una buona dose di energia ed entusiasmo per continuare a credere in quello che fanno ed acquisire gli strumenti per farlo a meglio”. A tale scopo, nell’ambito della rassegna di incontri e confronti Parole che fanno bene, la Palmieri annuncia un’altra novità per gli studenti dell’Unifg. “Dal 29 aprile -spiega- prenderà forma anche un ambizioso laboratorio di scrittura musicale e creativa, coordinato dal noto cantautore romano Riccardo Sinigallia, che vedrà come ospiti anche suoi colleghi Frankie hi-nrg mc e Marina Rei. Quattro appuntamenti suddivisi per argomenti e lezioni, dall’ispirazione alla composizione di una colonna sonora, che prenderanno il via il 29 aprile e termineranno il 22 giugno: quasi due mesi di musica e parole presso il Teatro di posa del Cineporto dell’Apulia Film Commission (via San Severo km 2-Foggia). A ciascuno di essi, proprio perché le lezioni saranno molto differenti tra loro, è stato attribuito il titolo di una canzone, in modo da restituire l’atmosfera di un laboratorio unico nel suo genere.

    Di seguito, gli appuntamenti in programma:

    29 aprile 2015 – dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 15 alle 17

    Giornata “Quelli che benpensano”, argomento trattato “L’autoproduzione, il cantautore come testimone del proprio tempo”, incontro con Frankie hi-nrg mc e Riccardo Sinigallia.

    27 maggio 2015/Dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 15 alle 17

    Giornata “Fammi entrare”, argomento trattato “Il rapporto tra la scrittura, la composizione e la performance”, incontro con Marina Rei e Riccardo Sinigallia.

    15 giugno 2015 – dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 17

    Giornata “Per tutti”; argomento trattato “Il rapporto tra la musica e il testo, dalla parola scritta al mix”, incontro con Riccardo Sinigallia.

    22 giugno 2015 – dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17

    Giornata “Just one day”, argomento trattato “La canzone all’interno di una colonna sonora”, incontro con Riccardo Sinigallia. Il laboratorio è destinato agli studenti dell’Università di Foggia, già aperte le iscrizioni – fino a un massimo di 200 partecipanti – presso il Consiglio degli studenti che gestirà direttamente la presenza degli iscritti agli incontri.

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