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    Cerignola, il “costo zero” si infrange sull’Ufficio Staff del Sindaco

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    La nuova stagione politica a Cerignola sta conoscendo, col passare delle settimane, un modo differente, almeno nei proclami, di fare attività amministrativa, racchiuso in quello che è diventato il leit motiv del Sindaco Franco Metta, ovvero il “costo zero“. Dalle aiuole, alle feste di quartiere, all’abbellimento delle strade, il tutto offerto dai cittadini volenterosi come lo stesso Primo cittadino li definisce. Vero è, però, che il lavoro, se davvero rispettato nel suo senso più alto, richiede necessariamente una ricompensa, che si definisce nel canone antropologico del termine: “L’essere dell’uomo è determinato dalla maniera in cui egli si procura i mezzi di sostentamento”, scriveva Karl Marx, aprendo una lunga disamina sull’opportunità della giusta ricompensa, del salario, per l’attività lavorativa svolta.

    Deve aver pensato in questi termini anche l’attuale amministrazione, a proposito del Capo di Gabinetto dell’Ufficio di Staff del Sindaco. Infatti, il 4 settembre 2015, attraverso apposita delibera di Giunta, è stata individuata la necessità dell’istituzione di questa figura, oltre che il compenso e le mansioni. Premesso che, come si legge nel documento comunale, già il 26 giugno 2015, con delibera numero 159, era stato «istituito l’Ufficio di Staff», oggi con riferimento all’articolo 18 del regolamento comunale si «prevede la possibilità di poter attribuire l’incarico di Responsabile dell’Ufficio di Gabinetto (Capo di Gabinetto) a personale esterno all’Ente» (che potrebbe essere, secondo i rumors di palazzo non confermati, Salvatore Amato, ndr). La nomina è di diretta emanazione del Sindaco e, in considerazione del «carattere altamente fiduciario dell’incarico, si ritiene necessario assumere un soggetto esterno all’Ente». Quindi, le cifre riportate ammonteranno a € 2.095,29 lordi mensili, «più tredicesima mensilità e assegni familiari se ed in quanto dovuti», per «l’intera durata del mandato del Sindaco»; in più, saranno anche remunerati, in aggiunta alla quota mensile, dei compensi straordinari «per la produttività collettiva e per la qualità della prestazione individuale», già fissati e stabiliti in € 12.620,00 «dalla data dell’incarico fino al 31 dicembre 2015», in unica soluzione.

    Nell’era del “costo zero”, perciò, resistono ancora gli incarichi, direttamente affidati dal Sindaco, cosa tra l’altro possibile per legge ma non obbligatoria, a soggetti esterni. Nel caso specifico, una «spesa presunta complessiva di € 21.000,16 (settembre/dicembre 2015), oltre tredicesima mensilità e oneri riflessi e Irap», graverà sul bilancio esecutivo dell’anno in corso e servirà al Sindaco quale funzione di «supporto agli organi di direzione politica del Sindaco e della Giunta nell’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo». E’ bene ricordare, infine, che nello scorso governo, l’allora Sindaco Antonio Giannatempo, in pieno accordo con la Giunta, bloccò i compensi per i primi sei mesi di mandato, per alleggerire il bilancio comunale e dare un segno forte ai cittadini.

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