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    “Non si fitta a stranieri”…su di loro si specula!

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    Tra le vicende più tristi degli ultimi anni c’è il, sempre più diffuso, problema degli affitti agli stranieri. Il problema sta ovviamente nel fatto che spesso questo tipo di locazioni vengono effettuate in nero e a prezzi fuori mercato in relazione al tipo di abitazione. Questo giornale ne parla oramai da oltre tre anni, ma nessun provvedimento è stato adottato a livello comunale (neanche un semplice controllo degli immobili disposto dall’Amministrazione, ndr). A questo si aggiunge negli ultimi tempi qualche presa di posizione di alcuni cittadini. A parlarcene è G. il quale, dopo la separazione dalla compagna, cercando un immobile a livello strada nel quartiere San Gioacchino si è sentito rispondere: “Certo, la casa è in affitto però…niente animali. E poi mica deve metterci dentro qualcuno? Perché questa casa ovviamente non si fitta a stranieri“. Senza scendere nei particolari del perché vi è un diniego rispetto all’affitto a stranieri, di sicuro fa riflettere il “no” perentorio, frutto probabilmente di un pregiudizio o di una immagine distorta che in questi anni è passata, grazie soprattutto a chi specula.

    Perché nel caso di affitti agli stranieri succede ben altro. Un prestanome (senza nulla da perdere, ndr) affitta l’immobile e lo cede in subaffitto a prezzi esorbitanti e in nero a lavoratori stagionali stranieri. In questo modo è tutelato il proprietario (che ovviamente qualche euro in più lo becca, ndr) e anche in caso di controlli non vi possono essere conseguenze per il “vero” proprietario. Di contro i locatari sono costretti in 10-12 persone ammassate in 20Mq di casa. Si parla di oltre 150 euro al mese a testa, decurtati dal lavoro in campagna (perché l’indotto del caporalato all-inclusive fa business anche sull’affitto, ndr). Il resto è cronaca di miseria, guerra tra poveri di diverse nazionalità. Ma anche speculazione pura, favoreggiata da chi continua a non dire-fare nulla.