DETIENE UN’ARMA CLANDESTINA: ARRESTATO 78ENNE
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto SALIANI Mario, 78enne pensionato del posto, per detenzione illegale di arma clandestina. Una pattuglia dei Carabinieri di Manfredonia in servizio perlustrativo veniva inviata in Contrada Garzia a seguito della richiesta di intervento pervenuta al 112 dalla famiglia del 39enne RENATO Alfredo, lamentando che alcuni minuti il vicino di casa aveva esploso un colpo d’arma da fuoco. Immediatamente giunti sul posto, i Carabinieri constatavano la presenza in strada di cinque persone, le quali confermavano che alcuni minuti prima, mentre erano intenti ad effettuare lavori nel terreno a margine della strada posto tra la loro abitazione e quella del vicino di casa SALIANI Mario, quest’ultimo aveva avuto da ridire perché non voleva la loro presenza sul tratto di terreno antistante.
Ne scaturiva un alterco a seguito del quale il SALIANI si allontanava per poi ritornare imbracciando un fucile e, dopo aver minacciato il vicino di casa rimasto in strada, sparava un colpo senza attingerlo. Tutti si rifugiavano quindi nelle loro abitazione. Giunti sul posto, i Carabinieri apprendevano che già nel settembre scorso il SALIANI aveva sparato con il fucile in direzione della casa dei vicini colpendo il muro all’altezza del primo piano ma tale episodio non era stato mai denunciato. I Carabinieri effettuavano la perquisizione nell’abitazione di quest’ultimo rinvenendo, nascosto dietro un secchio all’interno del magazzino degli attrezzi, un fucile a canne mozze calibro 12 privo di matricola e qualsiasi segno identificativo. Nello stesso locale veniva trovata anche una pistola lanciarazzi cal. 22 e quattro cartucce cal. 12. Proseguendo nella perquisizione i militari rinvenivano, gettata in un cestino dei rifiuti, una cartuccia esplosa. In considerazione della detenzione di un’arma clandestina, il SALIANI veniva tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari presso l’abitazione di un parente.
ZAPPONETA: DUE ARRESTI PER UNA TENTATA TRUFFA
I Carabinieri di Zapponeta hanno tratto in arresto in flagranza di reato per truffa, sostituzione di persona ed uso di atto falso due soggetti di Orta Nova, il 25enne LIBERTI Michele ed il 40enne PICCHIRALLO Antonio. In particolare i Militari, nel corso del servizio di pattuglia, fermavano per un controllo i due presso l’ufficio Postale di Zapponeta e rinvenivano in possesso del PICCHIRALLO un assegno circolare dell’importo di 16.500 euro. I Carabinieri li accompagnavano in caserma per accertamenti ed emergeva la responsabilità dei fermati in una truffa ai danni di un artigiano della provincia di Treviso. In particolare quest’ultimo aveva ricevuto risposta ad un proprio annuncio di vendita su internet di una macchina per i gelati da una persona di nome Antonio, che interessato all’acquisto lo aveva contattato telefonicamente. Nella circostanza l’acquirente forniva anche un indirizzo di posta elettronica attraverso il quale inviava al venditore una copia dell’assegno circolare di 16.500 euro emesso dall’Ufficio Postale di Zapponeta, oltre alla copia di una patente di guida intestata a tale DARGENIO Antonio. Su sollecitazione dei truffatori, il venditore si recava quindi presso l’ufficio postale del proprio paese dove constatava l’autenticità e la copertura dell’assegno e pertanto si attivava per eseguire la consegna della macchina da gelato che sarebbe dovuta avvenire, tramite un altro complice, proprio la sera stessa dell’avvenuto arresto. Dalle successive indagini i Carabinieri appuravano che l’utenza telefonica utilizzata per la contrattazione dal sedicente Antonio, intestata a terza persona, in realtà era in uso al LIBERTI e la fotocopia della patente di guida si riferiva ad un documento falso mai rilasciato dalla Motorizzazione Civile. Si accertava, quindi, che il PICCHIRALLO era presso l’Ufficio Postale di Zapponeta per versare di nuovo quell’assegno circolare tratto da lui stesso solo per convincere la vittima a consegnare la macchina per i gelati. Gli arrestati sono stati sottoposti ai domiciliari.