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    Focus regionali: a chi andranno i voti di Cerignola?

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    E’ non meno avvincente delle elezioni comunali la corsa per un posto in via Capruzzi. Una battaglia all’ultima preferenza che coinvolge tutte le coalizioni, con i competitor impegnati sul campo di battaglia. Se per il centrosinistra a giocarsela sono Michele Longo (Pd) e Pippo Liscio (Lista Emiliano), sul versante opposto sono addirittura tre i candidati: Antonio Giannatempo (Oltre con Fitto), Fabrizio Tatarella (Lista Schittulli) e Antonio Grillo (Forza Italia). Se per le comunali il voto è frammentato, alle regionali la musica non cambia. Infatti dal 1993 ad oggi, quando Cerignola è stata sempre rappresentata all’interno dell’assise regionale, a giocarsela erano quasi sempre 2 candidati “eleggibili” (uno per il centrodestra e uno per il centrosinistra), oltre ad alcune comparse. Questo 2015 invece ci consegna un quadro in cui i nomi sono “pesanti” e il rischio di non vederne neanche uno seduto in coniglio esiste. Se tutti i candidati avessero fatto confluire le preferenze su un unico nome (l’ultima volta, nel 2010, a Cerignola hanno votato circa 30mila elettori, ndr), Cerignola di certo sarebbe tornata in via Capruzzi, ma stante i fatti la battaglia, senza esclusione di colpi, potrebbe lasciare sul campo solo vittime e nessun vincitore.

    antonio_giannatempoAntonio Giannatempo, sindaco uscente di Cerignola, gioca una partita definita da molti impossibile. Infatti, oltre le possibili previsioni, Giannatempo, seppur potrebbe essere il più suffragato della lista fittina, rischierebbe di restare fuori se non dovesse scattare alcun seggio in provincia di Foggia (considerato anche il momento del centrodestra pugliese, ndr). Il suo bacino elettorale è personale, ma pesca anche all’interno di molte altre compagini che, più o meno esplicitamente, riconoscono il voto alla persona, prima che al politico. «Godo della stima di moltissimi cittadini, non solo di Cerignola – dichiara a lanotiziaweb.it -. Non è una sfida semplice, ma neanche la mia elezione a Sindaco nel 2010 non lo era».

    fabrizio tatarellaDifferentemente stanno le cose per Fabrizio Tatarella, (“o Salvatore Tatarella?”, come ha ironizzato qualcuno sui social evidenziando la costante presenza dell’ex-Sindaco missino, ndr). Il già consigliere comunale prova a raccogliere i cocci di un centrodestra nostalgico e orfano, a Cerignola come nel resto della Capitanata. Inoltre la presa di posizione del padre Salvatore in appoggio allo storico amico Franco Metta potrebbe garantirgli qualche ulteriore preferenza civica, anche se il leader cigolino non ha dato indicazioni precise (almeno in maniera esplicita, ndr). «Sono l’unica alternativa credibile per gli elettori di centrodestra», recita il suo mantra pre-elettorale. Antonio Grillo, sostenuto da Forza Italia a Cerignola ma non da tutto il centrodestra, pare essere una candidatura “per spirito di servizio”. Nessuna iniziativa eclatante, nessun particolare accento, se non apparizioni al fianco del candidato Sindaco Paolo Vitullo. Forza Italia ha nomi pesanti a livello provinciale e la sua elezione sembra davvero cosa impossibile.

    michele_longoMichele Longo, salito sul carro delle regionali in ritardo rispetto al diretto competitor di coalizione, punta ad un voto compatto del Pd cerignolano, oltre a preferenze recuperate dalla rete professionale del bancario nel resto della provincia. La concorrenza tra i democrats è forte e in molti nel centrosinistra non hanno ancora digerito le polemiche post primarie di Longo. L’ex-capogruppo è fiducioso. In caso di sconfitta tornerà a sedere in consiglio comunale, considerata la doppia candidatura (comune e regione, ndr). «Stiamo lavorando bene – dichiara soddisfatto -. Alla fine comprenderemo l’entità del raccolto, ma sono fiducioso, soprattutto per la risposta positiva dei cittadini».