Una polemica scoppiata appena dopo la diffusione di un comunicato del presidio cittadino di Libera, circa l’adesione dell’attuale Sindaco Metta alla campagna anticorruzione “Riparte il Futuro”, e che non accenna a placarsi neanche oggi, con la nota di precisazione dell’associazione che sottolinea come il presidio cittadino «pur non essendovi tenuto, in data 13/05/2015 inviava ulteriore mail a tutti i candidati sindaco che ancora non avevano completato la procedura di adesione, postando nel corpo della stessa il link utile al fine di portare a termine l’operazione». Puntualizzazione che ha scatenato la replica dura di Franco Metta, il quale attraverso un post facebook, rivolgendosi a Don Pasquale Cotugno, referente cittadino di Libera, evidenzia che il prelato «ha puntualmente ricevuto la mia adesione. E mi ha anche risposto, invitandomi a formalizzare la adesione già espressa sul sito di Libera. Cosa che non mi riuscì di fare per me mie difficoltà ad orizzontarmi tra i meccanismi dei siti».
Oggi a dire l’ultima parola è il referente scientifico nazionale della campagna di sensibilizzazione, Leonardo Ferrante, il quale contattato da lanotiziaweb.it, racconta il senso di questa campagna e, nello specifico, il caso Cerignola. «Riparte il Futuro è una campagna promossa da Libera e che abbiamo inoltrato, in modo egualitario, a tutti i candidati delle scorse amministrative 2015 con l’intento di creare delle elezioni trasparenti – spiega il responsabile del progetto -. Ci sono chiaramente alcuni punti fondamentali, dettati dalla Delibera Trasparenza a Costo Zero che si può trovare sul nostro portale, e che riguardano in particolare il curriculum vitae, la situazione patrimoniale e reddituale, eventuali conflitti d’interesse e lo stato giuridico, ovvero il non aver riportato condanne di alcun tipo, anche solo nel primo grado di giudizio».
«Nel vostro caso specifico, su Cerignola – precisa Ferrante –, posso confermare che non ci risulta pervenuta l’iscrizione da parte di Franco Metta, né una mail di comunicazione né contatti di alcun tipo; la mancanza di questi elementi conferma, di fatto, la non adesione del Sindaco, quando era ancora candidato, alla campagna da noi promossa. Riguardo poi alla polemica col presidio cittadino di Libera vorrei chiarire che noi non siamo Stato ma società civile e, in quanto tale, vigiliamo; abbiamo il diritto-dovere di farlo così come sancito dalla legge 190 del 2012 contro la corruzione. Ad oggi, quindi, non è più possibile aderire alla campagna, poiché riferita esclusivamente al periodo elettorale; ma una soluzione c’è e sta nella possibilità, per l’oggi amministratore Metta, di poter acquisire nella sua governance la Delibera Trasparenza a Costo Zero, con tutti i dettagli in essa contenuti. Questo permetterà una gestione trasparente della cosa pubblica poiché dovrà rispettare, di fronte ai cittadini, delle linee dettate dal documento. E Libera, col proprio presidio cittadino, sarà lì incaricata di vigilare che l’amministrazione proceda in questo senso. Se il Sindaco vorrà, saremo noi i primi a dare seguito e a pubblicizzare l’adozione della Delibera». «E’ bene che la politica accolga gli strumenti di monitoraggio civico – conclude il rappresentante nazionale -, perché la legge riconosce alla società civile il diritto/dovere di monitorare e cooperare al buon funzionamento della macchina pubblica. Pertanto, sarebbe adeguato avere non intenti generici o cedere ad offese, quanto mettere in atto politiche anticorruzione evidenti e verificabili a livello diffuso, come da prassi democratiche. Per completezza d’informazione dei candidati cerignolani, aderì Tommaso Sgarro, mentre Francesco Paolo Vitullo ci mandò solo informazioni incomplete, e non ha mai concluso l’adesione quindi il suo nome non è stato pubblicato».