“Non accettiamo ricatti, soprattutto dopo che il 90% dei bancari ha aderito allo sciopero”, così Vincenzo Tampone – Responsabile Segreteria Provinciale DirCredito, il sindacato che rappresenta le alte professionalità – commenta la nota con cui l’Associazione Bancaria, proprio nel giorno della protesta, indica il 31 marzo come scadenza chiara e netta oltre la quale è prevista, inevitabilmente, la disapplicazione del contratto. “Considerare il confronto con il sindacato come fastidioso e inutile” – conclude Vincenzo Tampone – “dà la misura di quanto ABI sia distante dal Paese reale, fatto di lavoratori e cittadini, che chiede proprio alle banche di svolgere un ruolo di sostegno e di rilancio dell’economia”. Il 30 gennaio, giorno dello sciopero, oltre alle manifestazioni di Roma, Milano, Ravenna e Palermo, è stato organizzato unitariamente con tutte le sigle sindacali (DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uilca, Unisin) un sit-in a Foggia all’isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele II, dove sono stati allestiti dei gazebo per sensibilizzare i passanti sull’importanza che la vertenza ricopre, non solo per i dipendenti delle banche, ma, in virtù del nuovo modello di banca proposto dai sindacati, per l’intera cittadinanza.
Per anni avete goduto di privilegi e nepotismo con orari comodi e sabato fascistabe stipendi d’oro.. Ora che la pacchia e’ finita la dufferenza la fa la produttivita’ e la competenza. Quante volte dietro ai vistri sportelli avete maltrattato i clienti grazie ai quali si costruivano i vostri ricchi stipendi. Non cercate solidarieta’ ne troverete poca.
Giustissimo.. Ben detto, deluso
Gli stipendi d’oro … sono quelli dei metalmeccanici! E a proposito del sabato, a chi lavora dalla mattina alle 8 sino alla sera alle 17 vuoi chiedere di lavorare anche il sabato (e magari anche la domenica)? Parlate della Ggiuventus, và, che è meglio!