Lo storico capo ultras del Milan e voce autorevole del mondo dei sostenitori rossoneri, Giancarlo Capelli (per tutti il “Barone“), è stato ospite l’altra sera a Cerignola del locale Milan Club. L’incontro ha di fatto segnato l’avvio della stagione associativa 2015/2016 e, nell’ora e mezza circa di dibattito, sono stati affrontati diversi temi, dalla situazione attuale del Diavolo alla riflessione sull’attuale stato di salute del calcio e dell’universo tifosi. Partendo dall’attualità – un inizio di campionato non certo esaltante con una vittoria e due sconfitte in tre partite -, il “Barone” spera che Mihajlovic possa fare un buon lavoro, che firmerebbe per un posto in Europa League dopo due anni bui, anche se «nella rosa attuale ci sono ben pochi giocatori degni della maglia rossonera». Da qualche anno a questa parte, Capelli non le ha certo mandate a dire alla società con sede ora in via Aldo Rossi e la critica alla dirigenza (il tifo organizzato ha disertato il raduno a Milanello un mese e mezzo fa, ndr) si esprime in decise e chiare parole: «Grande rispetto per chi in trent’anni ci ha portato vittorie in serie, ma ormai penso che sia il tempo di cambiare. Non si può fare mercato acquistando elementi da squadre di media fascia, oppure affidandosi ai soliti due procuratori, Bronzetti e Raiola. Al Milan manca una figura determinante come il direttore sportivo, che tratti e vada personalmente a comprare i calciatori: altrimenti, si rischia di restare all’asciutto ancora a lungo».
(Fotogallery a cura di Antonio Natale)
Nell’affollata sala, i presenti non resistono nel porre domande e questioni al seguitissimo ospite, che risponde con garbo e dovizia di particolari, snocciolando aneddoti e retroscena sulle vicende recenti, riguardanti le poco felici esperienze di Seedorf ed Inzaghi sulla panchina milanista. Da decenni in giro per l’Italia e nel mondo seguendo i colori della squadra del cuore, Capelli analizza con amarezza e un po’ di nostalgia la situazione odierna del pallone: «Ricordo con affetto i tempi in cui tutte le partite erano alla stessa ora, e ti attaccavi alle radioline per sapere i risultati delle avversarie. Oggi tutto è deciso dalle televisioni, che pagano e dispongono a loro piacimento dei calendari. Andare allo stadio è ormai quasi un’impresa, tra costi esorbitanti dei biglietti e normative sempre più stringenti da parte delle Istituzioni. Un semplice coro che si tramanda nel tempo o l’accensione anche di un solo fumogeno, può portare il tifoso al Daspo, allontanandolo dallo stadio e dal piacere di seguire un match dagli spalti». A seguire, altri amarcord (compreso quello sulla nefasta finale contro il Liverpool ad Atene, nel 2005) e tante foto scattate con i supporters ofantini dei rossoneri, fra grande disponibilità e la promessa del “Barone” di tornare, magari in compagnia di altri ospiti, protagonisti in campo.
Sarà ma per me quando di parla di Milan l’unico barone è e restera il mitico Nils Liedholm.
l italia sta morendo,i giovani che non hanno piu futuro,le tasse stanno aumentando sempre di piu,il clima sta impazzendo ecc ecc e questi 4 dormi dormi che fanno???? barone e tutti voi invece di impegnarvi a ste fesserie vedete che dovete fare…………….e poi se continuate cosi il calcio si rovinera’ sempre di piu.