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    I ratti premonitori

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    Le città sono, oltre che il luogo in cui prende vita una comunità, anche il posto in cui nascono problemi – connessi alla vita delle persone – e dove la politica (in senso nobile, ndr) prova a darne soluzione. La salute pubblica è uno dei temi centrali oggi in quasi tutte le agende politiche e amministrative a tutti i livelli. Lo è ancor di più nell’agenda di un Sindaco e di una amministrazione locale che si trova, come a Cerignola, a gestire un paesone di quasi sessantamila abitanti dalle molteplici sfaccettature. Così oltre a sicurezza, cultura e lavoro vi è la salute, in senso ampio; dalla tutela dell’ambiente ai rifiuti, dalla salubrità dell’aria alla pulizia della città. Pulizia messa a rischio per settimane dalla presenza, piuttosto eccessiva, di ratti in città. Prima di ferragosto ancora una derattizzazione e disinfestazione in Villa. Per la seconda volta e con pochi risultati come era ovvio, considerate le dimensioni dei topi e l’efficacia minima dei Rat Box.

    La palla allora passa alla SIA, azienda che deve occuparsi della derattizzazione, a quei politici che non hanno saputo tener pulita la città e ai cittadini poco collaborativi. Un boomerang di responsabilità che lascia trasparire poche uniche certezze; prima tra tutte quella che i ratti, sono solo la punta dell’iceberg e nemmeno forse il vero problema. Al massimo il segno premonitore di altre emergenze. La discarica è piena o lo sarà tra poche settimane. Il comparto rifiuti (Sia e Consorzio) non se la passano benissimo economicamente parlando e potrebbero subire oltre al danno (non poter più generare profitti attraverso la discarica, ndr) la beffa (dover conferire a proprie spese i rifiuti in altre discariche dopo la biostabilizzazione a Forcone-Cafiero, ndr). Le vie di fuga si riducono giorno dopo giorno e le possibilità di mettere in campo un piano, oltre che di emergenza, anche di “ricostruzione” e sviluppo dell’intero comparto risultano ugualmente poche. Le volontà e le necessità rimbalzano dalle mani degli amministratori a quelle dei dirigenti, per giungere a tecnici e operatori. La politica si interroga, la città anche. I cittadini considerano il tema rifiuti sensibile; toccare le loro sensibilità potrebbe essere un errore grossolano, oltre che di irresponsabilità.

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